Charlie Hebdo, semi di speranza europea.
Non vorrei che leggeste questo articolo come una
provocazione, non è la mia intenzione, ma vorrei provare a far emergere alcune
Buone Notizie generate dalla feroce violenza scatenatasi in questi giorni a
Parigi.
Fermo restando la condanna di un atto così inumano, e data
per scontata la solidarietà a tutte le vittime ed al popolo francese, vorrei
proporvi tre riflessioni che personalmente vedo come un segnale di speranza in
questo momento buio.
Ahmed e Lassana ci mostrano con
evidenza che generalizzare è sbagliato, e che non possiamo condannare una
intera “categoria”. Esistono terroristi, non musulmani. Koulibaly, i fratelli
Kouachi sono terroristi prima e musulmani poi, ed il variegato mondo islamico
(come quello cristiano o ebraico) è formato da persone per bene e criminali. Va
giudicata la persona e non la fede di appartenenza, e generalizzare parlando di
scontro di civiltà sarebbe il miglior regalo che potremmo fare ai terroristi.
2.
Va
sottolineata la bella e forte reazione del popolo francese, che compatto si è
stretto in un legame di solidarietà e vicinanza, come testimoniato dalla
imponente Marcia Repubblicana e dai numerosissimi attestati di simpatia verso
la testata “Charlie Hebdo”. Il popolo francese non è caduto nel tranello di un
facile vittimismo, non si è nascosto per paura del nemico, ma a testa alta ha
riempito strade e piazze, mondo reale e mondo web.
3.
Oserei
dire che la reazione al male scatenatosi in Francia, ha forse per la prima
volta messo in luce l’esistenza di un sentire comune europeo. Tanti cittadini
europei in questi giorni si sono riconosciuti francesi, il popolo ha “superato”
la classe politica nella costruzione di una identità comune europea. Fino a
ieri il sentimento europeista era debole ed in calo, ed in tanti guardavano
alla Unione Europea come la casa della burocrazia, dei vincoli, dello Spread e
dei Parametri.
A mio parere ci siamo riscoperti
tutti francesi ed europei, figli dei valori della Rivoluzione Francese e dell’Illuminismo.
Altri attentati avevano scosso l’Europa ma non ricordo una reazione emotiva
europea così forte e compatta.
La famosa frase di Voltaire “Non
condivido le tue idee, ma mi batterò fino alla morte perché tu possa esprimerle”
ha fatto si che in tanti ci sentissimo Charlie; Chi frequenta il mondo web avrà
visto le bacheche twitter o facebook riempirsi di post con “Je Suis Charlie”,
ed io lo intendo nello spirito della frase di Voltaire. Personalmente la satira
di Charlie Hebdo la trovo di cattivo gusto e spesso offensiva, ma è un loro
sacrosanto diritto pubblicare ciò che vogliono, la libertà di espressione è una
delle basi del Pensiero Occidentale.
Dalle nubi di un feroce attentato,
nasce la speranza di una Nuova Europa, giovane, dinamica, aperta alla
integrazione, ma salda nella difesa dei suoi valori di libertà ed uguaglianza
che l’hanno resa un faro della civiltà.
Una Europa libera e solidale,
radicata nell’umanesimo e nella integrazione, forte dei suoi valori, sarà l’arma
migliore per combattere e vincere la battaglia non contro l’Islam, ma contro il
terrorismo.
Mario Scelzo.
un articolo bello e semplice che offre molti spunti di riflessione e fa emergere la voglia di unità e far fronte contro gli attacchi verso la libertà e la convivenza pacifica dei popoli. Una cosa che non avrei voluto vedere alla manifestazione di Parigi erano alcuni capi di Stato che sfilavano alteri e con la loro ipocrisia.
RispondiEliminaBravo Mario
Un caro saluto
Francesco