Liberazione
Liberazione, dalla
malattia, dalla guerra, dal peccato, questa la parola chiave che ci guiderà in
questa breve riflessione a caccia di buone notizie.
L’Isis fa sempre paura,
i dati economici non sembrano migliorare, il Governo è in preda alle solite
fibrillazioni, l’Opposizione sta messa ancora peggio, il dramma dei migranti in
fuga da guerre e carestie, insomma il solito quadro cupo e triste, a cui ci
stiamo purtroppo abituando.
Eppure, guardando con
attenzione alla realtà che ci circonda, scorgiamo in questa settimana almeno
tre buone notizie che a mio parere meritano di essere sottolineate e condivise,
per ricordarci che è possibile sperare e costruire un mondo migliore: 1) Il
Virus Ebola quasi del tutto debellato, 2) i Partigiani ospitati in Parlamento,
3) l’ordinazione sacerdotale di Salvatore Mellone.
1.
Con un post sul suo profilo Facebook, è
Gino Strada, il Medico fondatore ed anima di Emergency, ad annunciarci la buona
novella della liberazione dalla malattia, qui le sue parole:
“Questa volta ci siamo, l’epidemia è sotto
controllo. Ci sarà “una coda”, pochi casi sporadici nel Paese, ma questa
epidemia in Africa occidentale è stata vinta, finalmente. Il nostro Centro non
ha più ammalati, solo pochi convalescenti che saranno dimessi nei prossimi
giorni. E anche per me, dopo più di 6 mesi, è finalmente ora di tornare a casa.
Grazie a tutto il nostro staff, alle centinaia di persone che si sono impegnate
con passione e professionalità. Grazie a tutti voi che ci avete incoraggiato e
sostenuto in questa esperienza durissima e rischiosa, da soli non ce l’avremmo
fatta.”
Senza
dilungarmi, le parole di Gino Strada sono confermate da numerosi dati
scientifici e da un clima più sereno che si vive nei paesi toccati dalla
epidemia; E’ ancora presto per abbassare del tutto la guardia, ma una volta
tanto la mobilitazione internazionale, sia delle grandi istituzioni come l’Oms,
sia “dal basso” di realtà meritorie come Emergency, la Comunità di Sant’Egidio con
i Centri Dream e tante altre realtà hanno creato una barriera alla diffusione
della Epidemia.
2.
Parlando di Liberazione, come non
sottolineare la “presa” del Parlamento da parte dei Partigiani! In un clima
festoso ma allo stesso tempo solenne, il Parlamento è stato “assaltato” da una
banda di allegri e pieni di vita novantenni, ex partigiani, venuti a Roma per
celebrare i 70 anni della Liberazione dal Nazifascismo.
«La
Resistenza, prima che fatto politico, fu soprattutto rivolta morale. Questo
sentimento, tramandato da padre in figlio, costituisce un patrimonio che deve
permanere nella memoria collettiva del Paese». È il monito del presidente della
Repubblica Sergio Mattarella in occasione delle celebrazioni per i 70 anni
dalla Liberazione dal nazi-fascismo. «Oggi,
voi partigiani, siete padroni di casa», ha esordito la Boldrini mentre
l’assemblea ha tributato loro un lunghissimo applauso. «È la prima volta -
aggiunge con orgoglio la terza carica dello Stato - che in un’Aula parlamentare
la liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo viene ricordata con la
partecipazione diretta sui banchi di coloro che vissero sulla loro pelle quella
esperienza, mettendo in gioco la loro vita, affetti e speranze della gioventù».
Quello che vogliamo qui sottolineare è il clima
festoso ma allo stesso tempo di Unità e Concordia, la forza dell’esempio di
chi, come i Partigiani, mise da parte differenze ideologiche per contribuire
alla salvezza prima ed alla ricostruzione poi del nostro amato Paese. L’augurio
che mi sento di fare è che il Parlamento attuale possa prendere esempio dai
Partigiani, mettendo da parte le divisioni e lavorando in unità e concordia per
il bene del Paese.
3.
“Sarai Prete e celebrerai Messa”, queste
le parole che Papa Francesco ha rivolto al telefono a Salvatore Mellone,
seminarista di Barletta di 38 anni e malato terminale. Grazie ad un permesso
speciale accordatogli dalla Congregazione del Clero su spinta del Vescovo di
Trani-Barletta-Bisceglie Giovanni Battista Pichierri, il seminarista ha
ottenuto un permesso speciale e terminato il seminario in 4 anni invece dei
canonici 6.
Salvatore, da anni immerso con fede e costanza nella vita
parrocchiale, ha coronato il suo sogno nonostante la malattia, celebrare messa.
Nel corso di una toccante cerimonia (qui una sintesi da un servizio di Tv2000 )
svoltasi nella sua casa viste le condizioni di salute, ma con migliaia di
persone ad assistere sul maxischermo, Salvatore è stato ordinato Sacerdote e,
su richiesta esplicita del Santo Padre, ha rivolto la sua benedizione a Papa
Francesco.
Da
notare l’umanità travolgente di Salvatore che, seppur malato terminale, ha
speso parole di affetto e ringraziamento ai medici ed agli infermieri che lo
assistono quotidianamente nella sua lotta contro il male.
«grazie a Dio per quell’amore sconfinato che ha voluto riversare nella mia vita, sovrabbondante di grazia; quanta gioia oggi, quanta da oggi, quanta non solo oggi», ha detto il novello Sacerdote. Che la gioia di Salvatore sia la nostra Gioia.
Mario Scelzo
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