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Breznev e il Manciola (quinta puntata)

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Piazza Rossa, freddo pungente, Tomassino imbacuccato nel suo cappotto si guarda attorno ammirato e parla coi suoi compagni di viaggio, nel primo giorno del suo viaggio premio nella capitale sovietica.  E’ il 5 marzo 1971, e Tomassino si trova a Mosca insieme ad altri 20 “privilegiati”, invitati dal Partito Comunista in viaggio premio per ammirare da vicino la grandiosità e le meraviglie della terra madre del comunismo. Tomassino, fedele lettore de l’Unità e, lo ricordiamo, colonna della sezione del Pci ”Antonio Gramsci” di Tor Lupara, è stato estratto a sorte tra i lettori del giornale del Partito ed ha vinto l’occasione di partecipare a questo viaggio premio. La compagnia è variegata: sindacalisti della Cgil, delegati provinciali, un consigliere regionale in carica, un importante membro del direttivo nazionale. La curiosità è tanta, Mosca è per tanti militanti una suggestione, un sogno, ma le notizie che arrivano sono frammentarie e confuse, in televisione poi manco a parlarne, oltr

Breznev e il Manciola (Quarta puntata)

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Per arrivare da Reggio Calabria a Joppolo, nel 1942, occorrevano 4 ore di viaggio in corriera. L’ospedale più vicino (oltretutto accompagnato da una pessima fama) si trovava a “sole” due ore di distanza, a Vibo Valentia. E’ proprio a Joppolo, comune di poco più di mille abitanti che si affaccia sul Mar Tirreno, che nasce Aurora, la protagonista di questo capitolo, la cui vita successivamente si incontrerà con quella di Tomassino. Un borgo di pescatori, molti contadini a lavorare nelle terre circostanti, tanta povertà e molta “reverenza” verso quelle tre o quattro famiglie che a Joppolo fanno il bello ed il cattivo tempo. La famiglia di Aurora nel 1948 decide di intraprendere il viaggio di tanti, quello che dalla Calabria li porta a stabilirsi nella Capitale. Aurora cresce nella Roma del primissimo dopoguerra, in una famiglia umile ma tutto sommato benestante per i canoni dell’epoca, un nucleo che mantiene solidi legami con la terra di origine. Ogni estate, dopo un viaggio di oltre 10

Breznev e il Manciola (Terza puntata)

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Lunedì 4 ottobre 1957, un giorno come tanti, un giorno speciale per Tomassino che, appena 17enne, viene assunto dall’ENAOLI con la qualifica di impiegato amministrativo. Sede di lavoro in Piazza Sempione a Roma, zona Montesacro.  La mattina ed il primo pomeriggio in ufficio, poi, sempre in compagnia del Manciola, tappa fissa in sezione. Il Manciola, 10 anni più grande e di conseguenza più esperto delle cose della vita, si prende cura di Tomassino come un padre, quel padre appunto che Tomassino ha perso nell’esplosione di una miniera in Belgio. La famiglia del Manciola, originaria delle Marche, ha comprato vari terreni nelle campagne circostanti e sta faticosamente provando a farne terreni coltivabili. Non una famiglia benestante, ma insomma una situazione leggermente migliore di quella di Tomassino, che spesso trova ospitalità ed il calore di una famiglia in casa del suo caro amico. La sezione. Un quadro di Lenin alla parete, una enorme cartina geografica con nomi di terre a Tomassin