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No alle promesse elettorali, Sì alle Buone Notizie

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Le cronache dei telegiornali sono in questi giorni occupate dalle mille mirabolanti promesse elettorali. Dal 5 Marzo non pagheremo più alcuna tassa, non esisteranno criminalità e disoccupazione, vivremo tutti fino a 120 anni con un reddito minimo garantito di 5.000 euro al mese. Come capite bene, sto usando l’arma della ironia per sottolineare come questa sia una campagna elettorale ripetitiva, noiosa e scadente, che allo stesso tempo monopolizza lo spazio mediatico. Eppure, nascoste negli angoli, relegate in qualche trafiletto, si incontrano delle Buone Notizie, fari di luce nella nebbia che ci aiutano ad avere speranza nel futuro. Ne ho scelte tre, che propongo ai miei lettori, le considero come una “oasi detox” dalle tossine della campagna elettorale. La prima notizia ci arriva da un post di Facebook, poi rilanciato da molte testate nazionali. Leggiamo quanto scrive Elisa Coltro parlando di sua nonna: Questa è la mia nonna Irma ❤ ️, una giovanotta di 93 anni, che stanott

Friday Good News (2)

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Torna l’ormai consueto appuntamento con le Friday Good News , una selezione delle Buone Notizie della settimana. Le polemiche sul Referendum, il dramma siriano, ma anche il clamore mediatico sul nulla del Grande Fratello Vip, tante notizie alcune rilevanti altre meno che rischiano di “soffocare” le Buone Notizie, che ci sono e meritano una giusta visibilità, questo è quello che cerchiamo di realizzare ogni Venerdì attraverso questa rubrica. In sintesi, questa settimana parleremo: ·         della fame nel mondo finalmente in calo. ·         del Campus per i Migranti che inizia le sue attività in questi giorni a Genova presso l’ex Ospedale San Raffaele. ·         della nomina cardinalizia di Don Ernest Simoni Troshani, prete sopravvissuto alle torture del regime albanese. Andiamo con ordine, iniziamo parlando della fame nel mondo. Nei giorni scorsi sono stati pubblicati dal Cesvi i dati  relativi al “Rapporto Indice Globale della Fame 2016”. I dati sono comple

Buone Notizie da Milano.

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E’ difficile parlare di Buone Notizie dopo il tragico attentato terroristico che ha in questi giorni coinvolto molti nostri connazionali a Dacca. Ai familiari delle vittime vanno le mie sentite condoglianze e sono certo quelle dei miei lettori. Ma ancor di più in questi momenti tristi ritengo necessario dare visibilità e risalto ad alcune notizie che a mio parere sono portatrici di speranza verso il futuro. Oggi in particolare vorrei parlarvi di tre storie/incontri provenienti da Milano che, seppur distinte, se messe insieme creano un clima positivo: l’accordo Sala/Scola per la costruzione della Moschea; la storia di un immigrato albanese oggi imprenditore di successo, il bonus bebè che il Comune garantirà alle neomamme. Andiamo con ordine. Lo scorso 25 Giugno, in uno dei suoi primissimi incontri Istituzionali, il neo Sindaco di Milano Beppe Sala ha incontrato l’Arcivescovo di Milano Angelo Scola ed in sostanza i due hanno concordato sul diritto alla costruzione di una Moschea

Mediterraneo Mare di Pace

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Dalla Tunisia alla Libia, dall’Italia all’Albania, passando per la Grecia, questa settimana il Mediterraneo , che siamo abituati ad associare ad immagini di morte e disperazione, è un Mare di Pace e di Buone Notizie. Partiamo dalla assegnazione del  Premio Nobel per la Pace   al “Quartetto Nazionale per il Dialogo”, un cartello di associazioni umanitarie e confederazioni sociali tunisine per   “il suo contributo decisivo nella costruzione di una democrazia pluralistica dopo la rivoluzione cosiddetta dei gelsomini". Di fatto, gli assegnatori del Nobel hanno voluto premiare e sostenere gli sforzi del Popolo Tunisino nella lotta al terrorismo, e voluto dare il loro incoraggiamento nel continuare il percorso per la costruzione di una democrazia islamica tollerante. E’ chiaro a tutti gli osservatori che la Tunisia è un paese decisivo, un ponte tra Oriente ed Occidente; Gli attentati al Museo del Bardo ed alla spiaggia di Sousse ci mostrano chiaramente come l’Isis abbia pa

Albania, Un Paese che Rinasce e che guarda all'Europa.

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Credo che moltissimi italiani, specie quelli non più giovanissimi, se pensano all’Albania hanno in testa questa foto della Nave Vlora carica di migranti e le immagini degli sbarchi avvenuti a Bari e dintorni nel 1991. A cavallo degli anni 80 e 90, l’Albania si libera da una durissima dittatura comunista ed allo stesso tempo vive una gravissima crisi economica. Gli anni 90 portano la liberazione dalla dittatura, ma, mi scuserete per la sintesi brutale, nel paese continua a regnare il caos, tra tensioni politiche, crisi economiche (il Cosidetto collasso delle Piramidi), tentativi di Colpo di Stato, e l’instabilità causata dalla Guerra nel vicino Kosovo. Sono stato in Albania la scorsa settimana, per partecipare all’incontro "Peace Is Possible"  promosso dalla Comunità di Sant’Egidio (di cui vi parlerò nei prossimi giorni), ed ho visto un Paese che rinasce. Volevo provare a raccontarvi alcune impressioni, quasi tutte positive, di questi miei giorni nel Paese delle A

Sierra Leone, Germania, Albania.

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L’Estate sta finendo, e un anno se ne va... cantavano i Righeira. Torna Settembre, e torna il quotidiano tragico bollettino di morti in mare, omicidi, tensioni sociali, l’opinione pubblica è distratta dai goal di Dzeko e dalle solite polemiche tra maggioranza ed opposizione, e così via. Eppure, se oltrepassiamo la barriera della confusione quotidiana, scorgiamo alcune buone notizie che ci aiutano a guardare al futuro con speranza. Oggi parleremo di Ebola, Immigrazione e di Albania. Lo scorso 25 Agosto è stato dimesso dall’Ospedale l’ultimo paziente della Sierra Leone affetto dal Virus Ebola  e l’OMS ha iniziato il conto alla rovescia per dichiarare ufficialmente terminata l’epidemia nel paese. Aldilà dei dati che potete reperire in Rete, quella che sembrava una Epidemia feroce ed incurabile e che stava mettendo in pericolo gran parte del Continente Nero nonché lo sviluppato Occidente, oggi appare come un ricordo del passato. C’è ancora qualche caso isolato in Guinea Conakr