Albania, Un Paese che Rinasce e che guarda all'Europa.




Credo che moltissimi italiani, specie quelli non più giovanissimi, se pensano all’Albania hanno in testa questa foto della Nave Vlora carica di migranti e le immagini degli sbarchi avvenuti a Bari e dintorni nel 1991. A cavallo degli anni 80 e 90, l’Albania si libera da una durissima dittatura comunista ed allo stesso tempo vive una gravissima crisi economica. Gli anni 90 portano la liberazione dalla dittatura, ma, mi scuserete per la sintesi brutale, nel paese continua a regnare il caos, tra tensioni politiche, crisi economiche (il Cosidetto collasso delle Piramidi), tentativi di Colpo di Stato, e l’instabilità causata dalla Guerra nel vicino Kosovo.

Sono stato in Albania la scorsa settimana, per partecipare all’incontro "Peace Is Possible" promosso dalla Comunità di Sant’Egidio (di cui vi parlerò nei prossimi giorni), ed ho visto un Paese che rinasce. Volevo provare a raccontarvi alcune impressioni, quasi tutte positive, di questi miei giorni nel Paese delle Aquile.

Chi scrive viene da Roma, non c’è bisogno che mi dilungo sulle difficoltà che sta vivendo la Città Eterna tra scandali, cattiva amministrazione, sciatteria diffusa. Bene, il Centro di Tirana appare a chi lo visita una Oasi di Pace e Tranquillità. Strade pulite, cassonetti della spazzatura senza sacchetti sparsi attorno, un clima sereno e vivace. Si percepisce nelle persone la voglia di dimostrare che la Nazione sta rinascendo, si coglie una spensieratezza (almeno a Tirana) ed un orgoglio tipico dei paesi che pian piano si stanno riprendendo dopo anni difficili. L’Albania di oggi ha molte assonanze con l’Italia del Boom Economico, oggi a Tirana (come allora a Roma) si vive un clima di entusiasmo e di fiducia verso il futuro.



Mi ha colpito la cortesia della popolazione, prontissima ad aiutare il turista smarrito, e la professionalità dei lavoratori, volenterosi di mostrarsi competenti ed affidabili nei vari ambiti, dalla ristorazione alla accoglienza alberghiera, dai trasporti agli ambiti museali. Mi ha colpito anche l’abbigliamento alla moda dei giovani, mediamente molto eleganti ed attenti allo stile. Mi ha colpito la tranquillità con cui le famiglie o le coppie di innamorati passavano il week-end sul Monte Dajti, in una comunissima scampagnata fuoriporta.

Queste mie impressioni potrebbero sembrarvi eccessive, ma se fate una rapidissima ricerca su Internet, scoprirete che il Pil dell’Albania, dal 2000 in poi, è sempre in crescita, ora del 3, ora del 5, ora del 10%. Nel paese si vive una relativa calma politica, con tensioni ordinarie comuni ai paesi occidentali, e la dittatura è un ricordo triste del passato. L’Albania è anche un modello di convivenza religiosa; Circa il 40% della popolazione è musulmana, un altro 40% è cristiana ma divisa tra cattolici ed ortodossi. Nel raggio di nemmeno 1 kilometro a Tirana si incontrano una delle Moschee più antiche del Paese, la Cattedrale Ortodossa e quella Cattolica. Non si registrano tensioni religiose ed i rapporti tra le fedi differenti sono di rispetto e collaborazione.

Sarà un caso, ma anche la Nazionale di Calcio Albanese sembra beneficiare del clima di entusiasmo. L’Albania sta giocando un ottimo calcio ed è in piena corsa per una storica qualificazione ai prossimi Campionati Europei. Mentre ero a Tirana, la Nazionale ha giocato contro la Danimarca (pareggiando) ed il Portogallo (che ha vinto solo all’ultimo minuto), e mezzo paese era davanti ai maxischermi o alle televisioni dei bar e ristoranti. Ad Ottobre sapremo se gli uomini guidati dall’italiano De Biasi (che in patria non ha lasciato grandi ricordi) e capitanati da Cana (altro giocatore che nella Lazio non si può dire abbia sfondato) riusciranno nella storica impresa.



A proposito di Europa, l’Albania ha presentato la sua richiesta di Adesione all'Unione Europea nel 2009 (anno in cui entra a far parte della Nato). Nel 2014 l’Europa ha accolto la richiesta albanese, è iniziato il percorso che potrebbe portare nei prossimi anni l’Albania ad essere un paese membro dell’Unione. Nonostante alcuni eccessi di burocrazia, l’Unione Europea resta un faro ed un polo di attrazione, una casa accogliente a cui guardano tanti paesi, e credo che come l’Albania abbia bisogno dell’Europa, l’Europa invecchiata ha bisogno dell’ingresso di un paese giovane e dinamico come l’Albania.

Una ultima parola…sull’Italia. Colpisce, a noi abituati a disprezzare il nostro paese, l’ammirazione, la stima ed il rispetto che il popolo albanese ha verso quello italiano. Chi viaggia, è spesso abituato a sentire accostare il nome dell’italia all’estero a stereotipi come pizza, mafia e mandolino. Chi viaggia in Albania sente parlare dell’Italia come la terra di Dante, dell’Impero Romano, dell’Umanesimo, del Rinascimento. Gli Albanesi ci aiutano a ricordare che siamo una Grande Nazione, con una Storia Millenaria, e che forse dovremmo amare di più il nostro paese.


Mario Scelzo

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