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Primarie Pd, io sto con Elly

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Domenica prossima 26 febbraio si svolgeranno le Primarie per eleggere il nuovo segretario del Partito Democratico. Dopo le votazioni nei circoli, a cui hanno preso parte anche Gianni Cuperlo e Paola De Micheli, la gara si è ristretta a due concorrenti: Stefano Bonaccini ed Elly Schlein, attualmente rispettivamente Presidente e Vice Presidente della Regione Emilia-Romagna. Personalmente, prima di tutto mi recherò ai seggi e già questa è una decisione che ho preso dopo lunga riflessione, la seconda scelta che ho fatto è quella di sostenere Elly Schlein e, se vi interessa, vi motiverò con queste righe la mia scelta.  Mi… presento. Ho 42 anni, mi definisco un elettore di centrosinistra, per qualche anno ho anche avuto in tasca la tessera del Partito Democratico, poi, come tanti, sono rimasto deluso da alcune scelte e la tessera non l’ho rinnovata. Non ho neanche sempre votato Pd, ma sono sempre rimasto diciamo nel perimetro delle coalizioni di centrosinistra. Ritengo, sinteticamente, che

Pagelle Post-Elettorali

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E’ passato un mese dalle elezioni, sono stati eletti i Presidenti di Camera e Senato, sono state effettuate le consultazioni al Quirinale, il Governo Meloni ha ottenuto la fiducia di Camera e Senato. Insomma, da qui in poi, nel bene o nel male, si fa sul serio, e da cittadino italiano, pur non avendolo votato, faccio gli auguri al nuovo Governo sperando che faccia il bene del Paese. Detto ciò, questo mese ben più di qualcosa ci ha raccontato, i leader ci hanno messo la faccia, ne sono successe di cotte e di crude. Qui le mie pagelle, che non sono… relative alla simpatia o alla stima per l’uno o per l’altro leader, ma sono relative al comportamento tenuto in questo mese. Premessa, a me piace giocare a carte scoperte. Io ho votato Sinistra/Verdi, sperando in una vittoria del fronte progressista. Sono quindi ovviamente deluso dal risultato elettorale, ma, siamo in democrazia, complimenti ai vincitori. Ora i voti. MARIO DRAGHI:   9 Il Premier uscente ha dimostrato ancora una volta di e

L'analisi del voto, dal Terzo Polo al Centrodestra

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Segue dall'articolo precedente Terzo Polo. Prima di tutto, dovremmo chiamarlo quarto, in quanto numeri alla mano arriva dopo il Centrodestra, il Centrosinistra, il Movimento 5 Stelle. Provo ad essere "neutrale" nel giudizio, pur non avendo una particolare simpatia verso i due leader in questione. Detto ciò, il 7,7% non può essere considerato un fallimento, non è un brutto risultato, ma non è neanche la doppia cifra agognata da Renzi e Calenda, e soprattutto, lo ha detto lo stesso leader di Azione, è fallito il tentativo di fermare l'avanzata della destra. I flussi elettorali ce lo diranno meglio, ma probabilmente il Terzo Polo i voti li ha risucchiati a sinistra e non a destra. Da forza di opposizione, reggerà la strana alleanza? C'è una considerazione che va fatta, e che in parte riprendo dall'amico Gavino Pala, attento analista politico. Ci è stato raccontato per mesi che Draghi avesse una enorme popolarità, che il cittadino medio era entusiasta della esperi

L'analisi del voto.

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Qui sotto, la mia analisi del voto. Per onestà intellettuale, chi scrive ha sempre avuto simpatia per il centrosinistra e non lo ha mai nascosto. - Sui 5stelle stenderei un velo pietoso. Il tripolarismo non esiste più, i pentastellati sono chiamati una volta per tutte a scegliere da che parte stare. Per quanto mi riguarda, io sarei felice se si operasse una scissione al loro interno. Conte, Fico, Morra, Patuanelli da una parte, il Dibba, Di Maio che chiama le ONG i Taxi del mare dall'altra. Con l'area Conte, ritengo il PD possa aprire una stagione di dialogo e di riforme. - Bonaccini ha vinto, il Pd è in forma? Ni. E' innegabile il dato numerico, il Pd è il primo partito sia in Emilia che in Calabria, ma, concentriamoci sull'Emilia, si era in presenza di un ottimo candidato in una regione tradizionalmente rossa. Il dato vero è che tanti che negli scorsi anni si erano astenuti, sono tornati a votare Pd, ed io ritengo lo abbiano fatto non per fedeltà al pa

Gentiloni Premier nel 2020

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E adesso che succede? E’ la domanda che si fanno un po’ tutti, dai commentatori alla classe media, dai giornalisti al mondo della politica. Il Governo andrà avanti? Salvini vorrà forzare la mano ed andare alle elezioni? Ci saranno cambiamenti all’interno dei 5stelle? Cosa farà Mattarella? Senza alcuna pretesa di avere la verità assoluta, e consapevole del fatto che le variabili in campo sono enormi (ricordo che sta cambiando anche il quadro di riferimento del Parlamento Europeo), provo, così per gioco, ad ipotizzare quanto succederà nei prossimi mesi. Spoiler, si vota a Marzo 2020 e vincerà il Centrosinistra a guida Gentiloni. Ma andiamo con ordine. E’ mia opinione che né Di Maio né Salvini abbiano alcuna intenzione di far cadere, almeno in tempi brevi, il Governo gialloverde . Giggino sa bene che in caso di elezioni in tempi brevi il Movimento resterebbe sotto il 20%, comunque a meno di miracoli non riuscirebbe a conservare la maggioranza nella coalizione. Aggiungiamo

Le pagelle della politica

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Qui di seguito, le mie personali pagelli ai protagonisti di questa fase politica. Specifico che non sono delle pagelle alla “persona”, ma ai comportamenti tenuti in questi 3 mesi di stallo istituzionale. Mattarella       9 Provate voi a passare 3 mesi dietro ai capricci di Di Maio, alle provocazioni di Salvini, ai tentennamenti del Pd, a resistere alle pressioni dei mercati e delle cancellerie internazionali. Alla fine della fiera, il Presidente voleva un Governo Politico e, faticosamente, è riuscito a formarlo. Senza la saggia guida presidenziale, veramente avremmo rischiato il baratro della instabilità. Sul caso Savona ritengo abbia fatto bene a dire di no, visto che nel contratto di Governo non si menzionava mai l’uscita dall’Euro. Salvini              7 Fino al 30 Maggio a Salvini davo 9. Ha assunto la guida del centrodestra, ha messo in piedi il governo gialloverde, ha tenuto un profilo da statista interessato a dare un governo al paese, insomma ha dato lui le

Le Unioni Civili, una Buona Notizia.

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A volte le Buone Notizie arrivano dalla Politica, e chi scrive ritiene l’approvazione odierna alla Camera del Ddl Cirinnà sulle Unioni Civili una Buona Notizia. Questa legge avvicina l’Italia ai principali paesi europei in tema di tutela dei diritti, dando la possibilità a numerose coppie già esistenti di vedere riconosciuta la propria unione. In Germania una legge sulle Unioni Civili esiste dal 2001. In quasi tutti i paesi europei le unioni civili (o veri e propri matrimoni, la situazione cambia da paese a paese) sono una realtà da 5 o più anni, L’Italia era fino ad oggi 11 Maggio 2016 l’unico dei paesi fondatori della Unione Europea a non avere una legge in materia. E’ un dato di fatto che una legge così controversa e così desiderata viene approvata non dai governi di centrodestra, non dalle coalizioni di centrosinistra “doc” (quelle dell’Ulivo per capirci), ma dal Governo Renzi, un Governo di Coalizione tra il Pd, il Nuovo Centrodestra e Scelta Civica. Non vogliamo su

Terni e Piombino, Vince il Lavoro.

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In questi giorni si sono chiuse positivamente (o almeno si sono iniziati percorsi che fanno immaginare sviluppi positivi) delle vertenze riguardanti due grandi gruppi industriali italiani. Parliamo esattamente delle Acciaierie di Piombino e della  Ast di Terni , entrambe capisaldi della industria siderurgica italiana. Come saprete, da mesi sia a Terni che a Piombino tirava una pessima aria, e per vicende seppur simili anche se con intrecci locali diversi, esisteva il rischio concreto di chiusura di entrambi gli stabilimenti; Parliamo di realtà storiche che costituiscono per le relative città gran parte del Bacino Lavorativo, se consideriamo anche i relativi indotti. Le proteste e le lotte degli operai dei due stabilimenti hanno fatto rumore ed hanno avuto oggettivamente il merito di tenere viva l’attenzione della opinione pubblica sul dramma di chi perde il lavoro. Non ritengo di avere le competenze necessarie per analizzare nel dettaglio gli accordi raggiunti, quello