Città per la vita, città contro la pena di morte

Per la quinta volta consecutiva cresce il no alla pena di morte all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il 22 novembre 114 stati su 193 hanno votato in Terza Commissione al Palazzo di Vetro a favore della nuova Risoluzione, che è stata co-sponsorizzata da 94 stati membri, il più alto numero mai registrato nella storia dell’ONU. Le astensioni sono state 36 e 34 i voti contrari. 9 gli assenti. Due anni fa 111 erano stati i voti a favore e 41 i contrari, 34 le astensioni.

“Il mondo conferma che la pena di morte, se lo è mai stato,” ha dichiarato Mario Marazziti, presidente del Comitato per i diritti umani della Camera dei deputati e membro della task force della Farnesina per promuovere la campagna mondiale contro la pena capitale creata da Federica Mogherini “è uno strumento di giustizia del passato. E che non c’è giustizia senza vita. Perché la giustizia che uccide smette di essere giustizia. E’ un passo avanti importante sulla via del rispetto di una soglia più alta dei diritti umani” prosegue Marazziti “perché la grande parte dei paesi del mondo affermano che la pena di morte non è solo un affare interno ai singoli paesi, ma tocca il rispetto dei diritti umani”

Ma nonostante i paesi che aderiscono alla moratoria internazionale contro la pena di morte aumentano, nel mondo continuano le esecuzioni. La Dui Hua Foundation, una ONG statunitense che si occupa di diritti umani, ha provato a fare una stima sulle esecuzioni in Cina, i cui dati ufficiali sul tema mancano almeno dal 2009. Secondo la ONG sarebbero 2.400 le persone eseguite nella Repubblica Popolare Cinese nel 2013.

Nell’atroce classifica, anche se con numeri ben minori ma non per questo preoccupati, troviamo tre paesi dell’area asiatica: Iran (967 condanne eseguite), Iraq (169) e Arabia Saudita (79). Al quinto posto il primo paese occidentale: gli Stati Uniti d’America che hanno eseguito nel 2013 39 condannati, con ancora 3.108 persone nel braccio della morte.

Per questo continua a crescere, nell’opinione pubblica mondiale, il fronte del no alla pena di morte. Nei prossimi giorni 1900 città aderiranno all’iniziativa della Comunità di Sant’Egidio “Città per la vita, città contro la pena di morte.”

Il 30 novembre 1786 per la prima volta nella storia la pena di morte è stata abolita, il gran ducato di Toscana.  Nel 2002, la Comunità di Sant’Egidio ha lanciato la prima Giornata Mondiale delle “Città per la vita-Città contro la Pena di morte”

Questo 30 novembre 2014 sono 78 le capitali del mondo che hanno aderito all'iniziativa e 1906 le città di 87 paesi del mondo che stanno dando vita, con l'illuminazione speciale dei loro monumenti, mobilitazioni, fiaccolate, sit in, spettacoli, assemblee pubbliche in scuole e università, delibere ufficiali dei Municipi e dei Consigli cittadini, alla tredicesima edizione della Giornata Mondiale Città per la Vita.

A Roma l’appuntamento è sotto il Colosseo alle 17. Per altre informazioni si può visitare il sitodella manifestazione.

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