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Dalla Siria a Brescello, Storia di Liberazione.

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Liberazione è scappare dalla Guerra in Siria, vivere per mesi da sfollati in Libano, e poi ricominciare una vita nuova nella Pianura Padana . Liberazione è veder crescere i propri figli non sotto le bombe o nel freddo di una tenda, ma nel calore di una Casa e circondati dall’affetto di una Comunità. In questi giorni in Italia ricordiamo la Liberazione dal Nazifascismo, una pagina gloriosa della nostra storia nazionale. Vorrei su queste pagine parlarvi di una nuova avventura di Liberazione, quella operata dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Comunità Giovanni XXIII e dalla Chiesa Valdese attraverso i Corridoi Umanitari. Abbiamo già parlato su queste pagine dei Corridoi Umanitari , in sintesi estrema si tratta di un progetto-pilota, il primo di questo genere in Europa, che ha due principali obiettivi: 1.      evitare i viaggi con i barconi nel Mediterraneo , che hanno già provocato un numero altissimo di morti, tra cui molti bambini. 2.      concedere a persone in “con

La Cena Sospesa. Per un Expo Solidale.

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Il caldo attanaglia tutta la penisola, la questione greca è tutt’altro che risolta, enormi tensioni sulle politiche migratorie cumulate negli scontri a Roma ed a Treviso. La Roma tratta Dzeko (si, l’ho scritto anche una settimana fa), il Governo litiga con l’Opposizione, la Minoranza Pd è in fermento. C’è spazio per le buone notizie? Chi scrive pensa di sì, anzi proprio in questi tempi difficili e spesso tristi abbiamo un maggiore bisogno di conoscere storie positive. Oggi vorrei parlarvi della  Cena Sospesa , una bella iniziativa nata a Milano grazie ad una collaborazione tra l’Expo, la Diocesi di Milano, la Caritas Ambrosiana ed una trentina di ristoranti della Capitale Economica del Paese. In sintesi, chi si reca a cena in uno di questi 30 ristoranti, nel pagare il conto può lasciare una offerta che diviene un buono pasto per pagare una cena a chi non se la può permettere. « Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, qu

Le Docce del Papa ed il Centro di Via Anicia

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«Qui a Roma nessuno muore di fame, un panino si rimedia ogni giorno. Ma non ci sono posti dove andare in bagno e dove lavarsi», racconta Franco, un senza fissa dimora, al Vescovo Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, di fatto il suo braccio destro per le opere caritatevoli. Pochi giorni fa Vatican Insider  ha riportato la notizia che, su volontà personale di Papa Francesco, inizieranno dei lavori nei Bagni di Piazza San Pietro per costruire tre docce per i Senza Tetto. Vi consiglio di leggere il racconto di Don Corrado (così viene affettuosamente chiamato Krajewski) che bene spiega la realtà dei senza fissa dimora a Roma e la rete di accoglienza ad oggi esistente. Va aggiunto che Don Corrado è in qualche modo la prosecuzione fisica di Papa Francesco. Sappiamo che Bergoglio quando era Vescovo a Buenos Aires si recava con regolarità nelle periferie e nei quartieri disagiati, sono personalmente convinto sarebbe sua intenzione farlo anche a Roma ma il protocollo e   le esigenze