Di Martedì (al posto della TV)
I nomi sono inventati, quello che si
racconta è vero, e da parte mia vissuto in prima persona. Un racconto della
cena che ogni Martedì i volontari di Sant’Egidio portano a chi vive per strada.
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C’è
Simona, che ha lavorato fino alle sette di sera, è stanca e vorrebbe tornarsene
a casa, ma ha promesso ad Amhed di portagli una coperta.
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C’è
il sorriso del ragazzo eritreo che ti ringrazia per il panino e per la coperta
che gli hai portato.
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C’è
Peppino che ha più di 90 anni, ma il
martedì mattina fa un salto al panificio, fa due chiacchiere col proprietario
sulla Roma e sulla Lazio, e si fa regalare 40-50 panini dal proprietario, al
quale non frega nulla di chi vive per strada ma ormai Peppino se l’è
conquistato con l’amicizia e quindi ci dà una mano.
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C’è
chi lo trovi tutti i martedì, chi è di passaggio, chi si prende il panino ma
soprattutto ti aspetta per scambiare due parole e trovare conforto.
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C’è
Roberta che oggi ha portato cioccolatini per tutti.
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C’è
chi invece di lamentarsi del Governo, delle Tasse, della Crisi, della Vita, si
rimbocca le maniche e cerca di far qualcosa per rendere il mondo un posto più
umano.
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C’è
un gruppo di siriani che non avevamo mai visto, e che capiamo essere di
passaggio. Puntano verso nord ma stasera hanno trovato un riparo di fortuna
sotto ai ponti del cavalcavia.
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C’è
chi anni dopo è tornato solo per dirci grazie
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C’è
la Signora Isabella che ha portato del tonno, Rossana ha fatto delle frittate,
Michele che imbusta ed impacchetta, ed Antonio che si occupa di portare i
panini a Trastevere.
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C’è
Giulio che alla Mensa divide i panini, 220 per la Stazione Tiburtina, 100 per
Esquilino, 300 per Termini etc.. ed in testa ha una Mappa della Città ed una
Calcolatrice.
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C’è
Orlando, che ti racconta che al Binario 18 è arrivata una nuova coppia, e ti
conduce in posti semisconosciuti mostrandoti dove hanno trovato un rifugio di
fortuna
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C’è
la volta che arrivi e….hai saputo di Dolores? Perché purtroppo a volte qualcuno
non ce la fa, e vuoi il freddo, vuoi le difficoltà della vita, o una malattia,
ci lascia.
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C’è
che quando arriva Novembre tutti iniziano a chiederti l’Invito per il Pranzo di
Natale, momento di festa e di familiarità.
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Ci
sono Antonio e Simona, lui medico, che dicono ad Ester di passare per un
controllo. C’è che poi si scopre che quel controllo medico ad Ester le ha salvato
la vita.
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C’è
un gruppo di scout da Treviso che oggi viene ad aiutarci. Arrivano spaventati,
con tanti dubbi, ed alla fine della distribuzione invece hanno il viso allegro,
il cuore caldo e gli dispiace abbandonare Orlando, Marius, Rufus.
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C’è
quel signore che dorme dietro la stazione che per un anno non ci ha rivolto
parola, si è preso il panino e zitto. Ma c’è quella sera che invece, all’improvviso,
ti racconta che aveva un lavoro e una famiglia, che ha una figlia che non sente
da anni….che si fida di te.
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C’è
Massimo che ascolta tutti, ha una parola per tutti, magari ha anche una
sigaretta per tutti.
Ci sono
tante storie, legami, incontri, alcuni che vanno avanti nel tempo altri
sporadici. C’è un lavoro umile e
sotterraneo di tante persone normali, con una vita normale, che però trovano il
tempo, la fantasia e le risorse per aiutare chi è in difficoltà.
Ma quello
che c’è, è che quando torni dalla Stazione dopo aver portato la cena, sei più
felice di quando eri arrivato. Hai fatto qualcosa di utile per gli altri ma hai
trovato la pace e la serenità in te stesso.
Mario
Scelzo.
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