Eurafrica, il Continente delle Buone Notizie.
In Africa non cambia mai nulla…una guerra dopo
l’altra….quanti interessi ci sono..e chissà
se i soldi che doniamo ci arrivano veramente o non se li mangiano prima .. e
tanti altri discorsi da bar che possiamo ascoltare ogni giorno. Potremmo dire
che regna un pessimismo generalizzato verso il Continente Nero, terra ricca di
materie prime ma anche di contraddizioni, dove convivono fame e diamanti.
Eppure proprio in questi giorni ci arrivano dall’Africa
alcune buone notizie che fanno ben sperare nel futuro del Continente, in
particolare su queste pagine vorrei parlare di tre avvenimenti significativi:
1) Le elezioni in Centrafrica; 2) L’inaugurazione di un laboratorio di Biologia
Molecolare in Mozambico; 3) Il viaggio in Africa del Presidente Mattarella. Tre
fatti slegati che se però proviamo a legare con un filo comune ci mostrano un
Continente vivo, dinamico, che può guardare con speranza al futuro, ed inoltre
ci mostrano il valore di una alleanza intercontinentale che può portare
benefici sia all’Europa che all’Africa.
Partiamo dal Centrafrica. Lo scorso 30 Marzo dopo il secondo
turno di regolari elezioni tenutesi in un clima pacifico, si è insediato come
nuovo Presidente il 58enne Faustine-Archange Touaderà. Di fatto, nel paese
regnava da anni una situazione di instabilità, con la presenza di tutti gli
stereotipi delle vicende africane: colpi di stato, governi di transizione,
scontri etnici, bande tribali, infiltrazioni straniere. Di fatto nell’ultimo
anno la sicurezza, almeno nella capitale Bangui, è stata garantita dai militari
francesi. E proprio la diplomazia francese ha provato a scoraggiare in tutti i
modi, considerandola una tappa ad alto rischio, la recente visita di Papa
Francesco in Centrafrica. Come ricorderete, Bergoglio ha aperto nel Novembre
2015 il Giubileo della Misericordia proprio nella Cattedrale di Bangui, ed in
seguito ha visitato la Moschea Centrale di Koudonkou, dicendo testuale “fratelli musulmani, diciamo no all’odio nel
nome di Dio”. Secondo la testimonianza dei monaci carmelitani residenti a
Bangui, c’è un nesso tra la visita del Papa e la Pacificazione del Paese: è
come se la gente avesse recepito le parole del Santo Padre ed abbia dato una
spinta alla transizione politica. Oggi nella Capitale non si spara più, c’è un
Presidente democraticamente eletto, indubbiamente non mancano le difficoltà ma
ci sono ottimi motivi per sperare in un futuro migliore.
Spostiamoci in Mozambico, un paese che, dopo anni di boom economico
e di relativa tranquillità, sta vivendo un momento di instabilità (per ora
limitata solo ad alcune aree del paese) a causa di tensioni tra il Frelimo
(partito di governo) e la Renamo (opposizione). Nonostante ciò, lo scorso 12 marzo si è inaugurato, alla presenza della
ministra della Salute, il nuovo laboratorio di biologia molecolare di Chokwe,
legato al centro DREAM (COSA E' DREAM? LEGGETE QUI) gestito dalle Figlie della Carità (FDLC) .
Il centro DREAM di Chokwe ha una storia molto lunga di cura
dei malati di AIDS nel sud del Mozambico, grazie alla Comunità di Sant’ Egidio
è stato uno dei primi ospedali nel paese a trattare i pazienti con gli
antiretrovirali in una zona con la più alta prevalenza del virus HIV e oggi ha
in cura più di 9.000 pazienti.
Qui il cronista lascia spazio al volontario. Io a Chokwe ci
sono stato, credo due tre volte tra il 2005 ed il 2008. Di fatto è un paesone
agricolo, lontano dalle rotte commerciali, posto all’incrocio di due strade. Gli edifici in muratura saranno
cinquanta, si conta una banca, una chiesa, qualche struttura governativa, una
specie di ristorante e poco altro. Tutto intorno una distesa di capanne,alcune
più dignitose altre meno. Ricordo bene che l’Ospedale delle Suore era forse l’unica
struttura cittadina con standard occidentali. Ecco, solo l’idea di realizzare
in un posto del genere un laboratorio di biologia molecolare ha in sé qualcosa
di eroico, ma è allo stesso tempo il segno concreto della forza di parole come
solidarietà, sviluppo, cooperazione. Il Programma Dream, grazie a centinaia di
centri sparsi tra il Malawi, la Tanzania, il Mozambico ed altri paesi africani,
è ormai una realtà consolidata che dimostra che curare l’Aids è possibile.
Torniamo in Italia. Recentemente il Presidente Mattarella ha
compiuto un viaggio di una settimana prima in Cameroun e poi in Etiopia, due
dei paesi leader delllo sviluppo del Continente Nero (ebbene sì, il Pil dei
paesi africani cresce mediamente del 5% l’anno, mentre in Italia dopo anni di
segno meno abbiamo raggiunto un faticosissimo +0.7%). Prima di proseguire,
sottolineo che il viaggio di Mattarella segue altre visite di Stato effettuate
dal Premier Renzi: dopo anni di totale assenza l’Italia torna a giocare un
ruolo attivo nel Continente. Non voglio
qui ripercorrere le tappe del suo tour, mi limito a sottolineare gli obiettivi
principali del suo viaggio: partnership economiche tra le nostre imprese e le
realtà locali, progetti comuni nella lotta al terrorismo, consolidamento di
rapporti diplomatici, collaborazione sul tema dei migranti, sostegno allo
sviluppo del continente.
Mentre molti paesi europei alzano muri e lasciano l’Africa
entrare nell’orbita economica cinese, l’Italia costruisce Ponti, di Pace ma
anche di relazioni industriali, costruendo una rete di rapporti che, ne siamo
certi, darà beneficio (economico, sociale, in termini di sicurezza) sia all’Italia
che all’Africa.
Mario Scelzo
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