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Il Parco della Vita

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Il Granducato di Toscana fu il primo Stato al Mondo ad abolire la Pena di Morte tramite l’emanazione, il 30 Novembre 1786 , della “Legge di Riforma della legislazione criminale Toscana” meglio nota come “ Codice Leopoldino” . Da alcuni anni, ogni 30 Novembre in memoria della prima storica abolizione, la Comunità di Sant’Egidio organizza “Cities for Life”, una iniziativa alla quale aderiscono molte associazioni, chiese ed organizzazioni di differenti Città e Nazioni, che prevede l’accensione simbolica di un monumento cittadino per dire “No alla Pena di Morte”. Ad esempio a Roma l’evento si svolge di fronte al Colosseo, simbolo della grandezza di Roma Imperiale ma anche arena che ha visto negli anni scorrere il sangue di tanti condannati a morte. Per saperne di più sul 30 Novembre e sui passi avanti della campagna per l’abolizione della Pena di Morte rimando a  questo articolo di Avvenire .  Oggi vorrei in particolare parlarvi della adesione a “Cities for Life” del Parco Nazio

Due Anni di Buone Notizie

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Buone Notizie compie i primi 2 anni di vita. Se fino a questa età si gattona e poi si cammina ma con passo ancora incerto, vorremmo da qui in poi iniziare a camminare a passi svelti verso il futuro. Vorrei in qualche modo celebrare questo anniversario attraverso due linee guida: 1) ripercorrere alcune delle iniziative che abbiamo “adottato” come Blog (penso per fare un esempio ai Corridoi Umanitari ) . 2) Riflettere sulla necessità e sul valore giornalistico di diffondere le Buone Notizie in tempi che a molti appaiono tristi e senza speranza. Prima di proseguire, vorrei ringraziare i sempre più numerosi lettori di questo Blog, gli amici, i sostenitori, le persone che hanno scritto su queste pagine, quelle che hanno proposto storie, le persone che sono “protagoniste nel bene” di molte delle storie raccontate. Se dopo due anni siamo qui a scrivere ed a pensare al futuro è grazie ad ognuno di voi. Vorrei partire dal secondo punto: che senso ha oggi parlare di Buone Noti

Un Calcio Alle Sbarre

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo una bella storia proveniente dal Carcere di Avezzano. Un Sabato di Sport ed Amicizia tra reclusi e volontari, idealmente un calcio alle sbarre che separano il recluso dalla società. Prima di lasciare spazio alle parole di Fabio Gui, volontario di Sant’Egidio, due brevissime riflessioni: 1.     Dal racconto di Fabio emerge la forza di un lavoro comune, una rete tra varie associazioni, una realtà dove ognuno mette un tassello di bene in un Mosaico. 2.     Ricordiamo l’articolo 27 della Costituzione Italiana che recita “ Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato ”. Ben conosciamo il quadro drammatico di suicidi, spazi carcerari al limite della vivibilità, di tensioni estreme che si vive nelle Carceri Italiane, tanto più giornate di amicizia hanno un valore enorme di pacificazione e rieducazione. Da qui in poi, il racconto di Fabio Gui: “Mettete

Tra Cielo e Terra. Storie dal Carcere.

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L’articolo 27 della Costituzione Italiana recita testuale: “La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato Non è ammessa la pena di morte.” In questi giorni si è, giustamente, molto parlato del caso Cucchi e della assoluzione di chi quasi certamente ha provocato la sua morte. La vicenda Cucchi ha mostrato per l’ennesima volta la drammaticità e le problematiche del sistema penitenziario, una realtà dura, con poche risorse, pochissime idee e rarissimi spazi di umanità e possibilità di riscatto sociale. Se la vicenda Cucchi è la punta di un iceberg, la realtà quotidiana del sistema penitenziario è fatta di suicidi per disperazione, di carceri sovraffollate, di un sistema punitivo e non rieducativo che toglie la speranza ai carcerati. Proprio per questo, storie come quelle che ci ha invia

Passeggiata ecologica con i detenuti di Avezzano

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Riceviamo da Fabio Gui, Volontario della Comunità di Sant’Egidio da anni impegnato nel lavoro di umanizzazione delle Carceri, questa storia di una “passeggiata ecologica” con 5 detenuti del Carcere di Avezzano. Prima di lasciare spazio alle parole di Fabio, un velocissimo commento. Saprete benissimo la drammatica situazione in cui versano le carceri italiane. Si stima che nelle nostre carceri sono presenti 64.623 detenuti, in strutture che, a norma di legge, potrebbero accoglierne 47.668; Carceri sovraffollate, servizi sociali ridotti all’osso, una situazione di estremo disagio sia per i detenuti sia per il personale addetto alla sorveglianza, non a caso l’Italia è stata più volte sanzionata dall’Unione Europea per l’inefficienza del suo sistema carcerario. In queste condizioni è quasi impossibile attuare la funzione rieducativa della pena ed il carcere diventa veramente un luogo inumano e crudele, prova ne sono i numerosi casi di suicidio avvenuti negli ultimi anni. Eppure, c