Expo, una Buona Notizia? Sì, ma si poteva far meglio

Vado dritto al punto. Il mio giudizio sull’Expo è tendenzialmente positivo, ma con alcne piccole perplessità. In estrema sintesi ritengo che Expo 2015 sia stato un evento positivo per l’Italia, una manifestazione piacevole, un momento interessante di dibattito e confronto, ma credo si potesse fare di più per rendere la frase “Nutrire il Pianeta” non solo uno slogan ma una realtà concreta.



Attorno ad Expo 2015 a mio parere si è creato in Italia un dibattito tra tifosi, non basato sui fatti ma su aspetti ideologici. Se l’area del Governo ed in particolare il Partito Democratico hanno forse troppo enfatizzato l’evento legandolo alle sorti del Paese (l’Expo è un Successo, l’Italia Riparte), alcuni settori dell’opposizione ed ambienti giornalistici (Movimento 5 Stellle / Il Fatto Quotidiano) hanno volutamente esagerato gli aspetti negativi per andare contro al Governo. Non mi dilungo su questo ma alcuni articoli de “Il Fatto Quotidiano”, pur di parlar male di Renzi, hanno sfiorato il ridicolo. Piuttosto che ammettere l’errore di valutazione i giornalisti (?) del Fatto si sono arrampicati sugli specchi per parlar male della manifestazione, cito per tutti questo articolo di Alessandro Robecchi che in maniera elegante dà dei cretini agli italiani che hanno fatto le code davanti ai padiglioni.

Proviamo a far parlare i fatti. Si parlava di 20 milioni di visitatori previsti, o comunque di 20 milioni di biglietti necessari per rientrare delle spese. A pochi giorni dalla chiusura, è stata superata quota 21 milioni, quindi il risultato è stato raggiunto. E’ stato notato da molti, lo scrivo per dovere di cronaca, che la ripartizione degli accessi non è stata costante nei mesi, l’evento è partito in sordina ed ha avuto un enorme aumento degli afflussi da fine Agosto in poi. Ovviamente i 21, o mi sbilancio i 23-24 milioni di visitatori finali, hanno generato un enorme indotto. Sono stato ad Expo il 22 Ottobre ed ho avuto enormi difficoltà a trovare una camera d’albergo, il 99% delle strutture erano occupate. Alberghi, Ristoranti, Locali, hanno indubbiamente tratto beneficio da Expo 2015, lo stesso discorso vare per Italo e Trenitalia che hanno viaggiato al massimo della capienza nei mesi di Settembre ed Ottobre.

Ed ora…entriamo dentro Expo! Seppur in forma artificiale, chi ha visitato la manifestazione, ha girato per il Mondo. Dalla Pagoda del Nepal alle bellezze naturali dell’Angola, dalle meraviglie della poco conosciuta Slovacchia alle origini dell’Uruguay. Io ritengo che chiunque abbia visitato i diversi padiglioni ne sia uscito arricchito, avendo incontrato un mix di culture, tradizioni, cibi. Nei tempi attuali, in cui troppi hanno paura del diverso e dello straniero, ritengo utile ed educativo per ognuno di noi allargare lo sguardo e l’orizzonte; Seppur in maniera rapida e limitata, Expo ci permette di conoscere e riflettere sulla diversità, complessità e bellezza del Pianeta Terra. Immagino che chiunque abbia visitato Expo sia uscito dai padiglioni col desiderio di viaggiare, incontrare, conoscere, e viaggiare aiuta ciascuno di noi a vivere in maniera più aperta, tollerante e solidale. 



Considero Expo 2015 un arricchimento culturale ed un segnale di apertura alle bellezze del mondo. Expo ci mostra quanto sia fuori dal tempo la chiusura leghista dentro i propri confini, quanto sia sterile l’etnicismo. Se è importante non lasciar morire le tradizioni culturali e culinarie di ogni paese, è allo stesso tempo ridicolo e fuori dal tempo vivere in isole chiuse e separate, lontani dal contatto con l’esterno, lo straniero, il diverso. Ritengo la diversità culturale e la mescolanza etnica, in ogni campo, un arricchimento. Dallo Sport alla Musica, dalla Cultura alla Bellezza, le eccellenze sono figlie della mescolanza. Pensate alla nazionale di calcio del Brasile, mix di bianchi e neri, al Blues afroamericano, alla bellezza di Adriana Lima, modella brasiliana di origini francesi, svizzere, portoghesi ed indiane. Leggete i libri dello scrittore italo-algerino Amara Lakhous ed apprezzate le sue storie dove si incrociano differenti culture.

A livello architettonico, il visitatore è rimasto certamente ammirato dalla stravaganza e diversità dei vari padiglioni, alcuni davvero molto fantasiosi. L’Albero della Vita con le sue mille sfaccettature, attrazione tra le più apprezzate, simboleggia la forza prorompente della Natura.



Fin qui le note positive, numerose, che alla fine faranno prevalere il giudizio positivo. Non posso non sottolineare alcune note negative. Ritengo il tema “Nutrite il Pianeta” sia stato troppo “nascosto” o sfumato”. E’ un dato di fatto che nei 6 mesi dell’evento, numerosi sono stati i dibattiti e gli incontri con interlocutori autorevoli. Dall’economista e filosofo indiano Amartya Sen, all’ex Presidente del Brasile Lula (durante il suo mandato è diminuita notevolmente la percentuale di persone povere nel paese), tanti hanno dato il loro contributo al discorso “culturale” di Expo, però forse questi aspetti sono stati relegati ad una nicchia di visitatori. Mi spiego meglio, il visitatore di passaggio, quello che ha speso una giornata tra i padiglioni, non si sarà neppure accorto del discorso culturale. 

Personalmente, visitando i vari padiglioni, ho guardato con interesse le eccellenze di ogni paese, ho apprezzato le idee architettoniche, poco ho percepito un discorso di lotta alla fame nel mondo, poco mi sono accorto della volontà di contribuire a ridurre gli squilibri alimentari mondiali. Forse sarebbe stato utile legare all’Expo dei gesti concreti, non so una raccolta fondi, una percentuale del biglietto legata alla realizzazione di progetti specifici di sostegno alimentare ai paesi del terzo mondo. La Carta di Milano è un segno importante ma forse troppo fumoso, io personalmente avrei legato il tema “Nutrire il Pianeta” ad alcuni elementi concreti di solidarietà.
Queste le mie impressioni, al netto di alcune perplessità ritengo che Expo 2015 sia da annoverarsi tra le buone notizie.


Mario Scelzo

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