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Insinna, chi salva una vita salva il mondo intero.

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Stai con Totti o con Spalletti? Stai con Alfano o con la Cirinnà? Sono due delle domande che in questi giorni trovano spazio nel dibattito pubblico, dalle trasmissioni Tv alle chiacchiere da Bar. Temi importanti (a proposito, io sto con Spalletti, e delle Unioni Civili ne parleremo nei prossimi giorni), ma vorrei sottolineare su queste pagine il gesto e le parole dell’attore Flavio Insinna rispetto al tema dei Migranti. Insinna è noto al grande pubblico come il Capitano Anceschi nella Serie Tv Don Matteo o forse in quanto conduttore di Affari Tuoi, meglio conosciuto come il gioco dei Pacchi su Rai Uno. Un volto noto della Tv nonché attore di teatro, persona che ben sa fare il suo mestiere e che riscuote normalmente apprezzamento per le sue performance artistiche. Recentemente Insinna ha partecipato alla trasmissione Ballarò ed ha raccontato ai telespettatori la sua scelta di donare una barca a Medici Senza Frontiere per il salvataggio dei migranti in mare (qui trovate part

Il Sindaco Pescatore

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Ieri sera più di 7 milioni di persone hanno guardato su Rai Uno la Fiction “Il Sindaco Pescatore”, ispirata alla storia vera di Angelo Vassallo, Sindaco di Pollica (Salerno) ucciso nel 2010 da un agguato con sospetta matrice camorristica. Il telespettatore è rimasto certamente affascinato dai paesaggi del Cilento, dalla bravura di Castellitto, da musiche intriganti ed una validissima sceneggiatura (ingredienti non sempre presenti nella Tv italiana….), ma credo che quello che abbia colpito maggiormente sia stato il racconto della vita e della attività politica di Angelo Vassallo. La vicenda la conoscete, inutile ripercorrerla (e se non lo avete visto, guardatelo “Il Sindaco Pescatore”, vale la pena), volevo fare però alcune riflessioni in merito sia alla figura di Angelo Vassallo sia rispetto all’impegno politico e sociale, valore da recuperare in questi tempi di antipolitica. In Italia esistono 8.046 Comuni, nella maggior parte dei casi parliamo di piccoli paesi di 1.000

Iran e Danimarca, Diplomazia ed Ecologia

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Il Dramma dei Migranti, le solite tensioni tra maggioranza ed opposizione, la discussione sulle Unioni Civili, l’Europa che bacchetta l’Italia, la Roma che pur cambiando allenatore non vince. Potremmo dire il solito quadro, ma a mio parere ci sono due notizie nello scenario internazionale che meritano la ribalta in quanto esempi di successo in campo diplomatico e tecnologico. Le Buone Notizie di oggi arrivano dall’Iran e dalla Danimarca, due paesi che testimoniano i successi della diplomazia e della Ecologia; soprattutto le due vicende che ora analizzeremo nel dettaglio, ci appaiono come esempi positivi ma anche replicabili: se la diplomazia ha ottenuto risultati in Iran, perché non potrebbe ottenerli in Siria? Se la Danimarca produce il 40% del suo fabbisogno energetico grazie all’eolico, perché non provare a fare lo stesso in altri paesi? Partiamo dalla vicenda iraniana. Ad inizio 2016 è entrato in vigore L'Accordo sul Nucleare  raggiunto a Losanna lo scorso 14/07/2015 tra i

2015 Germogli di Pace

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Gli attentati di Parigi, il dramma dei Migranti racchiuso nella morte del Piccolo Aylan, la Guerra in Siria che continua, la crisi economica nel nostro paese. Sembra difficile trovare posto per le buone notizie nel corso dell’anno che sta per finire. Eppure, senza voler minimizzare alcune realtà complesse e spesso drammatiche, è possibile scorgere alcuni Germogli di Pace seminati nel 2015 che speriamo possano effettivamente sbocciare nel 2016. Andiamo con ordine, partendo dagli scenari di guerra e del terrorismo, strettamente legati ai fenomeni migratori. E’ di pochi giorni fa la notizia della formazione di un Governo di Unità Nazionale in Libia : se ovviamente è prematuro sbilanciarsi e prevedere una pace stabile, va sottolineato che dopo anni di caos totale per la prima volta esiste una strada, abbastanza concreta, per portare Pace e Stabilità nella sponda Sud del Mediterraneo. Il Nuovo Governo Libico ha tra i principali obiettivi a medio termine il controllo del terri

Mangiarotti and Friends

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Antonio (nome di fantasia) lo riconoscevi subito, non era il classico “barbone” abituato ad una vita di stenti. Lo vedevi a disagio nell’accettare il panino e la bibita che gli offrivano i volontari della Comunità di Sant’Egidio alla Stazione Termini di Roma. Col tempo, panino dopo panino, Antonio si scioglie con Luca, uno dei volontari, e si scopre essere un imprenditore che ha visto fallire la sua azienda, contemporaneamente ad un matrimonio finito male. Non sapendo dove andare, ha iniziato a dormire alla Stazione e giorno dopo giorno ha perso le speranze di riprendere una vita normale. Nel 2015, in Italia, con sempre meno reti sociali (la famiglia, il partito, il sindacato, le parrocchie) a protezione, è drammaticamente facile passare da una vita normale alla strada, troppe persone hanno fatto in questi anni il percorso di Antonio. Il nostro amico però pian piano si affida sempre più a Luca, ed accoglie con immensa gioia il suo invito: Luca gli propone un posto letto durant

L'Italia del Baobab e l'Italia di Salvini.

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Lo scorso 6 Dicembre, causa problematiche connesse alla proprietà dei locali, ha chiuso i battenti il Centro Baobab di Roma, una struttura che negli ultimi sei mesi è stata un luogo di accoglienza, solidarietà, condivisione del bene. Nella tempesta di Mafia Capitale, amplificata dalle problematiche della emergenza migranti e dalla pessima gestione della Giunta Marino, il Centro Baobab ha rappresentato una Oasi di Civiltà ed ha aiutato Roma ad essere una Città Migliore. Ho scelto di annoverare l’esperienza del Centro Baobab nelle mie storie di Buone Notizie anche in assenza del “lieto fine”, causa chiusura della struttura, perché ritengo in ogni caso che questi 6 mesi di attività siano stati e resteranno per sempre un modello di accoglienza e spirito di iniziativa. Onestamente non conosco i dettagli di tutta la vicenda, non so dire cosa fosse il Centro Baobab fino allo scorso mese di Maggio. Ricordo però distintamente, sia perché ne ho scritto su queste pagine, sia per la

Tutti a Teatro!

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Negli ultimi anni spesso il nome di Ostia viene associato a parole come Mafia, controllo del territorio, abusivismo edilizio, appalti truccati. Senza entrare nel merito di alcune indagini della Magistratura tuttora in corso, è innegabile che da qualche anno esiste ad Ostia (che ricordo per i non romani, è un Municipio della Città di Roma, ma nei fatti è una entità distante dal resto della Città) un serio problema di legalità. Se i miei lettori hanno visto il film “Suburra”, un film a detta di molti non “fantasioso” nelle ricostruzioni, anzi drammaticamente realistico nelle peggiori descrizioni del malaffare, si saranno accorti del perverso intreccio tra criminalità, imprenditoria e politica che attanaglia il litorale romano. Le cose che sto scrivendo le potete leggere quasi ogni giorno sui principali quotidiani nazionali, invece magari in pochi saprete che, ad esempio, lo scorso Natale, la Comunità di Sant’Egidio ha organizzato proprio ad Ostia nella Chiesa sul Lungomare un