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Tolo Tolo, un film comico dal retrogusto amaro.

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Come moltissimi italiani, nei giorni scorsi sono andato al cinema per guardare Tolo Tolo, l’ultimo film di Checco Zalone. A me il film è piaciuto davvero molto, credo sia riduttivo parlare di un film comico, proverò a dare su queste pagine la mia chiave di lettura. Due rapide premesse. La prima, chi scrive conosce l’Africa, più volte ho partecipato a missioni di volontariato con la Comunità di Sant’Egidio, penso complessivamente di aver passato in Africa almeno 6 mesi della mia vita, ho l’Africa nel cuore e penso di averne imparato a conoscerne, almeno in parte, pregi e difetti. La seconda, ricordiamoci che stiamo parlando di un film e di un attore/regista che fa della comicità il suo punto di forza. Questo per sottolineare che magari alcuni passaggi narrativi sono forzati, magari il linguaggio non è “politicamente corretto”, ma quello che conta a mio parere è il messaggio complessivo che la visione del film ci trasmette. Andiamo al punto. Secondo me Tolo Tolo è un film

Di Africa, Cina e Migranti

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La Cina spenderà, tra prestiti, linee di credito, fondi speciali, sgravi fiscali e progetti infrastrutturali, altri 60 miliardi di dollari per l’Africa. L’annuncio è arrivato lunedì 4 Settembre dal presidente della Repubblica Popolare, Xi Jinping, nella Grande Sala del Popolo di Pechino, di fronte a 50 capi di stato dei paesi africani, nel corso del terzo Forum on China-Africa Cooperation. Dei 60 miliardi promessi da Xi, 20 miliardi sono in linee di credito, 15 in aiuti e prestiti a interessi zero, 10 in fondi per lo sviluppo, 10 per project financing e 5 per facilitare le importazioni in Africa. Sono da pochi giorni tornato da una missione in Mozambico per conto del Programma Dream (lotta all’Aids in Africa) della Comunita’ di Sant’Egidio e volevo dare testimonianza diretta ai lettori di queste pagine della presenza cinese nel paese. Una premessa, frequento il Mozambico con una certa regolarità a partire dal 2002, le mie impressioni sono quindi frutto di più di 15 anni di oss

L'Africa non è solo Ebola.

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In questi giorni l’attenzione della opinione pubblica è, giustamente, concentrata sulle vicende relative al Virus Ebola. La prestigiosa rivista Time ha incoronato come personaggi dell’anno i cosiddetti “Ebola Fighter”, medici infermieri e volontari che hanno sacrificato tempo, risorse ed in alcuni casi la vita per contrastare la diffusione di questo terribile Virus. Se la lotta ad Ebola è sacrosanta, ed auspico maggiori risorse e volontà da parte della Comunità Internazionale, quello che vorrei sottolineare oggi è che Africa non vuol dire solo Ebola, Guerre e Carestie. Vi invito a leggere questo articolo  che provo a sintetizzarvi: ·   Secondo il Fondo Monetario Internazionale, tra i dieci Paesi che hanno registrato il maggiore sviluppo nel 2013, sette sono appunto africani: Congo, Etiopia, Ghana, Mozambico, Nigeria, Tanzania, Zambia.   ·   Grazie agli investimenti pubblici in infrastrutture e alla forza del settore dei servizi e di quello agricolo, l’economia dovre

Mozambico: ottobre mese di pace e democrazia

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La Buona Notizia di oggi prende spunto da due date importanti per la Storia e per il futuro del Mozambico, lo splendido paese dell’Africa Australe di cui oggi voglio parlarvi. Le date sono il 4 ed il 15 Ottobre. Il 4 Ottobre 1992, festa di San Francesco d’Assisi, vengono firmati a Roma (grazie alla mediazione della Comunità di Sant’Egidio e del Governo Italiano) gli Accordi Generali di Pace tra la Frelimo (Governo) e la Renamo (opposizione), che hanno messo fine a 17 anni di feroce Guerra Civile. Vi parlerò di un paese naturalisticamente splendido, dalle foreste di Gorongosa a spiagge incantevoli come Tofo o Pemba, dal Lago Niassa al Parco Kruger, e di un paese abitato da un popolo mite e pacifico, che fa sentire a casa il visitatore. Un popolo che in pochi anni è passato dalla cultura tribale al colonialismo al socialismo reale ed agli eccessi del liberismo estremo, ma che non ha mai spesso di sperare un futuro migliore. Il 15 Ottobre del 2014 si svolgeranno invece le quint

Oggi l'AIDS non fà più paura

Pochi giorni fa ho rivisto su La7 il film Philadelphia, un gran bel film ambientato nel 1993 negli States che racconta le vicende di un giovane e brillante avvocato (Tom Hanks), licenziato dai suoi datori di lavoro in quanto affetto dal Virus dell’Hiv. Se non lo avete già visto ve lo consiglio, è un gran bel film, ben girato e con attori sopra la media, ed ha avuto il merito di parlare di Aids in tempi in cui quasi solo nominarlo era tabù. Visto oggi, il film ha anche il merito di mostrarci lo spirito di quell’epoca. Potrei riassumere che, nel 1993 nei prosperi e liberali Stati Uniti, la persona affetta dal Virus Hiv era uno scarto della società, viveva una doppia condanna, sia medica (non esistevano ancora cure adeguate), sia sociale, in quanto l’opinione pubblica riteneva il malato “colpevole” di essersela cercata in quanto omosessuale e promiscuo. Insomma nel 1993 una persona affetta dal Virus Hiv sapeva di essere destinata ad una morte rapida, e sapeva di essere visto con so