Le Docce del Papa ed il Centro di Via Anicia
«Qui
a Roma nessuno muore di fame, un panino si rimedia ogni giorno. Ma non ci sono
posti dove andare in bagno e dove lavarsi», racconta Franco, un senza fissa
dimora, al Vescovo Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, di fatto il suo
braccio destro per le opere caritatevoli.
Pochi giorni fa Vatican Insider ha riportato la notizia che,
su volontà personale di Papa Francesco, inizieranno dei lavori nei Bagni di
Piazza San Pietro per costruire tre docce per i Senza Tetto. Vi consiglio di
leggere il racconto di Don Corrado (così viene affettuosamente chiamato
Krajewski) che bene spiega la realtà dei senza fissa dimora a Roma e la rete di
accoglienza ad oggi esistente.
Va aggiunto che Don Corrado è in qualche modo la prosecuzione
fisica di Papa Francesco. Sappiamo che Bergoglio quando era Vescovo a Buenos
Aires si recava con regolarità nelle periferie e nei quartieri disagiati, sono
personalmente convinto sarebbe sua intenzione farlo anche a Roma ma il
protocollo e le esigenze di sicurezza
non lo rendono possibile, in pratica Don Corrado “sostituisce” il Papa nelle
sue opere di carità.
Mi rallegro per questa bella iniziativa presa per volontà di
Papa Francesco, e volevo condividere con i miei lettori una realtà solidale già
esistente ed operante su Roma.
Da un
anno circa svolgo servizio come volontario presso il Centro di Via Anicia,
gestito dalla Comunità di Sant’Egidio, dove il martedi ed il Sabato cerchiamo
di venire incontro alle esigenze di chi vive per strada. Volevo raccontare ai
miei lettori una giornata tipo a Via Anicia, per comodità giornalistica vi
racconto un Sabato Pomeriggio a Via Anicia.
Una
premessa. Al centro abbiamo 4 docce, 3 lavatrici ed abbiamo un cambio di
vestiario per ognuno, ma prima di tutto il Centro di Via Anicia è, per chi si
trova in difficoltà, uno spazio amico ed accogliente. Una doccia calda fa bene
alla salute ed all’igiene, ma una parola amica, un sorriso, un incoraggiamento
fanno bene all’anima ed al cuore. Chiunque bussa alle nostre porte sa che, nei
limiti del possibile, troverà un aiuto concreto ma soprattutto troverà qualcuno
pronto ad ascoltarlo.
Tante
volte chi vive per strada è vittima di povertà materiale, ma principalmente
sente su di se il peso dell’abbandono e del non sentirsi accettato dalla
società. Proprio per questo, e ce lo dicono in tanti, il valore del centro non
sta nelle docce ma nella accoglienza.
Il
Sabato il Centro è aperto dalle 15.30 alle 19.30. C’è sempre un volontario alla
porta per gestire gli ingressi, possiamo dividere chi viene per la prima volta
(e farà un primo colloquio per conoscere la persona e la sua situazione), ed i “clienti
fissi” che hanno già una prenotazione con un orario.
Ad
esempio Antonio può avere l’appuntamento per la doccia alle 16.00 e per la
lavatrice alle 16.30. Prima di entrare in doccia riceve un cambio di biancheria
intima, mentre successivamente può recarsi allo spazio vestiti e lì ricevere 3
capi di abbigliamento. Se è fortunato, questo sabato troverà anche Mira o
Giorgio (nomi di fantasia ) e potrà tagliarsi i capelli.
Attorno
alle cinque è il momento della merenda e delle famose torte di Silvana. Uno
spuntino ed una bibita aiutano a rendere piacevole l’attesa ed a creare un
clima pacifico. Quasi tutti i Sabati poi c’è un Compleanno da festeggiare,
tante persone che vivono per strada ci dicono che siamo la loro vera famiglia,
ed in ogni famiglia che si rispetti il compleanno va festeggiato, tra risate,
torte e regali.
Il
pomeriggio passa tra circa 30-35 docce, 6 lavatrici, merenda e sorrisi. Ma
quello che resta è l’immagine di una città solidale, dove chi aiuta si confonde
con chi è aiutato, resta l’immagine di una Chiesa che, come diceva Papa
Giovanni XXIII, è al servizio di tutti ma particolarmente dei poveri.
Il
fatto che Papa Francesco abbia pensato di creare una realtà simile sotto il
Colonnato di San Pietro, e le sue “pressioni pastorali” affinchè altre
parrocchie romane creino dei Centri come quello di Via Anicia o della Caritas,
ci mostrano per l’ennesima volta la grandezza di un Pontificato che ha messo i
poveri al Centro della vita ecclesiale.
Mario
Scelzo.
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