Abitare solidale
In questi giorni è
tornato nelle cronache dei giornali il tema dell’emergenza abitativa. Nel
decreto Mille Proroghe, apparso nella Gazzetta Ufficiale lo scorso 31 dicembre,
ci si aspettava il blocco, l’ennesimo, dello sfratto per gli inquilini che non
sono in grado di pagare il canone di locazione. Il rischio, concreto, è di
vedere migliaia di famiglie in strada. Il primo atto del neo assessore del
Comune di Roma, Francesca Danesi, è stato quello di scrivere una lettera al Governo,
insieme ai suoi colleghi di Milano e Napoli, per rimediare all’assenza del blocco degli sfratti.
Sempre più spesso
vediamo forme di cohousing dove si cerca di abbattere costi e provare a formare
piccole comunità di vicini che possano condividere spazzi e tempo.
Abitare Solidale è
un’associazione di volontariato, nata intorno al progetto omonimo, nell’ambito
dall’Auser (associazione di volontariato attivo da anni sulle tematiche della
terza età). L’idea è quella di mettere in contatto anziani soli con donne
fragili. Spesso gli anziani hanno case di proprietà ma che non riescono a
mantenere una volta rimaste sole, dall’altra parte ci sono tante donne fragili,
immigrate, italiane vittime di violenza.
L’incontro tra queste
due realtà allevia la solitudine di chi vive solo e fa trovare una casa a chi
non ce l’ha, creando nuovi nuclei familiari.
L’intero progetto
prevede diversi momenti prima di far partire la convivenza: una prima fase
nella quale vengono presi i primi contatti dopo il quale viene stilato un identikit
dell'utente (sia di chi ospita che di chi viene ospitato), utile per valutare
le eventuali affinità tra tutti i candidati e creare delle possibili
connessioni a cui seguono anche incontri di conoscenza reciproca. Inizia poi la
coabitazione che viene sempre monitorato dai volontari.
Gavino Pala.
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