Le Unioni Civili, una Buona Notizia.

A volte le Buone Notizie arrivano dalla Politica, e chi scrive ritiene l’approvazione odierna alla Camera del Ddl Cirinnà sulle Unioni Civili una Buona Notizia. Questa legge avvicina l’Italia ai principali paesi europei in tema di tutela dei diritti, dando la possibilità a numerose coppie già esistenti di vedere riconosciuta la propria unione.

In Germania una legge sulle Unioni Civili esiste dal 2001. In quasi tutti i paesi europei le unioni civili (o veri e propri matrimoni, la situazione cambia da paese a paese) sono una realtà da 5 o più anni, L’Italia era fino ad oggi 11 Maggio 2016 l’unico dei paesi fondatori della Unione Europea a non avere una legge in materia.



E’ un dato di fatto che una legge così controversa e così desiderata viene approvata non dai governi di centrodestra, non dalle coalizioni di centrosinistra “doc” (quelle dell’Ulivo per capirci), ma dal Governo Renzi, un Governo di Coalizione tra il Pd, il Nuovo Centrodestra e Scelta Civica. Non vogliamo su queste pagine fare propaganda politica, ma è innegabile che a volere fortemente la legge sia stato il Partito Democratico, con il Premier/Segretario Renzi che si è speso in prima persona per superare i numerosi ostacoli sul cammino della approvazione finale. Non possiamo non sottolineare il grandissimo lavoro di Monica Cirinnà, relatrice del disegno di legge, che da anni si batte nelle aule del Parlamento in difesa dei diritti delle Coppie Gay.

Saranno almeno 20 anni che nel nostro paese si discute della possibilità di concedere dei diritti alle coppie omosessuali. Dai Pacs ai Dico, ai Didore ai contratti di convivenza, puntualmente ogni percorso legislativo restava impantanato tra infinite discussioni, blocchi, veti, il percorso a gambero tra Camera, Senato, Camera e così a seguire. Seppur a parole il “clima” verso le unioni civili era di maggiore disponibilità, da sinistra ma anche da parte del centrodestra e di alcuni ambienti cattolici, concretamente 20 anni di discussioni non hanno portato ad alcun risultato concreto. Potrei approfondire ma chiunque sia un minimo informato sa bene di cosa parlo. Proprio per questo, trovo del tutto inutili ed infondate le critiche in merito all’utilizzo dello strumento della fiducia: dopo 20 e più anni di discussioni, era giusto accelerare per arrivare al compimento di un percorso.



Per chi scrive c’è un aspetto fondamentale che rende questa una ottima legge in quanto migliora la condizione di vita di migliaia, o centinaia di migliaia di persone: le coppie gay già esistono. Quello che voglio dire è che non è una legge a “creare” la coppia, la legge in qualche modo certifica una realtà esistente ed abbastanza diffusa, concedendo diritti a chi fino ad oggi non ne aveva. Partendo da questo punto di vista, sinceramente faccio fatica a capire chi parla di assedio alla famiglia, di crollo dei valori, di mondo alla rovescia. Piaccia o no ad Adinolfi o Gandolfini, migliaia di coppie gay, nonostante i loro strali, già convivono, hanno un progetto di vita comune, hanno sogni, desideri, passioni, gioie e dolori comuni come qualsiasi altra coppia, e da oggi si vedono riconosciuta (o almeno hanno la possibilità di vedere riconosciuta) la propria unione.

Personalmente, ritengo questo disegno di legge una giusta mediazione tra differenze forze politiche e tra le “esigenze” della società. Molti sondaggi affermano che la maggioranza degli italiani sia favorevole al riconoscimento delle Unioni Civili ma nutra grosse perplessità (come le nutre chi scrive) sulla adozione da parte della coppia, su pratiche come l’Utero in Affitto e la Maternità Surrogata. Ci sarà tempo in futuro per continuare la discussione, eventualmente per apporre modifiche alla legge, ma almeno oggi abbiamo dei punti fermi.



Per continuare l’articolo sono costretto a lasciarmi andare a valutazioni politiche personali, condivisibili o meno, ma a mio parere necessarie per comprendere il percorso che ha portato alla approvazione finale. Come già scritto, la legge è stata fortemente voluta dal Partito Democratico, ma sottolineo che senza l’appoggio del Nuovo Centrodestra e di Scelta Civica non ne sarebbe stata possibile l’approvazione. Non sono un grande fan di Alfano e di Ncd, ma riconosco a loro di aver mostrato maturità e capacità di giudizio; insomma si può essere un partito vicino ai principi cattolici senza per questo negare dei sacrosanti diritti alle coppie gay. In qualche modo Ncd ottiene una “vittoria”, costringendo il Partito Democratico a togliere la stepchild adoption dal disegno di legge iniziale.

Tutto sommato comprendo la posizione di Sel, forza che storicamente è vicina alle battaglie del mondo Lgtb, che pur non approvando il ricorso alla fiducia e pur parlando di legge annacquata, vota a favore del provvedimento perché, parole di uno dei suoi leader Fratoianni: “da troppo tempo troppe persone aspettano di vedere riconosciuti i loro diritti.”
Mi complimento con deputate di centrodestra come la Carfagna e la Prestigiacomo che, in opposizione al loro partito di appartenenza, hanno votato a favore del provvedimento, dimostrando che su certi temi si può collaborare e soprattutto pensare al bene del paese e non alla “contesa” politica quotidiana.

Sono al contrario sinceramente deluso dall’atteggiamento vergognoso, e direi offensivo nei confronti delle coppie gay, tenuto nel corso di tutto il percorso parlamentare, da parte del Movimento 5 Stelle, che prima si è dichiarato favorevole al provvedimento, poi, in maniera controversa e poco chiara, si è tirato indietro senza alcuna motivazione valida, se non quella di tentare di fare un dispetto al Partito Democratico. Su questa singola vicenda, il Movimento ha mostrato chiaramente di aver più interesse alla propria “lotta” contro Renzi che alla volontà di garantire diritti alle Coppie Gay.


In conclusione, mi auguro che uno dei prossimi atti del Parlamento sia l’approvazione alla Camera del disegno di legge sullo Ius Soli. Ne abbiamo già parlato su queste pagine, si tratta di una norma di civiltà che concederebbe la cittadinanza italiana a centinaia di migliaia di bambini, nati e cresciuti in Italia ma da famiglie immigrate, che parlano italiano, tifano le squadre italiane, ascoltano la musica italiana. Il Senato ha già approvato il provvedimento, manca solo il passaggio (si spera senza intoppi, la maggioranza è solida) della Camera per far sì che Omar, che ascolta Tiziano Ferro, va in giro con la maglietta di Totti e guarda in Tv le Iene o Il Commissario Montalbano, sia cittadino italiano come il suo compagno di banco.

Mario Scelzo

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