L'analisi del voto, dal Terzo Polo al Centrodestra

Segue dall'articolo precedente

Terzo Polo. Prima di tutto, dovremmo chiamarlo quarto, in quanto numeri alla mano arriva dopo il Centrodestra, il Centrosinistra, il Movimento 5 Stelle. Provo ad essere "neutrale" nel giudizio, pur non avendo una particolare simpatia verso i due leader in questione. Detto ciò, il 7,7% non può essere considerato un fallimento, non è un brutto risultato, ma non è neanche la doppia cifra agognata da Renzi e Calenda, e soprattutto, lo ha detto lo stesso leader di Azione, è fallito il tentativo di fermare l'avanzata della destra. I flussi elettorali ce lo diranno meglio, ma probabilmente il Terzo Polo i voti li ha risucchiati a sinistra e non a destra. Da forza di opposizione, reggerà la strana alleanza?




C'è una considerazione che va fatta, e che in parte riprendo dall'amico Gavino Pala, attento analista politico. Ci è stato raccontato per mesi che Draghi avesse una enorme popolarità, che il cittadino medio era entusiasta della esperienza del suo governo. Numeri alla mano, sommando i voti del Movimento 5 Stelle (che ha fatto terminare l'esperienza di Draghi) e di partiti che erano all'opposizione come Fratelli d'Italia e Sinistra/Verdi, ci si avvicina al 50%. "Sponsor" dell'Agenda Draghi erano Renzi, Calenda ed il Pd, sommati non arrivano al 30%. Evidentemente Draghi era benvisto dall'establishment, dal mondo della finanza, da media e tv, ma non dal "Paese Reale".

Centrodestra. Tutto sommato tiene Forza Italia, con un risultato probabilmente migliore delle attese. Piaccia o no, Silvio sta sempre lì e, nonostante qualche "sbandata", l'ancoraggio di Forza Italia nel Partito Popolare Europeo garantisce al futuro governo una...sponda politica con Bruxelles.




Malissimo la Lega. Salvini, insieme a Letta, è il vero sconfitto delle elezioni. Ricordo ai lettori più distratti che alle elezioni europee del 2019 la Lega, allora al Governo con i 5stelle, prese il 34%. Da lì in poi, dai deliri del Papetee alle sconfitte in Emilia-Romagna e Toscana, "Il Capitano" le ha sbagliate tutte. Molto ha pesato una enorme ambiguità, ovvero il far parte del Governo Draghi ma....comportandosi da forza di opposizione. Immagino, e tutto sommato spero, che Salvini venga messo alla porta dalla componente leghista più moderata, quella meno centrata sulla lotta alla immigrazione e più orientata sulle esigenze produttive del Nord. Zaia, Fedriga, Giorgetti, una Lega meno becera e volgare, più europeista e governativa.

Fratelli d'Italia. Pur da avversario, i miei complimenti. Vittoria netta ed indiscutibile. La Meloni ha fatto una ottima campagna elettorale e gli elettori hanno premiato la sua coerenza in questi anni. Tutto rose e fiori? Beh....vediamo. Intanto non sarà facile governare con due alleati come Salvini e Berlusconi che nonostante le dichiarazioni di facciata non vedono l'ora di farle le scarpe. Poi, un conto è urlare dall'opposizione, altro misurarsi con la prova di governo, con alle spalle un partito dove non spicca una classe dirigente di livello. Sono molto curioso se la Meloni, da Premier, sceglierà la via dei toni alti e dello scontro con l'Europa o se, come hanno notato alcuni osservatori, continui la sua opera di "draghizzazione", moderando i toni, guardando con un occhio benevolo a Bruxelles, magari spingendo lo stesso Draghi al Quirinale come "garante" verso le cancellerie internazionali.


Mario Scelzo


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