Approvato, in prima lettura, il DDL Grasso
ITALIA:
Forse non sarà
una legge perfetta, ma sicuramente quella che ieri è stata approvata in Senato
è sicuramente un passo avanti nella lotta contro la corruzione.
Il DDL Grasso
(presentato dal Presidente del Senato ad inizio legislatura e che ha impiegato
due anni per essere approvato, in prima lettura) è stata approvata con 165 voti
favorevoli, 74 contrari e 13 astenuti ( secondo il regolamento del Senato
l’astensione equivale al voto contrario).
Lo stesso
Presidente Grasso, a poche ore dal voto finale, ha mostrato la sua
soddisfazione su Twitter: “Finalmente vedo alcune mie proposte approvate. Un
passo avanti significativo, anche se resta molto da fare” e arriva soddisfazione
anche dall’Associazione nazionale magistrati: “E’ sicuramente un passo che
aspettavamo da tempo. Finalmente torna una fattispecie che era stata
sostanzialmente depenalizzata, il falso in bilancio. Ora chiediamo più
coraggio, a cominciare dal tema della prescrizione”.
Sono diverse le
novità che potrebbero entrare in vigore una volta che la legge avrà il via
libera anche della Camera: la corruzione viene punita con pena dai 6 ai 10
anni, cambia anche il 416 bis (il codice di procedura penale che punisce
l’associazione mafiosa) con pene per chi fa parte dell’associazione che vanno
dai 10 ai 15 anni, mentre per i boss che guidano l’organizzazione le pene
salgono dai 12 a
18 anni; ma la novità più rilevante è il ritorno del falso in bilancio (depenalizzato
da Berlusconi nel 2001). Come dice Grasso c’è ancora tanto da fare, man
sicuramente è un passo avanti per colpire reati gravi è stato fatto.
Fa riflettere
però che a votare contro il provvedimento (e sottolineammo, il provvedimento
potrebbe non essere la miglior legge in assoluto sul tema e molto c’è ancora da
fare, ma sicuramente è un notevole passo avanti rispetto ad un vuoto
legislativo, come il falso in bilancio, e all’aumento di alcune pene, come per
l’associazione mafiosa) non abbiano partecipato i senatori del MoVimento 5
Stelle. Il MoVimento ha deciso di chiedere alla rete se votare o no il
provvedimento tramite un referendum on-line e, nonostante alcuni senatori
chiedevano un voto favorevole (il senatore Giarrusso sulla sua pagina facebook
invitava a votare si scrivendo “Volevamo 10 passi avanti sulla lotta alla
corruzione e questi ne hanno fatto solo due. Due passi avanti sono meglio di
nulla, ma soprattutto sono il frutto delle nostre e vostre pressioni.”) l’80%
dei 27 mila partecipanti alla votazione (non un numero elevatissimo di votanti)
ha detto no.
Ad urne
telematiche ormai chiuse però viene fuori una piccola polemica tutta interna al
MoVimento, con lo stesso Gianrusso che denunciava che la sintesi del
provvedimento era “completamente sbagliata e fuorviante” “Voi siete stati
disinformati ed avete votato come mai avreste fatto.” Scrive il senatore “Io
non credo che non volevate aumenti di pena per la corruzione, la concussione e
la mafia, ma chi ha posto la questione non l'ha spiegata così.” La sintesi
della legge sul blog, infatti, era suddivisa in quattro punti ma i primi due
(scambio elettorale politico mafioso e autoriciclaggio) non erano nel testo
Grasso. A poco è servito un post scriptum sul blog di Grillo a consultazione
chiusa per rettificare l’errore, i votanti si erano espressi già prendendo in
considerazione una sintesi di legge del tutto sbagliata.
Gavino Pala
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