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Per amore del Popolo Mozambicano non tacerò.

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Nei giorni scorsi si è spento l’Arcivescovo Emerito di Beira Don Jaime Goncalves, già Presidente della Conferenza Episcopale Mozambicana e mediatore nel Processo di Pace in Mozambico tra la Frelimo e la Renamo. Le fonti principali di questo articolo sono da un lato una mia diretta conoscenza del Mozambico, del suo territorio e della sua storia grazie alla mia esperienza con la  Comunità di Sant’Egidio, dall’altro l’ottimo libro di Roberto Morozzo della Rocca “Mozambico: dalla guerra alla pace – Storia di una mediazione insolita”, edito dalle Edizioni Paoline. “Per amore del mio popolo non tacerò”, è il titolo (ispirato ad Isaia 62) del documento che Don Peppino Diana scrisse nel 1991 per chiedere ai suoi fedeli un impegno civile contro il clan camorristico dei Casalesi. E’ proprio per amore del suo popolo, quello mite e pacifico del Mozambico, che Don Jaime Goncalves ha scelto di non tacere e di spendere la sua vita nella ricerca del Dialogo e della Pace. La sua attività di Pa

La pace è il futuro

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La pace è il futuro? Il mondo è in guerra. Una “Terza guerra mondiale, solo che si combatte a pezzetti, a capitoli” come ha ricordato Papa Francesco tornando dal suo viaggio in Corea del Sud a metà agosto. Le orribili decapitazioni dell’Isis in medio oriente, la preoccupante crisi ucraina al centro dell’Europa sono solo due dei tanti esempi che si potrebbero fare. Ma la pace e il dialogo sono il futuro? In questi giorni ad Anversa, in Belgio, si riuniscono 350 leader religiosi di tutto il mondo, convocati dalla Comunità di Sant’Egidio nell’annuale meeting “Uomini e Religioni” che la Comunità ha promosso all’indomani dello storico incontro voluto da papa Giovanni Paolo II ad Assisi nell’86. In questi anni la Comunità di Sant’Egidio, come in un lungo pellegrinaggio, ha toccato tante città e paesi, incontrando e facendo incontrare leader religiosi e uomini di governo, dove il dialogo e l’incontro con l’altro non è mai stato un momento ne scontato ne banale.     Ad Anversa, ri