Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Enaoli

Breznev e il Manciola (Terza puntata)

Immagine
Lunedì 4 ottobre 1957, un giorno come tanti, un giorno speciale per Tomassino che, appena 17enne, viene assunto dall’ENAOLI con la qualifica di impiegato amministrativo. Sede di lavoro in Piazza Sempione a Roma, zona Montesacro.  La mattina ed il primo pomeriggio in ufficio, poi, sempre in compagnia del Manciola, tappa fissa in sezione. Il Manciola, 10 anni più grande e di conseguenza più esperto delle cose della vita, si prende cura di Tomassino come un padre, quel padre appunto che Tomassino ha perso nell’esplosione di una miniera in Belgio. La famiglia del Manciola, originaria delle Marche, ha comprato vari terreni nelle campagne circostanti e sta faticosamente provando a farne terreni coltivabili. Non una famiglia benestante, ma insomma una situazione leggermente migliore di quella di Tomassino, che spesso trova ospitalità ed il calore di una famiglia in casa del suo caro amico. La sezione. Un quadro di Lenin alla parete, una enorme cartina geografica con nomi di terre a Tomassin

Breznev e il Manciola (seconda puntata)

Immagine
Enaoli. Una sigla per molti sconosciuta, un acronimo molto importante per la crescita di Tomassino, il protagonista della nostra storia. L’Ente di assistenza orfani lavoratori italiani ( ENAOLI ) viene istituito con decreto legge del 23 marzo 1948, n. 327 con lo scopo di provvedere al mantenimento ed alla educazione morale, civile e professionale degli orfani dei lavoratori italiani. L’Enaoli è di fatto una creazione di Amintore Fanfani, nel 1948 Ministro del Lavoro e negli anni a seguire più volte Presidente del Consiglio. Fanfani è stato uno dei maggiori esponenti della Democrazia Cristiana, il partito che ha sostanzialmente guidato l’Italia dal dopoguerra ai primi anni 90. T omassino dicevamo, fieramente comunista, viene “tirato su” dai democristiani. Due partiti, due ideologie, due mondi contrapposti, due realtà che si sono aspramente combattute, eppure hanno entrambe contribuito alla crescita dell’Italia. Tomassino, terzo di quattro figli, arriva a Tor Lupara nel 1952, insieme a