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Meloni, Draghi: la strana coppia

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Giorgia Meloni Presidente del Consiglio, Mario Draghi Presidente della Repubblica, questo lo scenario che prevedo da qui alla primavera del 2023. (Chiarisco subito, non è lo scenario per cui faccio il tifo) . Il 25 settembre si vota, non mi immagino grandi sorprese rispetto a quanto prevedono i sondaggi. Punto più, punto meno, il centrodestra, anche "per merito" di una pessima legge elettorale, otterrà una larga maggiorana parlamentare. Ora, per quanto i rapporti nel centrodestra siano tutt'altro che sereni, la presa del potere è un cemento resistente alle divisioni. Ci sarà qualche lite, qualche minaccia, qualche veto, ma tutto lascia presagire che Mattarella darà l'incarico di Premier alla leader del partito più votato, quindi a Giorgia Meloni. Ora, la ragazza è sveglia, ed ha capito che può anche stravincere, ma che senza l'appoggio, o quantomeno una "neutralità" di Bruxelles e Washington, il suo mandato non durerebbe a lungo. Non a caso, da qualche

Le pagelle della politica

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Il “nuovo” Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella, che prende il posto di Sergio Mattarella. Per quanto mi riguarda, ho enorme stima del Capo dello Stato, che in questi anni ha dimostrato empatia, saggezza, acume politico, pazienza… è stato una autorità morale e si e messo a disposizione di tutti al di sopra delle parti, simboleggiando il senso stesso della Unità Nazionale. Detto ciò, per quanto alla fine da cittadino mi rassicura la permanenza di Mattarella al Colle, da osservatore della politica ritengo che il sistema dei partiti, nel suo complesso, abbia dimostrato in questi giorni una palese inadeguatezza, e la scelta di “obbligare” un ultraottantenne che giustamente voleva godersi la pensione a restare in sella, la trovo alquanto disonorevole, la ritengo una sconfitta della politica. Mi aspetto alle prossime elezioni una forte ventata di astensionismo. SILVIO BERLUSCONI: 3     Il Cavaliere per oltre un mese ha tenuto la coalizione di centrodestra in ostaggio, portando

Tornano le Buone Notizie!

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I venti di guerra dalla Corea del Nord, gli ultimi violenti casi di cronaca (già di per sé gravi, ma quotidianamente amplificati dal sensazionalismo e dalla ricerca dei dettagli pruriginosi che tanto di moda vanno nei media italiani), la “solita” conflittualità politica. Eppure, le buone notizie ci sono, esistono, ci donano speranza ed altro non aspettano che di essere portate alle luci della ribalta. Mi fa innanzitutto piacere che il “Corriere della Sera”, probabilmente il più prestigioso quotidiano italiano (anche se personalmente ho fortissime perplessità sulle scelte editoriali adottate dal neo proprietario Urbano Cairo) mi abbia “rubato” l’idea ed iniziato a pubblicare, ogni martedì, un inserto dedicato alle Buone Notizie. In bocca al lupo al quotidiano di Via Solferino. Tre sono a mio parere le Buone Notizie dell’ultima settimana che meritano un approfondimento: Il Pil Europeo che cresce grazie a donne e migranti, i progressi per la stabilizzazione politica del Centrafrica