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Visualizzazione dei post con l'etichetta Orban

Friday Good News (1)

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Torna l’appuntamento del Venerdì con le Friday Good News, una selezione delle buone notizie della settimana prese dai principali organi di informazione. Se volete conoscere meglio le origini e direi lo scopo di questa rubrica, vi rimando al Numero Zero   pubblicato la settimana scorsa. La prima Buona Notizia della settimana è a mio parere il fallimento del Referendum anti immigrati fortemente voluto dal Presidente Ungherese Orban, che arriva pochi giorni dopo la notizia della candidatura all’Oscar del film italiano “Fuocoammare”. In sintesi potremmo dire che se Orban simboleggia l’Europa dei Muri e della Inaccoglienza, Fuocoammare racconta il lavoro, le speranze ma anche le difficoltà dei lampedusani ed attraverso di essi dell’Europa della Accoglienza. Abbiamo due visioni ideologiche a confronto e potremmo dire che questa settimana segna una vittoria della Accoglienza contro la logica dei Muri. Il referendum ungherese di fatto non aveva alcun valore legale, potremmo

Da Budapest a Fortapasc

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Tutti in questi giorni abbiamo visto le bruttissime immagini della polizia ungherese che caricava con una violenza inutile ed eccessiva dei poveri migranti inermi. In tanti ci siamo scagliati contro le dichiarazioni razziste ed inappropriate del Premier Ungherese Orban, capofila dei paesi dell’Europa dell’Est che alzano muri verso i profughi. Mentre la Germania ha aperto le porte e cambiato mentalità, l’Ungheria di Orban, in maniera sia teorica che concreta, ha alzato un muro di recinzione. Inutile dilungarsi, la questione è conosciuta, è in atto una discussione epocale tra una Europa che vuole accogliere ed una che alza barriere di protezione. Va detto che Orban non è un dittatore, un esaltato, ma un leader indubbiamente controverso che  ha vinto regolari elezioni e che ha dalla sua parte gran parte della opinione pubblica del suo paese. La Cattolica Ungheria vede con paura una ipotetica invasione islamica, ed anche parte della Chiesa Cattolica si è di fatto schierata con Orban

L'Europa della Solidarietà

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Siamo di fronte ad un fenomeno epocale. Migliaia di Migranti, Rifugiati, chiamateli come volete, io preferisco dire migliaia di persone in fuga da guerre e carestie. Abbiamo tutti davanti agli occhi le immagini provenienti da Budapest, dalle stazioni ferroviarie assaltate, non possiamo non aver visto la foto del piccolo Aylan morto su una spiaggia della Turchia. Volevo sottolineare solamente un dato. Mentre l’Unione Europea, con tempi pachidermici, inizia a prendere coscienza del dramma enorme che le passa accanto, mentre i Governi discutono e si contrappongono le Colombe come Angela Merkel ed i falchi come il Presidente Ungherese Orban, la gente, o almeno una larga parte della popolazione, reagisce e si schiera affianco dei migranti. Nonostante la predicazione dell’odio di Salvini e dei suoi sodali europei, dalla Le Pen in Francia a Farage in Gran Bretagna, da Alba Dorata ad altri movimenti estremisti, nonostante una certa stampa che getta benzina sul fuoco della paura,