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Calenda non avrai il mio voto

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Vivo a Roma, sono un elettore di centrosinistra, ho in tasca una tessera del Pd (non rinnovata) del 2018, voto da circa 22 anni e nel corso di questi anni sono passato da Vendola a Renzi, da Sel a Veltroni, insomma mi ritengo un elettore di area ma non sono “organico” a questo o quel partito. Si votasse domani per le elezioni politiche voterei il Partito Democratico, in ogni caso il mio orizzonte di riferimento va da Fratoianni come vertice di sinistra a Renzi come vertice di destra. Diciamo che la mia area di riferimento è il buon vecchio Ulivo di Romano Prodi , un campo largo capace di aggregare le migliori e diverse espressioni del centrosinistra. Non ho mai apprezzato né il linguaggio né le scelte politiche compiute dal Movimento 5 Stelle in questi anni, ma, sintetizzando il mio pensiero, sostengo questo Governo come “male minore” rispetto alla destra sovranista . Dovesse mai esserci in Italia un Governo Salvini, prenderei in seria considerazione l’idea di emigrare, la propaganda

Uno sgombero senza senso

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Mi scuseranno i miei lettori se utilizzo le pagine di questo blog, dedicato alla diffusione di Buone Notizie, per dare conto di alcuni avvenimenti per niente positivi accaduti nell'ultimo mese nel Comune di Roma.   Come forse saprete, circa 15 gg. fa, l'amministrazione Marino ha avuto la brillante idea di sgomberare il cosiddetto Borghetto della Pace, un insediamento in discrete condizioni dove vivevano 300/400 tra rifugiati e persone con varie problematiche abitative. Uno sgombero senza preavviso realizzato oltretutto con ferocia e cattiveria gratuita, con utilizzo di ruspe per radere al suolo tanti modesti alloggi che comunque garantivano un tetto a tante persone. La notizia la trovate su molti giornali, ne abbiamo anche parlato su questo blog elogiando la solidarietà in rete , cioè il sostegno concreto ed efficace di un gruppo di volontari che, a partire dal tam tam della rete hanno portato aiuti concreti agli oltre 300 sfollati.   Voi direte, il Comune ha smantel

James Pallotta contro i tifosi violenti

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In questi giorni stiamo assistendo ad un vero e proprio scontro tra il presidente della AS Roma, James Pallotta, ed alcuni esponenti del tifo organizzato nella capitale. Non sono un sostenitore della Roma e, vivendo a Roma, ho seguito con disgusto alcune manifestazioni legate al tifo organizzato della Roma. Roma è una città particolare per quanto riguarda il tifo, una città sostanzialmente divisa da una profonda rivalità tra le due squadre principali, spesso fomentata da decine e decide di radio private che riescono per diverse ore al giorno a parlare di calcio. Una città spesso ostaggio dei tifosi, con scontri tra le diverse tifoserie e tra le tifoserie e la polizia. La polemica di questi giorni poi è legata ad un evento assurdo di quasi due anni fa, quando a Roma (città che ospita la finale della Coppa Italia) si doveva giocare la partita tra Napoli e Fiorentina. In quell’occasione un gruppo di “tifosi” della Roma (e ricordiamo che la squadra non aveva nessun interesse nella p

Papa Francesco a difesa di Roma.

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La Buona Notizia di oggi si chiama Papa Francesco. Domani il Santo Padre compirà 78 anni, oltre a fargli dei calorosi auguri, vorrei sottolineare su queste pagine come il suo Pontificato sia da intendersi come una Buona Notizia, in generale per il mondo intero ma, particolarmente in questi giorni complessi, per la “sua” Roma. Vi invito a ricordare la situazione della Chiesa Cattolica al momento delle dimissioni di Papa Benedetto XIV, da lui stesso annunciate l’11 Febbraio 2013. Tutti ricorderete il clima di fuga di notizie, il Corvo, gli scandali, le tensioni che viveva il mondo cattolico negli ultimi anni. A detta di molti osservatori, ed io condivido, Raztinger appariva come un insigne teologo ma forse una persona poco avvezza e con poche forze fisiche per affrontare con coraggio e ludicità i problemi emergenti. Tralascio la Storia che tutti conosciamo, dal Conclave esce in maniera inaspettata il nome di Jorge Mario Bergoglio, Arcivescovo di Buenos Aires. Agli osservat

Refugee ScART, L'ARTE DEI RIFUGIATI

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Un’esplosione di colori che si genera dall’immondizia, così si potrebbe sintetizzare il lavoro dei rifugiati artigiani del laboratorio di RefugeeScart. Bracciali, segnalibri, bicchieri, piatti, sottopiatti, cinture, borse e tanto altro i pezzi unici della collezione realizzata dai rifugiati del laboratorio situato alla Montagnola, tutto rigorosamente fatto a partire da materiale di scarto.   ““il mio intento insieme a quelli degl’altri volontari, che seguono e sostengono i ragazzi rifugiati, è di dare un lavoro, un’indipendenza,.a persone, gl’ospiti dei centri d’accoglienza che troppo spesso vengono tenute ai margini della società” ci spiega Marichia Simcik Arese, fondatrice del progetto. “Vista la difficoltà della crisi, abbiamo deciso che bisognava inventarselo il lavoro”. I ragazzi rifugiati, che attualmente lavorano, al laboratorio sono circa una decina, quasi tutti provenienti dall’Africa subsahariana. Ogni giorno, prima di andare a lavorare, fanno il giro dei superme