Post

L'analisi del voto.

Immagine
Qui sotto, la mia analisi del voto. Per onestà intellettuale, chi scrive ha sempre avuto simpatia per il centrosinistra e non lo ha mai nascosto. - Sui 5stelle stenderei un velo pietoso. Il tripolarismo non esiste più, i pentastellati sono chiamati una volta per tutte a scegliere da che parte stare. Per quanto mi riguarda, io sarei felice se si operasse una scissione al loro interno. Conte, Fico, Morra, Patuanelli da una parte, il Dibba, Di Maio che chiama le ONG i Taxi del mare dall'altra. Con l'area Conte, ritengo il PD possa aprire una stagione di dialogo e di riforme. - Bonaccini ha vinto, il Pd è in forma? Ni. E' innegabile il dato numerico, il Pd è il primo partito sia in Emilia che in Calabria, ma, concentriamoci sull'Emilia, si era in presenza di un ottimo candidato in una regione tradizionalmente rossa. Il dato vero è che tanti che negli scorsi anni si erano astenuti, sono tornati a votare Pd, ed io ritengo lo abbiano fatto non per fedeltà al pa

Tolo Tolo, un film comico dal retrogusto amaro.

Immagine
Come moltissimi italiani, nei giorni scorsi sono andato al cinema per guardare Tolo Tolo, l’ultimo film di Checco Zalone. A me il film è piaciuto davvero molto, credo sia riduttivo parlare di un film comico, proverò a dare su queste pagine la mia chiave di lettura. Due rapide premesse. La prima, chi scrive conosce l’Africa, più volte ho partecipato a missioni di volontariato con la Comunità di Sant’Egidio, penso complessivamente di aver passato in Africa almeno 6 mesi della mia vita, ho l’Africa nel cuore e penso di averne imparato a conoscerne, almeno in parte, pregi e difetti. La seconda, ricordiamoci che stiamo parlando di un film e di un attore/regista che fa della comicità il suo punto di forza. Questo per sottolineare che magari alcuni passaggi narrativi sono forzati, magari il linguaggio non è “politicamente corretto”, ma quello che conta a mio parere è il messaggio complessivo che la visione del film ci trasmette. Andiamo al punto. Secondo me Tolo Tolo è un film

Cronache da Lesbo, The Hope Project.

Immagine
Questa estate, insieme a tanti amici della Comunità di Sant'Egidio, ho trascorso una settimana di vacanze solidali sull'isola greca di Lesbo, portando soccorso e supporto ai migranti "ospiti" del campo profughi di Moria. Non mi dilungo, se siete interessati potete approfondire la nostra esperienza aprendo il  seguente link Mi fa piacere condividere con i lettori di questo blog il post su Facebook che gli amici di The Hope Project hanno dedicato a noi volontari che per oltre un mese.... abbiamo complicato la loro vita! Prima di lasciarvi alla lettura del post (in inglese, traduzione automatica in italiano), due parole sulla associazione in questione. "Anima" di The Hope Project sono Eric e Philippa;  E’ durante una vacanza nel 1992 a Lesbo che la giovane coppia si innamora dell’isola greca e decide di andare a viverci.   Eric, che ora ha 62 anni, è scultore e pittore e realizza opere con il legno d’ulivo che vende ai turisti e agli abitanti

Reportage da Lesbo: Il Cimitero dei Gommoni

Immagine
Se siete dei lettori di questo blog, probabilmente già saprete che ho passato una settimana di “vacanze solidali” con la Comunità di Sant’Egidio sull’isola greca di Lesbo, compiendo attività di supporto ai migranti, prevalentemente provenienti da Siria ed Afghanistan, ospitati nel campo profughi di Moria.                                                              CIMITERO DEI GOMMONI Al termine della settimana, in compagnia sia degli altri volontari italiani sia di un gruppetto di rifugiati afghani, diciamo “residenti stanziali” sull’isola e nostri validissimi aiutanti durante la settimana di lavoro, abbiamo visitato quello che viene chiamato il cimitero dei giubbotti , un luogo che a mio parere tutti una volta nella vita dovrebbero visitare. Provo a raccontarvi alcune sensazioni, accompagnando il tutto con alcune fotografie che aiutano a capire il contesto.                                     CASTELLO DI METIMNA Metimna (anche se i locali continuano ad u

Non si può fermare un sorriso

Immagine
Se ho imparato qualcosa in questa settimana è che nulla può spegnere il sorriso dei bambini, la loro forza di adattamento permette loro di superare ogni situazione, anche quella più drammatica. E se c'è qualcosa che mi porterò dietro da questi giorni a Lesbo è che chi fa sorridere un bambino salva il mondo intero. Scrivo al termine di una giornata di lavoro (quindi scusate ortografia e sintassi), mi siedo al Pc stanco ma felice, con la consapevolezza di aver compiuto qualcosa di buono. Come forse saprete, sono a Lesbo insieme ad altri volontari della Comunità di Sant'Egidio per realizzare alcune attività di supporto ai migranti del campo profughi di Moria, che attualmente ospita oltre 7.000 persone. Venendo qui, uno la sera potrebbe tornare nella sua stanza e poi nella sua città con dei sentimenti di rabbia per le tante, troppe ingiustizie a cui sono sottoposte delle persone che, come noi, cercano di costruire dignitosamente il proprio futuro magari portando

La macedonia dell'amicizia

Immagine
Per preparare una buona macedonia bisogna mescolare attentamente i differenti ingredienti: le fragole, le banane, le mele, aggiungere poi zucchero e limone ed operare qualche piccolo ritocco a seconda dei gusti. Tranquilli, il blog non si è trasformato in una pagina di cucina (anche perchè l'autore possiede scarsissime competenze in materia), ma ho preso l'esempio della macedonia per raccontarvi una delle tante belle iniziative alle quali sto partecipando in questi giorni a Lesbo. Mi trovo su questa splendida isola che guarda le coste della Turchia insieme ad alcuni amici e volontari della Comunità di Sant'Egidio, nel corso di un mese e mezzo ci alterneremo in oltre 100 persone per realizzare diverse attività di supporto ai migranti "ospitati", si fa per dire, nel campo profughi di Moria. Al campo dedicherò un successivo articolo, oggi restiamo in tema di macedonia. La parrocchia cattolica di Mytilene, il capoluogo dell'isola, ogni domenica dopo la m

Lesbo e Von der Leyen, quale futuro per l'Europa?

Immagine
Ursula von der Leyen nel suo discorso di oggi al Parlamento Europeo ha evocato la figura di Simone Veil, presidente dell’Aula di Strasburgo dal 1979 al 1982. “Esattamente 40 anni fa – ha detto la von der Leyen – la prima presidente donna” viene eletta e presenta la sua visione di un’Europa più giusta”. La Presidente designata della Commissione Ue ha poi toccato il tema dei migranti: " In mare c'è l'obbligo di salvare le vite. L'Unione europea deve e può difendere questi valori". Dobbiamo salvare le vite ma non è sufficiente - ha aggiunto - dobbiamo lottare contro i trafficanti di esseri umani, assicurare le nostre frontiere esterne e tutelare il diritto asilo tramite corridoi umanitari ". Von der Leyen ha ribadito che è necessaria una revisione del regolamento di Dublino. Ascolto queste parole a pochi giorni della mia partenza per Lesbo, isola Greca situata di fronte alle coste della Turchia, dove di trova il campo profughi di Moria, a