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Visualizzazione dei post da 2015

2015 Germogli di Pace

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Gli attentati di Parigi, il dramma dei Migranti racchiuso nella morte del Piccolo Aylan, la Guerra in Siria che continua, la crisi economica nel nostro paese. Sembra difficile trovare posto per le buone notizie nel corso dell’anno che sta per finire. Eppure, senza voler minimizzare alcune realtà complesse e spesso drammatiche, è possibile scorgere alcuni Germogli di Pace seminati nel 2015 che speriamo possano effettivamente sbocciare nel 2016. Andiamo con ordine, partendo dagli scenari di guerra e del terrorismo, strettamente legati ai fenomeni migratori. E’ di pochi giorni fa la notizia della formazione di un Governo di Unità Nazionale in Libia : se ovviamente è prematuro sbilanciarsi e prevedere una pace stabile, va sottolineato che dopo anni di caos totale per la prima volta esiste una strada, abbastanza concreta, per portare Pace e Stabilità nella sponda Sud del Mediterraneo. Il Nuovo Governo Libico ha tra i principali obiettivi a medio termine il controllo del terri

Mangiarotti and Friends

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Antonio (nome di fantasia) lo riconoscevi subito, non era il classico “barbone” abituato ad una vita di stenti. Lo vedevi a disagio nell’accettare il panino e la bibita che gli offrivano i volontari della Comunità di Sant’Egidio alla Stazione Termini di Roma. Col tempo, panino dopo panino, Antonio si scioglie con Luca, uno dei volontari, e si scopre essere un imprenditore che ha visto fallire la sua azienda, contemporaneamente ad un matrimonio finito male. Non sapendo dove andare, ha iniziato a dormire alla Stazione e giorno dopo giorno ha perso le speranze di riprendere una vita normale. Nel 2015, in Italia, con sempre meno reti sociali (la famiglia, il partito, il sindacato, le parrocchie) a protezione, è drammaticamente facile passare da una vita normale alla strada, troppe persone hanno fatto in questi anni il percorso di Antonio. Il nostro amico però pian piano si affida sempre più a Luca, ed accoglie con immensa gioia il suo invito: Luca gli propone un posto letto durant

L'Italia del Baobab e l'Italia di Salvini.

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Lo scorso 6 Dicembre, causa problematiche connesse alla proprietà dei locali, ha chiuso i battenti il Centro Baobab di Roma, una struttura che negli ultimi sei mesi è stata un luogo di accoglienza, solidarietà, condivisione del bene. Nella tempesta di Mafia Capitale, amplificata dalle problematiche della emergenza migranti e dalla pessima gestione della Giunta Marino, il Centro Baobab ha rappresentato una Oasi di Civiltà ed ha aiutato Roma ad essere una Città Migliore. Ho scelto di annoverare l’esperienza del Centro Baobab nelle mie storie di Buone Notizie anche in assenza del “lieto fine”, causa chiusura della struttura, perché ritengo in ogni caso che questi 6 mesi di attività siano stati e resteranno per sempre un modello di accoglienza e spirito di iniziativa. Onestamente non conosco i dettagli di tutta la vicenda, non so dire cosa fosse il Centro Baobab fino allo scorso mese di Maggio. Ricordo però distintamente, sia perché ne ho scritto su queste pagine, sia per la

Tutti a Teatro!

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Negli ultimi anni spesso il nome di Ostia viene associato a parole come Mafia, controllo del territorio, abusivismo edilizio, appalti truccati. Senza entrare nel merito di alcune indagini della Magistratura tuttora in corso, è innegabile che da qualche anno esiste ad Ostia (che ricordo per i non romani, è un Municipio della Città di Roma, ma nei fatti è una entità distante dal resto della Città) un serio problema di legalità. Se i miei lettori hanno visto il film “Suburra”, un film a detta di molti non “fantasioso” nelle ricostruzioni, anzi drammaticamente realistico nelle peggiori descrizioni del malaffare, si saranno accorti del perverso intreccio tra criminalità, imprenditoria e politica che attanaglia il litorale romano. Le cose che sto scrivendo le potete leggere quasi ogni giorno sui principali quotidiani nazionali, invece magari in pochi saprete che, ad esempio, lo scorso Natale, la Comunità di Sant’Egidio ha organizzato proprio ad Ostia nella Chiesa sul Lungomare un

Ciao Valeria.

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Siamo tutti sconvolti dagli attentati avvenuti a Parigi la scorsa settimana. Prevalgono  nella collettività il sentimento della paura, della rabbia, dello sgomento; la sensazione di avere a che fare con un nemico invisibile ci rende tutti disorientati. Inutile ripercorrere gli eventi che tutti conosciamo, vorrei su queste pagine concentrarmi su alcune reazioni all’attentato provenienti dal nostro paese. Se alcuni nostri concittadini ci hanno reso orgogliosi di essere italiani, altri hanno dimostrato, con gesti e parole, atteggiamenti che definirei indecorosi, irrispettosi ed offensivi.  Come saprete, l’Italia ha pagato un triste tributo di sangue; nella sparatoria al Teatro Bataclan è morta la nostra connazionale Valeria Solesin, giovane ricercatrice presso la Sorbona di Parigi. Premetto che non mi azzarderei a parlare di lei senza avere una sorta di “consenso”, non intendo strumentalizzare per due visualizzazioni al blog  una tragedia del genere. Se ne parlo è perché la famigli

Papa Francesco, Benvenuto a Firenze!

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo alcune riflessioni provenienti da Firenze, in seguito alla bellissima visita in città di Papa Francesco. Tanto ci sarebbe da dire su Bergoglio e sui suoi gesti semplici ma allo stesso tempo rivoluzionari (per rimanere a Firenze, ha colpito tutti l’immagine del Papa che versa l’acqua da una brocca di plastica alla signora che le siede affianco), ci piace qui sottolineare alcuni spunti presenti nel racconto dell’amico Paolo. Io e Paolo (l’autore del racconto) ci conosciamo da qualche mese solo attraverso i social network. Lo considero in ogni caso un amico, e sinceramente, ad occhio, non mi pare per così dire un boy scout, un prodotto della Azione Cattolica, un avanzo di sacrestia. Da buon toscanaccio, a naso, definirei Paolo un “mangiapreti” non proprio vicino alla famiglia cattolica. Scrivo queste cose non per giudicare il mio amico, ma per sottolineare la novità prorompente di questo pontefice, capace non solo di riunire il suo gregge, ma

AIRC, Sosteniamo la Ricerca

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Oggi è Sabato. Molti di noi probabilmente nel pomeriggio faremo una passeggiata in Centro, magari coi figli o coi nipotini, quasi certamente incontreremo dei volontari che ci chiederanno di comprare i Cioccolatini della Ricerca. Facciamolo, faremo del bene a noi stessi ed aiuteremo la Ricerca contro il Cancro. Siamo nel pieno dei Giorni della Ricerca, un evento di durata settimanale che termina domani 8 Novembre e che vede il suo picco di eventi ed iniziative proprio in questo week-end. Come possiamo leggere sul sito dell’Airc (Associazione Italiana Ricerca Cancro): “I Giorni della Ricerca da 18 anni sono il più importante momento per informare il nostro Paese sui progressi della ricerca sul cancro e per raccogliere fondi per finanziare selezionati progetti scientifici. Un appuntamento decisivo per condividere il nostro impegno nel sostenere i migliori ricercatori italiani che lavorano ogni giorno per rendere il cancro sempre più curabile” Più di un milione e mezzo d

Nonna Nannina e la Santità Quotidiana

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Parlando ai fedeli presenti all’Angelus in Piazza San Pietro per la festività di Ognissanti, Papa Francesco ha pronunciato uno splendido discorso sui gesti di santità nascosta e poco conosciuta che ogni giorno accadono attorno a noi. Il Papa ha parlato di Santi da Imitare, qui le sue parole: "Facciamo attenzione, non soltanto quelli canonizzati, ma i santi, per così dire, “della porta accanto”, che, con la grazia di Dio, si sono sforzati di praticare il Vangelo nell’ordinarietà della loro vita, non sono canonizzati." A questi santi dobbiamo essere grati, e grati a Dio che ce li ha donati e messi vicini, “esempi vivi e contagiosi del modo di vivere e di morire”, fedeli a “Gesu e al suo Vangelo”. “Ma quanta gente buona abbiamo conosciuta nella vita, e conosciamo, e noi diciamo: “Ma, questa persona è un santo!”, lo diciamo, ci viene spontaneamente. Questi sono i santi della porta accanto, quelli non canonizzati ma che vivono con noi”. Quindi l’invito ad imitare

Expo, una Buona Notizia? Sì, ma si poteva far meglio

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Vado dritto al punto. Il mio giudizio sull’Expo è tendenzialmente positivo, ma con alcne piccole perplessità. In estrema sintesi ritengo che Expo 2015 sia stato un evento positivo per l’Italia, una manifestazione piacevole, un momento interessante di dibattito e confronto, ma credo si potesse fare di più per rendere la frase “Nutrire il Pianeta” non solo uno slogan ma una realtà concreta. Attorno ad Expo 2015 a mio parere si è creato in Italia un dibattito tra tifosi, non basato sui fatti ma su aspetti ideologici. Se l’area del Governo ed in particolare il Partito Democratico hanno forse troppo enfatizzato l’evento legandolo alle sorti del Paese (l’Expo è un Successo, l’Italia Riparte), alcuni settori dell’opposizione ed ambienti giornalistici (Movimento 5 Stellle / Il Fatto Quotidiano) hanno volutamente esagerato gli aspetti negativi per andare contro al Governo. Non mi dilungo su questo ma alcuni articoli de “Il Fatto Quotidiano”, pur di parlar male di Renzi, hanno sfiorat

Natale per Evan

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Preparate i fazzoletti perchè quella che vi raccontiamo è una storia agrodolce ma commovente, un racconto corale che vorremmo tutti finisse col lieto fine anche se la realtà ci porta a pensare il contrario. Nonostante ciò, siamo fermamente convinti che essa sia una Buona Notizia, perché ci mostra l’importanza di parole e sentimenti come la solidarietà, la condivisione, l’altruismo, la forza di cambiamento che nasce dai gesti di amore gratuito. Ieri 25 Ottobre  a St. George, piccolo paese rurale dell’Ontario (Regione del Canada), è arrivato Babbo Natale. Non è uno scherzo del calendario o un errore di qualche agenzia di stampa, ma il gesto di solidarietà e compassione che una intera comunità ha voluto regalare al piccolo Evan. Nel Video che trovate seguendo questo link  possiamo vedere il bimbo di 7 anni festeggiato da un intero paese, salutato dai suoi eroi della televisione e dei fumetti ed abbracciato niente di meno che da Babbo Natale in persona. Il piccolo Evan h

SaveRummoSaveSquatters

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Troppe volte lo Spazio Web diventa luogo di scontri conflittuali, teorie complottistiche,  discussioni politiche che spesso sfociano nell’insulto e nel disprezzo dell’avversario, identificato come un “nemico”. A mio parere c’è una sorta di inquinamento della rete, con troppa facilità si scade nelle offese, esiste addirittura la categoria degli “haters”, cioè persone che riversano odio spesso del tutto immotivato su altre persone. Non è qui il luogo dove approfondire, mi limito ad osservare che anche la comunicazione politica contribuisce a rendere velenoso questo clima, tra nomi storpiati, frasi provocatorie, insulti gratuiti. E’ al contrario bello sottolineare quando la Rete si mobilita per una giusta causa, quando il Popolo del Web si unisce compatto per mostrare solidarietà virtuale prima, concreta poi. In passato su queste pagine vi abbiamo raccontato la solidarietà in rete per gli sfollati  di Ponte Mammolo , oggi vogliamo parlare della campagna #saverummo   Andiamo