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Il Pd e Marco Tarquino.

 Titolo, voterò Pd alle Europee se ci sarà in lista Marco Tarquinio. Svolgimento, vi avviso è lungo, se non vi interessa passate oltre. Sono un elettore di centrosinistra, spesso ho votato Pd ma a volte ho votato più a sinistra o più al centro, sempre però all'interno del centrosinistra. Alle elezioni europee, lo ricordo, non si corre alleati ma ognuno fa gara a sè, per poi confluire nelle varie famiglie europee. Io sono indeciso se votare Pd, Verdi-Sinistra, o Movimento 5 Stelle. Andiamo con ordine. Non ho mai votato in vita mia il Movimento, che ho sempre avversato nella versione originaria di Beppe Grillo, uno vale uno etc..., ritengo però che da quando se ne sono andati i vari Dibba, da quando Grillo si è defilato, il Movimento versione Conte sia un qualcosa di serio, sia un partito attento ai bisogni delle persone più fragili ed alle ragioni del pacifismo. Non escludo di votarlo nei prossimi anni. Verdi-Sinistra, li ho votati alle ultime politiche ma alcune scelte, vedi Soumah

I Corridoi Umanitari, la tenerezza di Papa Francesco ed un PNRR dei Borghi Italiani.

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Ieri ho vissuto un privilegio, quello di partecipare in Aula Nervi in Vaticano all’Udienza di Papa Francesco dedicata ai Corridoi Umanitari, momento in cui il Santo Padre ha incontrato sia i profughi arrivati in Italia attraverso tale sistema, sia le famiglie che li accolgono. Non mi dilungo sulla giornata, è pieno di articoli in rete e sul  Sito della Comunità di Sant'Egidio trovate tutti gli interventi, vorrei proporre alcune riflessioni che tale giornata mi ha suscitato.  L’udienza è iniziata alle 11.30 ma io ero nei pressi di Piazza San Pietro a partire dalle 8.00, ed ho aiutato, in quanto volontario della Comunità di Sant’Egidio, ad organizzare ingresso delle migliaia di persone presenti. Ecco, migliaia, perché come ha ricordato Daniela Pompei, “anima creativa” dei Corridoi Umanitari, sono ormai 6.080 le vite umane salvate dal 2016, giunte in Europa legalmente, arrivate soprattutto in Italia, ma poi in Francia, in Belgio e un limitato numero nel principato di Andorra e a San

Intervista a Gavino Pala, autore del libro "Mi volevano morto".

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Ho intervistato Gavino Pala, producer presso Tv2000 (la Tv della Conferenza Episcopale Italiana) ed attento osservatore della realtà vaticana. Pala ha da poco pubblicato con le edizioni San Paolo il suo ultimo libro: "Mi volevano morto" (Papa Francesco alle prese con i suoi detrattori). Senza aggiungere altro, vi lascio alla lettura dell'intervista. Lei parla di Bergoglio come di un Pontefice amato dalla gente ed osteggiato dalla curia. A suo parere è una "novità" rispetto agli ultimi pontificati? Già nelle Congregazioni generali che hanno anticipato il Conclave che ha poi eletto papa Francesco i cardinali arrivati a Roma si erano accorti, dopo la rinuncia di Benedetto XVI, che qualcosa nella Curia romana non andava. E lo stesso pontefice, durante i tradizionali auguri natalizi alla Curia non ha risparmiato critiche, arrivando ad elencare delle vere e proprie malattie della Curia romana. Dall’altra parte non sono mancati esponenti della Curia, anche in ruoli i

Primarie Pd, io sto con Elly

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Domenica prossima 26 febbraio si svolgeranno le Primarie per eleggere il nuovo segretario del Partito Democratico. Dopo le votazioni nei circoli, a cui hanno preso parte anche Gianni Cuperlo e Paola De Micheli, la gara si è ristretta a due concorrenti: Stefano Bonaccini ed Elly Schlein, attualmente rispettivamente Presidente e Vice Presidente della Regione Emilia-Romagna. Personalmente, prima di tutto mi recherò ai seggi e già questa è una decisione che ho preso dopo lunga riflessione, la seconda scelta che ho fatto è quella di sostenere Elly Schlein e, se vi interessa, vi motiverò con queste righe la mia scelta.  Mi… presento. Ho 42 anni, mi definisco un elettore di centrosinistra, per qualche anno ho anche avuto in tasca la tessera del Partito Democratico, poi, come tanti, sono rimasto deluso da alcune scelte e la tessera non l’ho rinnovata. Non ho neanche sempre votato Pd, ma sono sempre rimasto diciamo nel perimetro delle coalizioni di centrosinistra. Ritengo, sinteticamente, che

Breznev e il Manciola (quinta puntata)

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Piazza Rossa, freddo pungente, Tomassino imbacuccato nel suo cappotto si guarda attorno ammirato e parla coi suoi compagni di viaggio, nel primo giorno del suo viaggio premio nella capitale sovietica.  E’ il 5 marzo 1971, e Tomassino si trova a Mosca insieme ad altri 20 “privilegiati”, invitati dal Partito Comunista in viaggio premio per ammirare da vicino la grandiosità e le meraviglie della terra madre del comunismo. Tomassino, fedele lettore de l’Unità e, lo ricordiamo, colonna della sezione del Pci ”Antonio Gramsci” di Tor Lupara, è stato estratto a sorte tra i lettori del giornale del Partito ed ha vinto l’occasione di partecipare a questo viaggio premio. La compagnia è variegata: sindacalisti della Cgil, delegati provinciali, un consigliere regionale in carica, un importante membro del direttivo nazionale. La curiosità è tanta, Mosca è per tanti militanti una suggestione, un sogno, ma le notizie che arrivano sono frammentarie e confuse, in televisione poi manco a parlarne, oltr

Astensionismo e Sanremo

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Lazio, Elezioni Regionali, ha votato il 37% degli aventi diritto. Quasi due cittadini su tre hanno disertato le urne. Al contrario, secondo i dati auditel, circa il 66% degli italiani, quindi due italiani su tre, hanno assistito alle serate del Festival di Sanremo. Cosa c’entra questo con l’astensionismo? Tv e Politica, due realtà diverse, ha senso collegare questi due dati? A mio parere sì, e proverò a spiegarlo in queste brevi righe. Dirò subito la mia in breve. Non dico che questo sia un bene o sia un male, ma l’italiano medio se ne strafrega delle parole di un Sangiuliano, ma anche di un Richetti, un Fratoianni, un Bonaccini, un Fedriga. Nel bene o nel male, fa più opinione e generano più dibattito le dirette social della Ferragni che quelle di Salvini. Il paese reale discute dell’abito indossato da Elodie e/o delle provocazioni di Chemical Rose, mentre le dichiarazione rilasciate alle agenzie da Letta o Lollobrigida, tanto ricercate da media e tg, restano un qualcosa di dedicato

Intervista a Paolo Ciani

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A pochi giorni dal voto per le elezioni regionali del Lazio e della Lombardia, ho intervistato Paolo Ciani, Segretario di Demos (Democrazia Solidale) e Deputato eletto nelle liste del Partito Democratico alle ultime elezioni politiche, uno dei pochi candidati della coalizione ad aver vinto la sfida nel proprio collegio elettorale. Alle ultime elezioni ha votato il 64% degli aventi diritto, di fatto 1 italiano su 3 non ha partecipato al voto. Perché dovrebbero votare secondo lei, e perché scegliere Demos? È stata una brutta notizia svegliarsi il giorno dopo le elezioni con il centro destra vincente e l'astensionismo come primo partito. Il mancato esercizio del voto è una sconfitta della democrazia. Tante persone si sono allontanate dalla politica perché non si sentono più rappresentate e hanno smesso di votare ed è per questo abbiamo deciso di creare Demos. Un partito nuovo che è nato dall'esigenza di dare voce alle persone, ai loro bisogni, specialmente della popolazione più in