Passeggiata ecologica con i detenuti di Avezzano


Riceviamo da Fabio Gui, Volontario della Comunità di Sant’Egidio da anni impegnato nel lavoro di umanizzazione delle Carceri, questa storia di una “passeggiata ecologica” con 5 detenuti del Carcere di Avezzano.

Prima di lasciare spazio alle parole di Fabio, un velocissimo commento. Saprete benissimo la drammatica situazione in cui versano le carceri italiane. Si stima che nelle nostre carceri sono presenti 64.623 detenuti, in strutture che, a norma di legge, potrebbero accoglierne 47.668; Carceri sovraffollate, servizi sociali ridotti all’osso, una situazione di estremo disagio sia per i detenuti sia per il personale addetto alla sorveglianza, non a caso l’Italia è stata più volte sanzionata dall’Unione Europea per l’inefficienza del suo sistema carcerario. In queste condizioni è quasi impossibile attuare la funzione rieducativa della pena ed il carcere diventa veramente un luogo inumano e crudele, prova ne sono i numerosi casi di suicidio avvenuti negli ultimi anni.

Eppure, c’è chi non ha smesso di sperare: associazioni, sacerdoti, singoli cittadini, in qualche caso anche istituzioni, che riescono a riportare speranza e dignità in un luogo spesso infernale. Questo è il senso della storia che abbiamo scelto di pubblicare: testimoniare che anche dietro le sbarre è possibile sperare, soprattutto se si hanno amici come Fabio. Buona Lettura!

 
Dal carcere di Avezzano a Monte Salviano. Una "passeggiata ecologica" e "di libertà" con 5 detenuti.

"Oggi non mi sento un carcerato..Ma uno come voi..Non pensavo di stare così.. bene!"

Questo è stato il "commento" di un ragazzo che descrive bene l'esperienza che abbiamo vissuto e che proverò a riassumere.

Una premessa: La giornata di oggi è stata possibile, grazie al lavoro congiunto che in questi mesi è stato portato avanti dalla Direzione del Carcere (operatori del trattamento e della Polizia Penitenziaria), dalla Magistratura di Sorveglianza, dai volontari del Carcere, dell'Azione Cattolica della Diocesi di Avezzano e dai volontari della Comunità di Sant'Egidio di Roma.

I fatti:
Dalle ore 9.00 di buon passo ci siamo avviati verso Monte Salviano e il Santuario della Madonna di Piertraquaria ( circa 1000 slm).

Per Google quasi 7 km A/R....

La "camminata" è stata l'occasione di parlarsi, conoscersi meglio. Speranze per il futuro, incertezza e paure, progetti, esperienze di vita...

Insieme siamo arrivati al Santuario.

La bellezza del paesaggio, i profumi della montagna,i colori del cielo ci hanno costretto ad alzare la testa e rivolgere gli occhi al cielo.

L'ospitalità e l'accoglienza hanno fatto il resto.

Il pranzo, il pallone, le foto, la simpatia hanno fatto passare in fretta le ore del permesso.

Un buon caffè, sulla via del ritorno, ha messo tutti d'accordo: bisogna ripetere esperienze belle come oggi.

"Non so come raccontare ai compagni di cella, la giornata di oggi.. non me lo aspettavo.. davvero..." uno dei tanti commenti ascoltati.

Infatti nelle dinamiche del gruppo,nelle modalità delle comunicazioni, non si riconosceva chi aiutava e chi era aiutato.
Bello!

Il rientro, anzi il ritorno in carcere, è l'occasione di altre foto, ma anche di nuovi appuntamenti.

Perché potete stare sicuri che con gli amici di Avezzano, altre iniziative di amicizia e solidarietà in carcere ci saranno!!

Per finire, in questo anno di collaborazione con "il sistema carcere" di Avezzano abbiamo sperimentato che... "Si può fare... Insieme!"

Ps. eravamo tutti sereni e sorridenti della giornata, questo qualcosa vorrà pur dire.

Saluti.

Fabio Gui

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