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Il Muro di Berlino, le Torri Gemelle ed il Coronavirus

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Chi, come me, è nato negli anni 80, ha assistito a due grandi mutamenti di scenario geopolitico: il crollo del Muro di Berlino nel 1989 e la caduta delle Torri Gemelle nel 2001. Contestualmente, noi della Generazione Y, abbiamo vissuto i cambiamenti apportati alle nostre vite dall’avvento di Internet. Non siamo nativi digitali come i millennials, ma fin dall’adolescenza ci siamo confrontati con le potenzialità ed i pericoli della rete. La fine della contrapposizione Usa/Urss ha in qualche modo determinato l’avvento della società capitalistica su scala mondiale ed ha aperto le porte alla globalizzazione, mentre il crollo delle Torri Gemelle ha creato un nuovo nemico, quello del terrorismo fondamentalista, più subdolo e meno facile da controllare. Faccio un esempio banalissimo, quando andavo al liceo, tra il 1994 ed il 1999, attraversavo tranquillamente Piazza San Pietro senza dover effettuare nessun controllo, oggi per entrare in piazza è necessario passare sotto i metal d

La Villetta della Misericordia, il contagio (positivo) della solidarietà

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Lascia o raddoppia? Chiedeva ai concorrenti Mike Buongiorno durante lo svolgimento del suo storico programma televisivo a quiz. Raddoppiamo!, hanno risposto ad una sola voce i volontari della Villetta della Misericordia, moltiplicando in questi giorni di emergenza il loro sforzo per essere vicini a chi vive per strada. Prima di parlarvi nel dettaglio della Villetta, una considerazione generale. Come è noto, siamo tutti invitati dal Governo a rimanere nelle nostre abitazioni, siamo autorizzati ad uscire solo per fare la spesa, andare al lavoro e per le necessità urgenti. Misure drastiche ma necessarie, che stanno iniziando a dare i primi frutti, anche se è ancora troppo presto per cantare vittoria, su questo non mi dilungo, siamo bombardati di notizie relative allo sviluppo del virus. Il problema è che in Italia ci sono almeno 50mila persone che una casa non ce l’hanno, parliamo delle persone “senza fissa dimora”. Come potete ben capire, se già in generale la loro co

Guida semiseria per la sopravvivenza

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La situazione la conosciamo tutti, inutile perdere tempo a descriverla. Come attrezzarsi per “resistere” e vivere questo tempo (si spera breve, ma si teme lungo) con maggiore serenità? Mi permetto di indicare alcuni consigli, facendo però la una doverosa premessa: non sono un medico, neanche un virologo o un personal trainer, quindi… non prendetemi troppo sul serio! ·         PREOCCUPIAMOCI PER I PIU’ DEBOLI. Siamo tutti preoccupati, è normale, la situazione è delicata e soprattutto non abbiamo precedenti a cui fare riferimento. Però, pensiamo a chi sta peggio di noi, a chi una casa non ce l’ha, a chi è invalido, a chi ha patologie permanenti. Se noi viviamo dei disagi, loro li vivono due volte, e tanto più in questi giorni hanno bisogno del nostro aiuto. Il virus inoltre ci ricorda che, ci piaccia o no, viviamo in un mondo interconnesso, e l’unica salvezza non è nell’isolamento ma nella condivisione. Il virus è “democratico”, non fa distinzioni di razza ed etnia, e ci ricor

Il gatto del colonnello

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Le (pessime) parole del Governatore del Veneto Luca Zaia sui cinesi che mangiano i topi, mi hanno fatto ricordare una storia che mi ha raccontato un caro amico, oggi scomparso. La propongo ai miei lettori, in un linguaggio informale. Il Gatto del Colonnello. "Mario, Danilo (altro volontario di Sant'Egidio che come me andava a trovare l'ultranovantenne Gaetano), non ho mai mangiato una carne così buona in tutta la mia vita!", ci raccontava spesso il nostro amico. Una vita avventurosa la sua, i genitori lasciano Messina dopo il terremoto del 1906 e si rifugiano in Egitto, qui Gaetano cresce tutto sommato in un contesto familiare agiato, con molti amici sia egiziani che italiani. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, gli italiani in Egitto, almeno io così ho capito, vengono arrestati e messi in campi di prigionia da parte degli inglesi, insomma il nostro Gaetano si ritrova prigioniero sotto una dominazione straniera. Prima di raccontarvi del gatto,

L'analisi del voto.

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Qui sotto, la mia analisi del voto. Per onestà intellettuale, chi scrive ha sempre avuto simpatia per il centrosinistra e non lo ha mai nascosto. - Sui 5stelle stenderei un velo pietoso. Il tripolarismo non esiste più, i pentastellati sono chiamati una volta per tutte a scegliere da che parte stare. Per quanto mi riguarda, io sarei felice se si operasse una scissione al loro interno. Conte, Fico, Morra, Patuanelli da una parte, il Dibba, Di Maio che chiama le ONG i Taxi del mare dall'altra. Con l'area Conte, ritengo il PD possa aprire una stagione di dialogo e di riforme. - Bonaccini ha vinto, il Pd è in forma? Ni. E' innegabile il dato numerico, il Pd è il primo partito sia in Emilia che in Calabria, ma, concentriamoci sull'Emilia, si era in presenza di un ottimo candidato in una regione tradizionalmente rossa. Il dato vero è che tanti che negli scorsi anni si erano astenuti, sono tornati a votare Pd, ed io ritengo lo abbiano fatto non per fedeltà al pa

Tolo Tolo, un film comico dal retrogusto amaro.

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Come moltissimi italiani, nei giorni scorsi sono andato al cinema per guardare Tolo Tolo, l’ultimo film di Checco Zalone. A me il film è piaciuto davvero molto, credo sia riduttivo parlare di un film comico, proverò a dare su queste pagine la mia chiave di lettura. Due rapide premesse. La prima, chi scrive conosce l’Africa, più volte ho partecipato a missioni di volontariato con la Comunità di Sant’Egidio, penso complessivamente di aver passato in Africa almeno 6 mesi della mia vita, ho l’Africa nel cuore e penso di averne imparato a conoscerne, almeno in parte, pregi e difetti. La seconda, ricordiamoci che stiamo parlando di un film e di un attore/regista che fa della comicità il suo punto di forza. Questo per sottolineare che magari alcuni passaggi narrativi sono forzati, magari il linguaggio non è “politicamente corretto”, ma quello che conta a mio parere è il messaggio complessivo che la visione del film ci trasmette. Andiamo al punto. Secondo me Tolo Tolo è un film

Cronache da Lesbo, The Hope Project.

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Questa estate, insieme a tanti amici della Comunità di Sant'Egidio, ho trascorso una settimana di vacanze solidali sull'isola greca di Lesbo, portando soccorso e supporto ai migranti "ospiti" del campo profughi di Moria. Non mi dilungo, se siete interessati potete approfondire la nostra esperienza aprendo il  seguente link Mi fa piacere condividere con i lettori di questo blog il post su Facebook che gli amici di The Hope Project hanno dedicato a noi volontari che per oltre un mese.... abbiamo complicato la loro vita! Prima di lasciarvi alla lettura del post (in inglese, traduzione automatica in italiano), due parole sulla associazione in questione. "Anima" di The Hope Project sono Eric e Philippa;  E’ durante una vacanza nel 1992 a Lesbo che la giovane coppia si innamora dell’isola greca e decide di andare a viverci.   Eric, che ora ha 62 anni, è scultore e pittore e realizza opere con il legno d’ulivo che vende ai turisti e agli abitanti