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Breznev e il Manciola (seconda puntata)

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Enaoli. Una sigla per molti sconosciuta, un acronimo molto importante per la crescita di Tomassino, il protagonista della nostra storia. L’Ente di assistenza orfani lavoratori italiani ( ENAOLI ) viene istituito con decreto legge del 23 marzo 1948, n. 327 con lo scopo di provvedere al mantenimento ed alla educazione morale, civile e professionale degli orfani dei lavoratori italiani. L’Enaoli è di fatto una creazione di Amintore Fanfani, nel 1948 Ministro del Lavoro e negli anni a seguire più volte Presidente del Consiglio. Fanfani è stato uno dei maggiori esponenti della Democrazia Cristiana, il partito che ha sostanzialmente guidato l’Italia dal dopoguerra ai primi anni 90. T omassino dicevamo, fieramente comunista, viene “tirato su” dai democristiani. Due partiti, due ideologie, due mondi contrapposti, due realtà che si sono aspramente combattute, eppure hanno entrambe contribuito alla crescita dell’Italia. Tomassino, terzo di quattro figli, arriva a Tor Lupara nel 1952, insieme a

Breznev e il Manciola (Prima puntata)

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A mon petit Tommaso, s lyubov'yu, (con affetto) Olga Bella di una bellezza sfolgorante, Olga, che in una foto sbiadita dal passare del tempo vediamo in tutto il suo splendore abbracciare a Tommaso, il protagonista del nostro racconto, nel mezzo della Piazza Rossa a Mosca. Lei alta e bionda, slanciata, fisico da modella, lui, statura media, fisico nella norma ma non certamente da divo di Hollywood, infreddolito ma sorridente imbacuccato nel suo cappotto. Una data scritta a penna, 14 maggio 1972. Questo l’incipit della nostra storia, che da Castelli, borgo abruzzese rinomato per le ceramiche, ci porta fino a Mosca passando per il Belgio, per Praga, per Tor Lupara. Una storia vera o solo il frutto della mia fantasia? Lascio il beneficio del dubbio ai miei lettori, mi limito a dire che la narrazione è fedele al contesto storico, quello dell’Italia del dopoguerra prima e del ’68 poi. Tor Lupara (frazione di Mentana all’epoca del racconto, di Fonte Nuova a partire dal 2001), dava

"Le elezioni si vincono al centro", una Fake News da sfatare.

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“Le elezioni si vincono al centro”. “Bisogna conquistare il voto dei moderati”. Da quando seguo la politica, diciamo da un 25 anni, il che grossomodo coincide con l’avvento della Seconda Repubblica, sento insistentemente ripetere questa frase nei talk-show, oppure posso leggere articolate riflessioni sui principali quotidiani che ci spiegano la necessità di “conquistare” i voti dei moderati, fondamentali per la vittoria elettorale. Vorrei provare, dati alla mano, a smentire questo luogo comune che da anni a mio parere “inquina” il dibattito politico. Partiamo dalle ultime elezioni . A leggere gli editoriali dei giornaloni, non si poteva vivere senza Draghi. A sentire Confindustria, Draghi era la salvezza del paese. Su tutti i canali Tv fior fior di opinionisti a ricordarci che per vincere era necessario porsi in continuità con la famosa “Agenda Draghi”. Possiamo dire che a sostenere tale agenda, seppure in forme diverse, ci hanno pensato Azione ed il Partito Democratico. Azione ha ot

A spasso nel Reatino

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SI RINGRAZIA OFFICINAVISIVA PER LE FOTO “Sulla strada del tartufo e della campagna”. Domenica scorsa sono stato uno dei trenta partecipanti di questa bella iniziativa organizzata dalla Camera di Commercio di Rieti-Viterbo, che ha visto giornalisti, blogger e appassionati di trekking ad attraversare aree naturalistiche dai panorami suggestivi, in un itinerario di 7 km. che ha collegato i due borghi di Belmonte e Rocca Sinibalda incrociando anche una parte del Cammino di San Benedetto. Vorrei darne un breve resoconto, sottolineando gli aspetti positivi ma anche alcune criticità, per i lettori di queste pagine. Appuntamento alle 9.45 a Belmonte in Sabina, parto da Roma con due amici, percorriamo la Salaria, e per noi “cittadini” abituati allo smog ed al panorama dei palazzi, lo sguardo inizia piacevolmente a perdersi nelle vallate e nel verde del reatino. Arriviamo, e come ogni gita che si rispetti, cerchiamo un bar, sia per un caffè sia insomma prima di metterci in marcia meglio andare a

Una bella manifestazione, raccontata male.

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Sabato scorso ho partecipato alla manifestazione per la Pace organizzata da organizzazioni e sindacati riunite nella piattaforma “Europe for Peace”. Vorrei condividere con voi alcune osservazione, particolarmente riguardo alla copertura mediatica della manifestazione, che a mio parere è stata, e mi riferisco in particolare al Tg1 delle 20.00, il Tg più seguito d’Italia, scarsa ed inadeguata. Per chi non mi conosce, mi presento. Lavoro a Rai Parlamento come assistente ai programmi, ho un tesserino da giornalista pubblicista (al momento sono in cerca di una collaborazione), sono membro da molti anni della Comunità di Sant’Egidio, una della realtà promotrici della manifestazione. Andiamo con ordine, prima vi espongo come il Tg1 ha dato nota della manifestazione, poi vi dirò quello che ho visto io. 20.03 – Collegamento con l’inviato da Piazza San Giovanni in Laterano, ovviamente manifestazione finita e quindi piazza vuota, che senso ha collegarsi da lì onestamente mi sfugge. Trenta secon

Pagelle Post-Elettorali

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E’ passato un mese dalle elezioni, sono stati eletti i Presidenti di Camera e Senato, sono state effettuate le consultazioni al Quirinale, il Governo Meloni ha ottenuto la fiducia di Camera e Senato. Insomma, da qui in poi, nel bene o nel male, si fa sul serio, e da cittadino italiano, pur non avendolo votato, faccio gli auguri al nuovo Governo sperando che faccia il bene del Paese. Detto ciò, questo mese ben più di qualcosa ci ha raccontato, i leader ci hanno messo la faccia, ne sono successe di cotte e di crude. Qui le mie pagelle, che non sono… relative alla simpatia o alla stima per l’uno o per l’altro leader, ma sono relative al comportamento tenuto in questo mese. Premessa, a me piace giocare a carte scoperte. Io ho votato Sinistra/Verdi, sperando in una vittoria del fronte progressista. Sono quindi ovviamente deluso dal risultato elettorale, ma, siamo in democrazia, complimenti ai vincitori. Ora i voti. MARIO DRAGHI:   9 Il Premier uscente ha dimostrato ancora una volta di e

L'analisi del voto, dal Terzo Polo al Centrodestra

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Segue dall'articolo precedente Terzo Polo. Prima di tutto, dovremmo chiamarlo quarto, in quanto numeri alla mano arriva dopo il Centrodestra, il Centrosinistra, il Movimento 5 Stelle. Provo ad essere "neutrale" nel giudizio, pur non avendo una particolare simpatia verso i due leader in questione. Detto ciò, il 7,7% non può essere considerato un fallimento, non è un brutto risultato, ma non è neanche la doppia cifra agognata da Renzi e Calenda, e soprattutto, lo ha detto lo stesso leader di Azione, è fallito il tentativo di fermare l'avanzata della destra. I flussi elettorali ce lo diranno meglio, ma probabilmente il Terzo Polo i voti li ha risucchiati a sinistra e non a destra. Da forza di opposizione, reggerà la strana alleanza? C'è una considerazione che va fatta, e che in parte riprendo dall'amico Gavino Pala, attento analista politico. Ci è stato raccontato per mesi che Draghi avesse una enorme popolarità, che il cittadino medio era entusiasta della esperi