Decreti Sicurezza, le ultime novità. (Benvenuto Joe Bevi)
Il Consiglio dei ministri dello scorso 5 ottobre ha dato il
via libera al decreto su sicurezza e immigrazione che riscrive i decreti
Salvini. Nel corso dell’articolo vedremo i dettagli delle modifiche apportate
dal “Conte bis” al decreto voluto dal primo governo Conte, ma a volte le
immagini hanno il potere di essere più eloquenti delle parole, e per questo,
con immenso piacere, presentiamo su queste pagine una vignetta con protagonista
Joe Bevi, “avatar” del fumettista romano Giorgio Bevilacqua. (Ps. L’augurio è
che sia la prima vignetta di una lunga serie…).
Nella vignetta in questione vediamo, nel mezzo, il Premier
Conte rivolgersi con fare soddisfatto all’ex Ministro dell’Interno Matteo
Salvini, ideatore dei decreti sicurezza; ad assistere alla scena il nostro Joe
Bevi, che ricorda a “Giuseppi” la necessità di togliere le multe alle ONG. Mi
permetto di interpretare il pensiero del vignettista, che se da un lato esprime
compiacimento per l’abrogazione di norme incivili, allo stesso tempo “pungola”
il governo a “non accontentarsi” del compromesso ottenuto, perché appunto di
compromesso si tratta.
Andiamo con ordine. Il “Decreto Salvini” venne approvato
dalla allora maggioranza gialloverde durante il CdM del 24 settembre 2018.
Difficile sintetizzarlo in poche righe, ma sostanzialmente vedeva la
realizzazione della dottrina Salvini dei “porti chiusi” e del “prima gli
italiani”: potere al Ministro dell’Interno di vietare l’accesso ai porti,
abolizione della protezione umanitaria, ma soprattutto lo smantellamento di un
sistema di accoglienza che, se da un lato presentava qualche falla, tutto
sommato garantiva una accoglienza diffusa sul territorio. Alcune norme del
decreto, detto fuori dai denti, altro non erano che il voler rendere dura e
disagevole la vita a chi in qualche modo era già riuscito ad arrivare in Italia;
inoltre, negando ai migranti uno status, molti si sono trovati improvvisamente
ad essere irregolari. Non mi dilungo, chi opera nel settore (e l’amico Joe
Bevi, che come chi scrive è da anni volontario della Comunità di Sant’Egidio,
ben conosce la materia in questione) aveva ben presente i danni prodotti dal
decreto “insicurezza”.
I decreti diedero poi, ricorderete, inizio ad una lunga
stagione di navi bloccate in mezzo al mare, di porti chiusi, di battaglie
legali (si pensi alla vicenda Carola Rackete), di prove muscolari con l’Unione
Europa. Spesso, mi sembra giusto ricordarlo, alcune situazioni intricate si
risolsero grazie ad una mediazione del Premier Conte con i partner europei e/o
attraverso generose iniziative di accoglienza promosse dalla Cei e dal
Vaticano.
In ogni caso, la modifica dei Decreti Salvini era uno dei
punti, il numero 15 per l’esattezza, presenti nella bozza di accordo che ha
portato alla nascita del Governo Conte Bis, inedita alleanza tra il Pd ed il
M5S. Ora, vuoi o non vuoi, le modifiche in questione sono rimaste nel cassetto
per oltre un anno, col Pd a chiederne, ma troppo timidamente, le opportune
modifiche e gli esponenti pentastellati sempre pronti a rimandare, adducendo
altre priorità. Diciamolo francamente, la gestione della questione migranti nel
primo Governo Conte era totalmente nelle mani della Lega, ma non è che nel
Movimento avessero idee molto diverse da quelle del “Capitano”, e, va detto, i
decreti sicurezza avevano sì il nome di Salvini ma erano frutto di una scelta
politica condivisa anche dai 5stelle.
Insomma, ritardi, rinvii, la vera svolta è arrivata dopo le
recenti elezioni regionali, che in qualche modo hanno certificato un cambiamento
dei rapporti di forza nella maggioranza, con il Pd che attualmente “pesa” molto
di più del M5S. La “vittoria” delle Regionali ed i nuovi equilibri hanno quindi
dato la forza al segretario Zingaretti di chiudere l’accordo.
“I decreti propaganda/Salvini non ci sono più. Vogliamo
un’Italia più umana e sicura. Un’Europa più protagonista”, ha scritto appunto
il segretario del Pd. Festeggia anche il
ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano: “Stasera in Italia cade un muro. Ci
abbiamo messo un po’, un po’ troppo, ma ora i cosiddetti decreti sicurezza di
Salvini non esistono più. Anche le parole tornano al loro posto: migrazioni,
protezione, accoglienza, legalità. Avanti ancora, verso un Paese con più
diritti e più umanità”. Si unisce anche il vicesegretario democratico, Andrea
Orlando: “I decreti insicurezza di Salvini vanno in soffitta. Il Pd ripristina
la civiltà e lo stato di diritto. Si cancella una vergogna e si riorganizza
l’accoglienza per promuovere l’integrazione e garantire la sicurezza per tutti”.
Ecco, qui Joe Bevi è bravo e pungente con la sua matita, e
sottolinea che, sì, insomma, i decreti sono stati modificati, ma alcune
storture restano: torna la protezione internazionale, si rimette in piedi un
sistema di accoglienza sul territorio, ma restano le multe. Per le ONG che
violano il divieto di navigazione spariscono le sanzioni fino a un milione, si
scende da 10 mila a 50 mila euro, ma c'è il carcere fino a 2 anni per gli
"attivisti" che non si coordinano con le autorità marittime dei Paesi
di bandiera e con quelle che intervengono durante i soccorsi.
Insomma, pur essendo un decreto migliorativo, resta, seppur
in forma “ridotta”, quella sgradevole sensazione che salvare vite umane in mare
non sia un atto doveroso e meritorio ma un qualcosa di … tollerato ma non del
tutto accettato. Caro Zingaretti, ascolta Joe Bevi e leva ste multe!
Mario Scelzo
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