Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta villetta della misericordia

Cronache dalla Villetta della Misericordia: Il Compleanno di Rosa

Immagine
Non so quale regalo abbia ricevuto Rosa per il suo compleanno, sicuramente ha avuto il dono di una famiglia grande, allargata, fatta di giovani ed anziani che le vogliono bene, come possiamo intuire da questa splendida foto. In tanti si sono stretti attorno a lei considerandola parte della propria famiglia, ed a giudicare dai volti sereni, Rosa ha ricevuto amicizia ma è stata anche in grado di donarne a piene mani. Ho conosciuto la signora Rosa – nome di fantasia - la sera prima del suo 85° compleanno mentre ero in turno alla Villetta della Misericordia , la struttura di accoglienza aperta recentemente grazie alla collaborazione tra il Policlinico Gemelli e la Comunità di Sant’Egidio. Non ci eravamo mai visti prima, eppure poco dopo Rosa, avendo sentito dire da altri che sono un giornalista (per la cronaca, non voglio appropriarmi di titoli che non ho, non posseggo il tesserino dell’Ordine), ha iniziato a raccontarmi alcuni passaggi della sua vita avventuros

La Villetta della Misericordia

Immagine
Per fortuna a Roma c’è Papa Francesco ed esiste la rete associativa del volontariato. Dal Centro Baobab  alla Villetta della Misericordia di cui vi parlerò in questo articolo, tante sono le “toppe” che il volontariato mette ad una rete assistenziale comunale che definire debole è riduttivo. I miei lettori sono certamente a conoscenza delle difficoltà che sta vivendo, da anni, la Capitale; qui vorrei solo sottolineare che nell’ultimo periodo, tra le inchieste di Mafia Capitale ed una nuova amministrazione che ancora stenta ad organizzarsi (e sono generoso…) la situazione dell’accoglienza verso i senza fissa dimora è addirittura peggiorata, sempre meno sono i posti letto garantiti dal Comune, ma per fortuna…ci pensano Papa Francesco  e la rete del volontariato. Nessuno di noi è contento di recarsi al Pronto Soccorso, se lo facciamo tendenzialmente è per una visita non certo di piacere, e dentro di noi speriamo di lasciare prima possibile tale struttura. C’è invece chi, pur