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Sant'Egidio, indagine su RSA e case di riposo: "un'eterna zona rossa".

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Rapporto della Comunità sulle case di riposo. Dati e proposte per mettere fine alla "eterna zona rossa" per gli anziani ricoverati in strutture assistenziali. “ Un atto di indignazione morale di fronte ai dati sempre più gravi, da inizio pandemia ad oggi, sul mondo delle Rsa, delle case di riposo e delle residenze per anziani ". Così Marco Impagliazzo , presidente della Comunità di Sant'Egidio, ha aperto la conferenza stampa che ha illustrato i risultati di un'inchiesta condotta in questi mesi sulla condizione degli anziani istituzionalizzati nel tempo della pandemia.  “ Denunciamo il fatto che ci troviamo in una eterna ‘zona rossa’ anche in questi giorni quando quasi tutta l’Italia è arrivata alla zona gialla”, ha aggiunto Impagliazzo, sottolineando anche quanto l’universo delle RSA non sia stato per nulla beneficiato dalle potenzialità della rete. “Per le scuole e per i più piccoli si è attivata la DAD, molte persone hanno lavorato in smart-working, perché n

Paglia: Istituti per Anziani, un modello da superare

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  L'intervista al presidente della Pontificia accademia per la vita “ Dobbiamo promuovere una vera riforma: ossia un sistema di servizi che sappia muoversi verso gli anziani, presso le loro case, per valutarli e curarli, per inserirli in programmi di prevenzione, inclusione sociale, lotta alla solitudine, telemedicina, sostegno domestico vero e non camuffato. E da subito!” Si deve traversare una volta per tutte, quella sottile ma profondissima linea di demarcazione che vorrebbe i nostri anziani espulsi dal tessuto sociale, familiare e domestico, per concentrarli in quei ‘non luoghi’ rappresentati dagli istituti, secondo un malinteso senso della loro custodia e tutela che tanti danni ha fatto sinora ”. Questa esortazione fa parte di un pubblico appello inviato al Premier Mario Draghi da Monsignor Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita e, dal 21 settembre 2020, Presidente della Commissione Assistenza Anziani istituita dal Ministro della Salute Roberto Sp

Le incongruenze della Fase 2

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Il Covid-19 è presente in Italia da oltre 2 mesi. Non abbiamo alcuna idea di quanta gente sia stata colpita dal virus, dei test sierologici si parla da mesi ma nessuno li ha ancora visti. La App Immuni è ancora in fase di studio, non si sa se, come e quando verrà introdotta in circolazione. Si calcola che ogni giorno siano necessarie 7-8 milioni di mascherine, in Italia ne produciamo non più di 4. Abbiamo pochi reagenti, i tamponi si fanno solo dopo 10 giorni di influenza. Insomma, il Governo è in colpevole ritardo sotto tutti i punti di vista, e non sembra aver giovato alla situazione il moltiplicarsi di task-force, commissari, comitati, conferenze Stato-Regioni, assemblee di condominio più varie ed eventuali. Eppure ieri il Premier Conte ha annunciato solennemente, a partire dal 4 Maggio, l’inizio della cosiddetta Fase 2. Vorrei sottoporvi alcune considerazioni rispetto alle direttive emanate dal Governo, segnalando le varie incongruenze presenti nell’ultimo DPCM. Ovviame