I Corridoi Umanitari: Una Nuova Speranza Europea.
Il ritorno del Commissario Montalbano ha incollato alla
televisione 11 milioni di persone, altre erano occupate a seguire la sfida di
alta classifica Fiorentina – Napoli, nei media si discute della paternità di
Vendola, ai Tg le solite immagini del dramma dei migranti, nello specifico
scontri alla frontiera Greco/Macedone e l’inizio dello sgombero della Giungla
di Calais.
Se anche siamo solidali col dramma dei profughi, se (tranne
Salvini e pochi altri) proviamo dolore nel vedere bambini costretti a scappare
dalla guerra, non ci nascondiamo: di fronte all’ennesimo naufragio o all’ultimo
sgombero, prevale un sentimento di abitudine e/o rassegnazione, rispetto ad una
questione troppo grande per noi: finito il Tg ognuno torna alle sue attività.
Ma ieri 29 Febbraio 2016 è accaduto qualcosa di speciale, un
evento che a mio parere potrebbe cambiare il corso della Storia Europea e fare
di questa data uno spartiacque tra la Vecchia e la Nuova Europa; Con l’arrivo
all’aeroporto di Roma Fiumicino di 93 profughi siriani sono ufficialmente
partiti i Corridoi Umanitari.
Prima di scendere nei dettagli, vorrei ricordare che quando
parliamo di profughi, parliamo di persone con nomi volti e storie. Da Mariam,
cristiana assira che a a71 anni inizia una nuova vita, a Falak e Hussein ed i
loro figli, al piccolo Dia che ad 11 anni ha già perso una gamba sotto le bombe
in Siria. Ricordiamoci che quando parliamo di migranti, profughi, parliamo di
persone in carne ed ossa che potrebbero essere i nostri figli, nipoti, nonni.
Vediamo ora nel dettaglio in cosa consistono i Corridoi Umanitari. Sono frutto di un Protocollo
d’intesa sottoscritto da: Governo Italiano,
Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia,
Tavola Valdese. Si tratta di un progetto-pilota, il primo di questo genere in
Europa, che ha come principale obiettivo quello di evitare i viaggi con i
barconi nel Mediterraneo, che hanno già provocato un numero altissimo di morti. Una Scheda della Comunità di Sant'Egidio ci spiega nei dettagli l’iniziativa,
che provo a sintetizzare per i miei lettori:
Si tratta di concedere a persone in “condizioni di
vulnerabilità” un ingresso legale sul territorio italiano con visto umanitario
e la possibilità di presentare successivamente domanda di asilo; I corridoi
umanitari prevedono l’arrivo nel nostro Paese, nell’arco di due anni, di mille
profughi dal Libano (per lo più siriani fuggiti dalla guerra), dal Marocco
(dove approda gran parte di chi proviene dai Paesi subsahariani interessati da
guerre civili e violenza diffusa) e dall’Etiopia (eritrei, somali e sudanesi).
L’iniziativa è totalmente autofinanziata dalle organizzazioni
che lo hanno promosso, grazie all’otto per mille della Chiesa Valdese e ad
altre raccolte di fondi. Non pesa quindi in alcun modo sullo Stato.
Una volta arrivati in Italia i profughi non solo sono
accolti, ma viene loro offerta un’integrazione nel tessuto sociale e culturale
italiano, attraverso l’apprendimento della lingua italiana, la scolarizzazione dei
minori ed altre iniziative. In questa prospettiva viene loro consegnata una
copia della Costituzione Italiana tradotta nella loro lingua.
Potrei continuare con i dettagli “tecnici” ma vorrei sottolineare
quattro elementi che a mio parere rendono i Corridoi Umanitari non sono una
bella iniziativa sporadica ma un segno concreto di speranza per il futuro dell’Europa
e del Mondo.
1.
Prima
di tutto l’arrivo dei 93 siriani in Italia ci mostra che tutti possiamo fare
qualcosa per cambiare il mondo, nessuno è troppo piccolo, troppo debole,
inadeguato per contribuire al cambiamento. I Corridoi Umanitari “crescono”
grazie al lavoro di tanti volontari e di tante associazioni che, unendo le
proprie forze, hanno trovato finanziamenti, strutture, percorsi giuridici,
sostegno nella pubblica opinione.
2.
Quello
dei Corridoi Umanitari è un Modello Replicabile. Sottolineo che il tutto avviene
nel rispetto delle Leggi Italiane ed Europee. Si mostra quindi all’Europa che è
possibile trovare delle soluzioni a questioni indubbiamente complesse come
quella dei Migranti. Si sottolinea l’inutilità ,e la cattiveria e l’assurdità oserei
dire, di costringere i migranti a viaggiare in condizioni disumane mettendo a
rischio la vita, quando è tecnicamente possibile organizzare il tutto in
maniera sicura e legale.
3.
Si
ricorda all’Europa la propria vocazione alla Solidarietà ed alla Accoglienza.
In tanti (mi ci metto anche io) spesso vediamo una Unione Europea monopolizzata
dalla burocrazia, dai cosiddetti tecnocrati, i cittadini percepiscono una
istituzione fredda e arcigna, preoccupata più dei bilanci dei singoli paesi che
della vita reale dei cittadini. Senza dilungarmi, direi che la vicenda del
Debito Greco abbia mostrato il volto peggiore dell’Europa Tecnocrate. Al
contrario, i Corridoi Umanitari ci riportano al Manifesto di Ventotene, al
sogno dei padri fondatori di una Unione Europea simbolo di pace, solidarietà ed
accoglienza, un Continente capace di esportare nel Mondo i suoi valori
migliori, dall’Umanesimo all’Illuminismo, dalle Radici Cristiane alla Cultura
Giuridica.
4.
Ultimo
elemento, ma oserei dire il più importante; Aldilà del meritorio lavoro “sul
campo” per garantire l’accoglienza, gli ideatori dei Corridoi Umanitari hanno
realizzato (e ci auguriamo continueranno a farlo) un enorme lavoro culturale,
sia studiando nel dettaglio i meccanismi legali per permetterne il
funzionamento, sia solo nell’avere il coraggio di proporre e portare avanti una
iniziativa di tale portata nello scetticismo e nella rassegnazione generale.
C’è una Italia che segue Salvini ed i suoi discorsi
improntati all’Odio ed alla Paura per il diverso, c’è una Italia delle
Associazioni e del Volontariato che sogna e lavora per un Mondo Migliore, e
permettetemi, fa molto piacere sapere che il Governo Italiano sostiene ed
incoraggia l’iniziativa dei Corridoi Umanitari.
Il 29 Febbraio non è una data come le altre, ma segna l’inizio
di una Nuova Europa.
Mario Scelzo
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