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Visualizzazione dei post con l'etichetta elezioni

Astensionismo e Sanremo

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Lazio, Elezioni Regionali, ha votato il 37% degli aventi diritto. Quasi due cittadini su tre hanno disertato le urne. Al contrario, secondo i dati auditel, circa il 66% degli italiani, quindi due italiani su tre, hanno assistito alle serate del Festival di Sanremo. Cosa c’entra questo con l’astensionismo? Tv e Politica, due realtà diverse, ha senso collegare questi due dati? A mio parere sì, e proverò a spiegarlo in queste brevi righe. Dirò subito la mia in breve. Non dico che questo sia un bene o sia un male, ma l’italiano medio se ne strafrega delle parole di un Sangiuliano, ma anche di un Richetti, un Fratoianni, un Bonaccini, un Fedriga. Nel bene o nel male, fa più opinione e generano più dibattito le dirette social della Ferragni che quelle di Salvini. Il paese reale discute dell’abito indossato da Elodie e/o delle provocazioni di Chemical Rose, mentre le dichiarazione rilasciate alle agenzie da Letta o Lollobrigida, tanto ricercate da media e tg, restano un qualcosa di dedicato

Il Punto politico (partendo da sinistra)

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Il punto politico. Vorrei provare ad analizzare per i miei lettori non tanto l'esito principale di queste elezioni, ma le "sfumature" che poi sono in certi casi dei singoli macigni, dei risultati dei singoli partiti. Analisi condita da qualche....spunto per il futuro. Per esigenze di spazio, ci saranno due articoli, questo dedicato alle forze minori, al Movimento 5 Stelle ed al Centrosinistra, il successivo dedicato al Centrodestra ed al Terzo (in realtà quarto) polo. Allora, a me piace giocare a carte scoperte, ho votato Sinistra/Verdi nella speranza di una vittoria della coalizione di centrosinistra, quindi di fatto ho perso, in maniera anche abbastanza netta. - Nessuna sorpresa tra le liste minori. Adinolfi, Paragone, De Magistris, chi è andato meglio chi peggio, nessuno pero si è avvicinato alla soglia di sbarramento del 3% - Movimento 5 Stelle, forse la vera sorpresa di queste elezioni. Due mesi fa tutti li davamo per moribondi, attorno al 6-7%, indubbiamente la line

Meloni, Draghi: la strana coppia

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Giorgia Meloni Presidente del Consiglio, Mario Draghi Presidente della Repubblica, questo lo scenario che prevedo da qui alla primavera del 2023. (Chiarisco subito, non è lo scenario per cui faccio il tifo) . Il 25 settembre si vota, non mi immagino grandi sorprese rispetto a quanto prevedono i sondaggi. Punto più, punto meno, il centrodestra, anche "per merito" di una pessima legge elettorale, otterrà una larga maggiorana parlamentare. Ora, per quanto i rapporti nel centrodestra siano tutt'altro che sereni, la presa del potere è un cemento resistente alle divisioni. Ci sarà qualche lite, qualche minaccia, qualche veto, ma tutto lascia presagire che Mattarella darà l'incarico di Premier alla leader del partito più votato, quindi a Giorgia Meloni. Ora, la ragazza è sveglia, ed ha capito che può anche stravincere, ma che senza l'appoggio, o quantomeno una "neutralità" di Bruxelles e Washington, il suo mandato non durerebbe a lungo. Non a caso, da qualche