Un Calcio al Razzismo ed alla Indifferenza
Tifosi che cercano di assaltare il pullman della propria
squadra, calciatori costretti ad andare sotto la Curva per “scusarsi” della
sconfitta, supporter in trasferta che distruggono monumenti, uno sport sempre
meno “gioco” e sempre più legato al marketing, alle lobby economiche ed alla
gestione dell’Ordine Pubblico. Il gioco del Calcio ultimamente non si presenta
con l’abito migliore, potrei fare numerosi altri esempi negativi ma la realtà quotidiana
è sotto gli occhi di tutti. Ovviamente è sbagliato generalizzare, esistono
tante tifoserie pacifiche, stadi dove ancora si può entrare tranquilli con i
propri figli (penso ad isole felici come ad esempio Sassuolo), ma la “cronaca
calcistica” è mediamente negativa.
Eppure proprio alcuni eventi legati al Calcio ci danno oggi
la possibilità di parlare di Buone Notizie. Ci sembra giusto sottolineare i “comportamenti
corretti” (come direbbe un tecnico toscano caro a chi scrive) di alcuni
calciatori, anche perché tanti ragazzi vedono in loro dei modelli di
comportamento da imitare, ed allora ben vengano esempi positivi.
Esteban Cambiasso è stato uno dei protagonisti del Triplete
(vittoria nello stesso anno di Scudetto/Coppa Italia/Champions League) dell’Inter.
Centrocampista tecnico e grintoso, uno di quei calciatori che da avversario
vorresti avere nella tua squadra. Dopo Real Madrid ed Inter, sta terminando la
sua brillantissima carriera nell’Olympiakos, squadra di Atene ed esattamente
della zona portuale del Pireo. Proprio al Pireo si trovano alloggiati in
condizioni precarie molti profughi siriani, in attesa delle decisioni europee e
nella speranza di salpare per altri lidi. Nei giorni scorsi i calciatori dell’Olympiakos sono andati al Porto di Pireo ed hanno distribuito pasti caldi e vestiti per i
rifugiati, hanno organizzato un servizio di barbiere e lavanderia e si sono
intrattenuti con i profughi scambiando con loro due calci al pallone.
Un piccolo gesto, in fondo una spesa irrilevante per Campioni
affermati che guadagnano cifre enormi, ma un segnale di affetto, sostegno,
vicinanza, una lezione di umanità. Direi anche la dimostrazione che i
calciatori (almeno non tutti) non vivono in Torri d’Avorio isolate dalla
realtà, ma come ognuno di noi compiono la scelta di voltarsi dall’altra parte o
di fare qualcosa per il prossimo.
In Germania una bella storia ci arriva dalla squadra dilettantistica
del Deinster Sv.
Di fronte all’ennesima aggressione razzista ai danni di due
suoi tesserati sudanesi, la rosa del Deinster SV ha deciso di far ritoccare la
foto di squadra con Photoshop: ciascun calciatore appare ora con la pelle nera
in segno di solidarietà nei confronti dei due compagni giunti in Germania da
rifugiati e in seguito aggregati alla squadra. Dopo essere stata pubblicata
sulla pagina Facebook ufficiale del club, la foto ha ricevuto nel giro di poche
ore qualcosa come 12.000 Like.
Un piccolo gesto, ma allo stesso tempo uno schiaffo simbolico
ai tanti che negli stadi intonano cori razzisti, ed allo stesso tempo ai tifosi
“normali” che, magari pur non condividendo i cori, restano in silenzio e
consentono ai razzisti di far sentire forte la propria voce.
In chiusura, ci piace sottolineare la vittoria della Francia
per 4-2 nella amichevole contro la Russia. Ci interessa poco del risultato, ma
siamo felici della riapertura al pubblico (seppur tra ingenti misure di
sicurezza) dello stadio di Saint-Denis, teatro nel mese di Novembre di parte
degli attentati terroristici a Parigi. Si è trattato di un test importante in
vista degli Europei del 2016 che si terranno appunto in Francia, e che ci
auguriamo si possano svolgere in una cornice di pubblico festoso e non a porte
chiuse per paura di attentati.
Mario Scelzo
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