Angeli del Fango – Angeli tutti i Giorni
I
giovani d’oggi non hanno voglia di far nulla.
Stanno ore davanti al Pc.
Eh
ai tempi nostri.
Ma sono viziati.
Hanno avuto troppo.
Sono dei
bamboccioni.
Quante volte abbiamo sentito, o detto noi stessi, queste frasi?
Quante volte ci siamo preoccupati, in quanto padri o maestri o comuni
osservatori, di vedere una certa apatia diffusa nell’universo giovanile?
Giovani
figli di famiglie confuse, disgregate, che crescono nella Modernità Liquida
descritta da Bauman (il maestro mi perdonerà, sintesi estrema della modernità
liquida, prima c’erano la Patria il Partito la Famiglia la Chiesa, oggi la
Patria è un sentimento vago, il Partito lasciamo stare, la famiglia è
disgregata, la Chiesa spesso assente, il lavoro precario….).
Poi
a Genova c’è una alluvione, e mentre i grandi iniziano a discutere se la colpa
è del Governo, del Comune o della Protezione Civile, mentre Grillo (in comizio
a Roma mentre affonda la sua Genova) attacca Renzi e Renzi promette, mentre
inizia lo scaricabarile delle responsabilità, i primi a scendere in strada con
le pale in mano sono i ragazzi più giovani.
Li
abbiamo visti in Tv che non si lamentavano ma lavoravano, e li abbiamo visti
anche sorridere e portare felicità e vita in un contesto di morte. Li abbiamo
visti spalare insieme, genovesi doc e figli di immigrati, tifosi del Genoa o
della Samp, figli della borghesia o del proletariato.
Li
abbiamo visti più belli, spettinati, senza Ipad o Smartphone ma impregnati di
fango.
Direi
che ci hanno anche dato una bella lezione: prima rimboccarsi le maniche, poi
eventualmente discutere.
Mi
viene una domanda. Sarà che li abbiamo sottovalutati? Voglio dire, non mi
auguro altre tragedie come quella di Genova per creare un movimento dinamico e
vitale, ma penso che non ci accorgiamo di quante opere di bene compiono ogni
giorno tanti ragazzi.
La
seconda domanda. Ma se a volte sono apatici e distanti, non sarà colpa anche di
noi grandi, che poco li sappiamo coinvolgere ed aiutare a crescere? Sono
convinto che i ragazzi siano pieni di risorse, ma che spesso sia il mondo degli
adulti che ha smesso di dar loro stimoli ed opportunità.
Personalmente
conosco giovani che visitano gli anziani negli istituti, aiutano a studiare i
bambini più piccoli, qualcuno porta la cena a chi vive per strada, qualcuno da
giovane ha conosciuto l’Africa e se ne è innamorato.
C’è
bisogno a volte di un adulto che ti prende per mano, ma che allo stesso tempo
ti lascia crescere.
La
Buona Notizia che ci viene da Genova è che abbiamo tra le mani una enorme
risorsa, quella dei giovani, sta a noi adulti saperla sfruttare al meglio
aiutando tanti giovani a crescere nella via della solidarietà e dell’impegno
comune.
Mario
Scelzo.
ottimo intervento, condivido e plaudo al tuo sentire
RispondiEliminaed aggiungo quattro miei versi
E torna ancora acqua
la pioggia intensa
fende l'aria e oscura il cielo
lava, scava e poi frana
allaga e rovina
poi compare sui muri e
sulle tute giovani di fango
braccia e sorrisi volontari per aiutare
mentre sotto i riflettori sfila l’inutile
responsabilità dello scarica barili
dei soliti politicanti servili
Francesco
Grazie Francesco sia del Commento che della Poesia, davvero molto bella e veritiera.
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