Pillole di Solidarietà.



Se non è la prima volta che vi trovate su queste pagine, dovreste sapere che uno dei motivi che hanno portato alla nascita di questo blog è la condivisione di buone notizie, specialmente se spontanee e nascoste al grande pubblico. Riteniamo di fare un buon servizio parlando di realtà positive spesso poco conosciute e che magari hanno un messaggio positivo per ognuno di noi, piuttosto che appiattirci nella cronaca quotidiana che spesso scade nella vivisezione dei delitti più feroci oppure in sterili discussioni su squallidi programmi Televisivi di solito realizzati su Isole.



Oggi vorrei riunire in un articolo tre piccole storie, alcune più conosciute altre meno, che messe insieme ci mostrano il quadro di una società solidale, allegra, tenace, amica di chi soffre.

1)    Scorrendo il mio profilo facebook ho trovato questa piacevole notizia, che condivido con voi:

Stamattina al mc sulla roma fiumicino...mentre facevo benzina era pieno di ragazzi e ragazze in pigiama, che entravano a fare colazione così, per ottenere i buoni per la colazione di un mese gratis...ho pensato che fosse una stronzata fino a quando due ragazzi non sono usciti ed hanno regalato i buoni appena presi ad una coppia di senzatetto lì fuori!

Non conoscevo l’iniziativa, ma in pratica McDonald’s, forse il marchio simbolo della globalizzazione, ha indetto una campagna di marketing pubblicitario rivolta prevalentemente ai più giovani; a coloro che nella mattinata del 24 Marzo si sono presentati alle casse in pigiama, hanno fornito 1 colazione ed un buono per successive 24 colazioni per i giorni successivi. Senza essere grandi esperti di marketing, McDonald’s con una spesa minima si è garantita pubblicità, visibilità, afflusso di clientela. 
E’ bello però sottolineare l’azione dei due ragazzi, probabilmente spontaneo, che con un banalissimo gesto hanno di fatto sovvertito la logica del profitto che muove tutte le multinazionali. Capisco che la frase può apparire retorica, ma abbiamo il valore della gratuità che con intelligenza supera la logica del profitto, di cui McDonald’s è uno dei simboli mondiali. I due ragazzi, destinatari della operazione di marketing, rimettono al centro della scena gli esclusi, gli ultimi, quelli spesso identificati da Papa Francesco come i membri della Cultura dello Scarto.

2)    Proprio di Papa Francesco parla la seconda storia. Lasciatemi dire che questo Blog nasce sotto il pontificato di Bergoglio, che sentiamo come una fonte di ispirazione di tante Buone Notizie, Papa Francesco è un testimone vivente di Buone Notizie ed in qualche modo è il nostro protettore. E’ noto a tutti l’affetto di Bergoglio per i clochard, basti pensare alla realizzazione delle docce sotto il Colonnato del Bernini. Ma un uomo colto come il Papa sa che non di solo pane vive l’uomo, da qui, su invito di Padre Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, l’invito rivolto per il 26 Marzo a 150 clochard ad una visita guidata della Cappella Sistina, per concludere poi il tutto con una cena conviviale. 
    Una parola su Padre Konrad, per i clochard di Roma Don Corrado; Chi, come chi scrive, si occupa a Roma della realtà dei senza fissa dimora, conosce l’umiltà, la generosità, la simpatia e lo spirito bonario di Don Corrado, colui che arriva dove Papa Fancesco (per i limiti istituzionali, di sicurezza e di protocollo del suo ruolo) non può arrivare.



3)    Concludo con una iniziativa che mi sembra importante segnalare. La notizia la trovate su molti giornali, ma in sintesi estrema, Seth è un bimbo inglese di 5 anni affetto da una tremenda malattia detta del “bimbo in bolla”, di fatto Seth è costretto a vivere in un ambiente totalmente isolato e sterile perché un semplice batterio potrebbe essergli fatale. Con un appello via web il bimbo ha chiesto, come segno di supporto alla sua malattia, di indossare qualcosa di giallo e di mandargli poi la foto, che verrà appesa dai genitori nella sua cameretta. L’iniziativa nata quasi per gioco è divenuta rapidamente un fenomeno virale, specie nei paesi anglosassoni, e sempre più persone stanno sostenendo la lotta del piccolo Seth e della sua famiglia contro la malattia. 
Può sembrare un gesto inutile, una campagna di marketing, una iniziativa senza senso, ma quasi sempre alla malattia si accompagnano abbandono e solitudine, ed il solo semplice incoraggiamento è per molti malati una spinta a non arrendersi e ad andare avanti. Con piacere quindi sia pubblicizziamo, sia ci uniamo alla campagna promossa da Seth (esiste anche un hashtag su Twitter ed Instagram dal nome #wearyellowforseth) e oltre a garantirgli il nostro affetto, gli facciamo calorosissimi auguri di una pronta guarigione dal suo male.

A Presto con altre buone notizie!


Mario Scelzo

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