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Visualizzazione dei post con l'etichetta migranti

Coronata. Il Campus dei Miracoli.

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Un Ospedale abbandonato e decadente che viene restituito alla collettività e diviene un Campus Universitario per i Migranti  capace di accogliere e formare quasi 200 studenti, offrendo loro una scuola di italiano e dei corsi di formazione professionale nonché delle borse di avviamento al lavoro, tutto questo accade a Genova grazie al generoso contributo della Fondazione Bill e Melinda Gates…. Tutto quello che avete letto è vero, tranne l’ultima riga.   Quanto sta accadendo a Genova-Coronata è reso possibile dalle capacità, dall’impegno e dalla lungimiranza dell’Ufficio Diocesano Migrantes di Genova (nella persona di Don Giacomo Martino) e dei suoi collaboratori.  Proverò a raccontarvi, in questo che di fatto è il primo reportage sul campo del Blog Buone Notizie, quanto già è stato realizzato e quanti progetti ci sono in cantiere sulla collina che sovrasta Cornigliano. Prima di raccontare nel dettaglio le vicende del Campus di Coronata, mi preme sottolineare che, senza nulla

La Marina Militare Italiana

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Enorme impatto mediatico ha avuto il ritorno in Italia del Marò Salvatore Girone, il quale potrà aspettare in Italia l’esito dell’arbitrato internazionale in merito alla controversa vicenda che lo vede indagato. Pur rallegrandomi per il suo rientro, sinceramente poco condivido i toni apocalittici di certa stampa e di certa politica che parla dei due Marò come se fossero degli eroi nazionali.  Ripeto, mi auguro abbiano un equo processo con la possibilità di vedere riconosciute le proprie ragioni, a nessuno auguro di trovarsi coinvolto in una situazione diplomatica così complessa ed intricata, ma ritengo altre siano le persone da indicare come eroi. I miei eroi sono i membri della Marina Militare Italiana che ogni giorno salvano le vite dei migranti nel Mediterraneo. Quando si parla di un fenomeno complesso come quello della immigrazione nessuno può pretendere di avere una risposta definitiva o “esatta”. Entrano in ballo tematiche complesse, intrecci geopolitici internazion

Un Calcio al Razzismo ed alla Indifferenza

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Tifosi che cercano di assaltare il pullman della propria squadra, calciatori costretti ad andare sotto la Curva per “scusarsi” della sconfitta, supporter in trasferta che distruggono monumenti, uno sport sempre meno “gioco” e sempre più legato al marketing, alle lobby economiche ed alla gestione dell’Ordine Pubblico. Il gioco del Calcio ultimamente non si presenta con l’abito migliore, potrei fare numerosi altri esempi negativi ma la realtà quotidiana è sotto gli occhi di tutti. Ovviamente è sbagliato generalizzare, esistono tante tifoserie pacifiche, stadi dove ancora si può entrare tranquilli con i propri figli (penso ad isole felici come ad esempio Sassuolo), ma la “cronaca calcistica” è mediamente negativa. Eppure proprio alcuni eventi legati al Calcio ci danno oggi la possibilità di parlare di Buone Notizie. Ci sembra giusto sottolineare i “comportamenti corretti” (come direbbe un tecnico toscano caro a chi scrive) di alcuni calciatori, anche perché tanti ragazzi vedono in lo

Insinna, chi salva una vita salva il mondo intero.

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Stai con Totti o con Spalletti? Stai con Alfano o con la Cirinnà? Sono due delle domande che in questi giorni trovano spazio nel dibattito pubblico, dalle trasmissioni Tv alle chiacchiere da Bar. Temi importanti (a proposito, io sto con Spalletti, e delle Unioni Civili ne parleremo nei prossimi giorni), ma vorrei sottolineare su queste pagine il gesto e le parole dell’attore Flavio Insinna rispetto al tema dei Migranti. Insinna è noto al grande pubblico come il Capitano Anceschi nella Serie Tv Don Matteo o forse in quanto conduttore di Affari Tuoi, meglio conosciuto come il gioco dei Pacchi su Rai Uno. Un volto noto della Tv nonché attore di teatro, persona che ben sa fare il suo mestiere e che riscuote normalmente apprezzamento per le sue performance artistiche. Recentemente Insinna ha partecipato alla trasmissione Ballarò ed ha raccontato ai telespettatori la sua scelta di donare una barca a Medici Senza Frontiere per il salvataggio dei migranti in mare (qui trovate part

2015 Germogli di Pace

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Gli attentati di Parigi, il dramma dei Migranti racchiuso nella morte del Piccolo Aylan, la Guerra in Siria che continua, la crisi economica nel nostro paese. Sembra difficile trovare posto per le buone notizie nel corso dell’anno che sta per finire. Eppure, senza voler minimizzare alcune realtà complesse e spesso drammatiche, è possibile scorgere alcuni Germogli di Pace seminati nel 2015 che speriamo possano effettivamente sbocciare nel 2016. Andiamo con ordine, partendo dagli scenari di guerra e del terrorismo, strettamente legati ai fenomeni migratori. E’ di pochi giorni fa la notizia della formazione di un Governo di Unità Nazionale in Libia : se ovviamente è prematuro sbilanciarsi e prevedere una pace stabile, va sottolineato che dopo anni di caos totale per la prima volta esiste una strada, abbastanza concreta, per portare Pace e Stabilità nella sponda Sud del Mediterraneo. Il Nuovo Governo Libico ha tra i principali obiettivi a medio termine il controllo del terri

L'Italia del Baobab e l'Italia di Salvini.

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Lo scorso 6 Dicembre, causa problematiche connesse alla proprietà dei locali, ha chiuso i battenti il Centro Baobab di Roma, una struttura che negli ultimi sei mesi è stata un luogo di accoglienza, solidarietà, condivisione del bene. Nella tempesta di Mafia Capitale, amplificata dalle problematiche della emergenza migranti e dalla pessima gestione della Giunta Marino, il Centro Baobab ha rappresentato una Oasi di Civiltà ed ha aiutato Roma ad essere una Città Migliore. Ho scelto di annoverare l’esperienza del Centro Baobab nelle mie storie di Buone Notizie anche in assenza del “lieto fine”, causa chiusura della struttura, perché ritengo in ogni caso che questi 6 mesi di attività siano stati e resteranno per sempre un modello di accoglienza e spirito di iniziativa. Onestamente non conosco i dettagli di tutta la vicenda, non so dire cosa fosse il Centro Baobab fino allo scorso mese di Maggio. Ricordo però distintamente, sia perché ne ho scritto su queste pagine, sia per la

Mediterraneo Mare di Pace

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Dalla Tunisia alla Libia, dall’Italia all’Albania, passando per la Grecia, questa settimana il Mediterraneo , che siamo abituati ad associare ad immagini di morte e disperazione, è un Mare di Pace e di Buone Notizie. Partiamo dalla assegnazione del  Premio Nobel per la Pace   al “Quartetto Nazionale per il Dialogo”, un cartello di associazioni umanitarie e confederazioni sociali tunisine per   “il suo contributo decisivo nella costruzione di una democrazia pluralistica dopo la rivoluzione cosiddetta dei gelsomini". Di fatto, gli assegnatori del Nobel hanno voluto premiare e sostenere gli sforzi del Popolo Tunisino nella lotta al terrorismo, e voluto dare il loro incoraggiamento nel continuare il percorso per la costruzione di una democrazia islamica tollerante. E’ chiaro a tutti gli osservatori che la Tunisia è un paese decisivo, un ponte tra Oriente ed Occidente; Gli attentati al Museo del Bardo ed alla spiaggia di Sousse ci mostrano chiaramente come l’Isis abbia pa

Da Budapest a Fortapasc

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Tutti in questi giorni abbiamo visto le bruttissime immagini della polizia ungherese che caricava con una violenza inutile ed eccessiva dei poveri migranti inermi. In tanti ci siamo scagliati contro le dichiarazioni razziste ed inappropriate del Premier Ungherese Orban, capofila dei paesi dell’Europa dell’Est che alzano muri verso i profughi. Mentre la Germania ha aperto le porte e cambiato mentalità, l’Ungheria di Orban, in maniera sia teorica che concreta, ha alzato un muro di recinzione. Inutile dilungarsi, la questione è conosciuta, è in atto una discussione epocale tra una Europa che vuole accogliere ed una che alza barriere di protezione. Va detto che Orban non è un dittatore, un esaltato, ma un leader indubbiamente controverso che  ha vinto regolari elezioni e che ha dalla sua parte gran parte della opinione pubblica del suo paese. La Cattolica Ungheria vede con paura una ipotetica invasione islamica, ed anche parte della Chiesa Cattolica si è di fatto schierata con Orban

L'Europa della Solidarietà

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Siamo di fronte ad un fenomeno epocale. Migliaia di Migranti, Rifugiati, chiamateli come volete, io preferisco dire migliaia di persone in fuga da guerre e carestie. Abbiamo tutti davanti agli occhi le immagini provenienti da Budapest, dalle stazioni ferroviarie assaltate, non possiamo non aver visto la foto del piccolo Aylan morto su una spiaggia della Turchia. Volevo sottolineare solamente un dato. Mentre l’Unione Europea, con tempi pachidermici, inizia a prendere coscienza del dramma enorme che le passa accanto, mentre i Governi discutono e si contrappongono le Colombe come Angela Merkel ed i falchi come il Presidente Ungherese Orban, la gente, o almeno una larga parte della popolazione, reagisce e si schiera affianco dei migranti. Nonostante la predicazione dell’odio di Salvini e dei suoi sodali europei, dalla Le Pen in Francia a Farage in Gran Bretagna, da Alba Dorata ad altri movimenti estremisti, nonostante una certa stampa che getta benzina sul fuoco della paura,

Vincere il Male è Possibile

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Che senso ha un Blog che parla di Buone Notizie in tempi così tristi? E’ una domanda che mi hanno rivolto ed alla quale vorrei almeno in parte provare a dare una risposta. Il terremoto in Nepal, le morti nel Mar Mediterraneo, la minaccia diffusa del terrorismo, l’Isis, per non parlare della aggressività quotidiana che si manifesta in tante città, specie nelle periferie degradate; effettivamente scorrendo la lista delle notizie di un qualsiasi quotidiano si vede un quadro triste e disperante, al quale oltretutto ci stiamo sempre più abituando. Direi anzi che ormai tante tragedie ci passano sotto gli occhi e rimaniamo spesso indifferenti dai drammi del mondo, col pensiero “ma io in fondo cosa posso fare”? In tanti, anche chi scrive, siamo preoccupati e/o impauriti per lo stato di salute del mondo. Qui però subentra una enorme differenza tra la paura fine a se stessa, a volte anche irrazionale, ed una sana preoccupazione, direi quasi una angoscia che però ci spinge ad agire