L'analisi del voto.

Qui sotto, la mia analisi del voto. Per onestà intellettuale, chi scrive ha sempre avuto simpatia per il centrosinistra e non lo ha mai nascosto.

- Sui 5stelle stenderei un velo pietoso. Il tripolarismo non esiste più, i pentastellati sono chiamati una volta per tutte a scegliere da che parte stare. Per quanto mi riguarda, io sarei felice se si operasse una scissione al loro interno. Conte, Fico, Morra, Patuanelli da una parte, il Dibba, Di Maio che chiama le ONG i Taxi del mare dall'altra. Con l'area Conte, ritengo il PD possa aprire una stagione di dialogo e di riforme.

- Bonaccini ha vinto, il Pd è in forma? Ni. E' innegabile il dato numerico, il Pd è il primo partito sia in Emilia che in Calabria, ma, concentriamoci sull'Emilia, si era in presenza di un ottimo candidato in una regione tradizionalmente rossa. Il dato vero è che tanti che negli scorsi anni si erano astenuti, sono tornati a votare Pd, ed io ritengo lo abbiano fatto non per fedeltà al partito ma grazie a due elementi: la paura di Salvini e lo stimolo delle sardine, che hanno l'enorme merito di avere risvegliato tante coscienze addormentate.
La buona notizia è che il centrosinistra può essere una forza attrattiva, ma lo è se c'è il mix di un candidato autorevole associato alla partecipazione popolare. Se il candidato era, non so, Orfini per dirne uno, non si prendeva il 52%
Specie se il Governo dovesse andare avanti per tutta la legislatura, io Bonaccini lo vedrei bene come candidato premier della coalizione di centrosinistra: ha una buona parlantina, è competente, rassicurante, è uomo di mediazione, ha esperienza di buon governo.

- Il centrodestra è probabilmente maggioranza nel paese ma ha vari problemi, di non facile risoluzione. Il primo, i moderati di Forza Italia (che ancora contano, guardate quanti voti hanno preso in Calabria) poco si sposano con gli eccessi sovranisti di Capitan Citofono. Il secondo problema si chiama Salvini. Chiamare il popolo alla conta, o con me o contro di me, è stato dal suo punto di vista un pericoloso autogoal. Il suo fare da uomo forte ha avuto il "merito" di portare le masse apolitiche, ovvero quelle non legate a questo o quel partito, ai seggi per votargli contro.  Questo, vedrete, accadrà anche alle elezioni politiche.

Mario Scelzo





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