Iran e Danimarca, Diplomazia ed Ecologia
Il Dramma dei Migranti, le solite tensioni tra maggioranza ed
opposizione, la discussione sulle Unioni Civili, l’Europa che bacchetta
l’Italia, la Roma che pur cambiando allenatore non vince. Potremmo dire il
solito quadro, ma a mio parere ci sono due notizie nello scenario
internazionale che meritano la ribalta in quanto esempi di successo in campo
diplomatico e tecnologico. Le Buone Notizie di oggi arrivano dall’Iran e dalla
Danimarca, due paesi che testimoniano i successi della diplomazia e della
Ecologia; soprattutto le due vicende che ora analizzeremo nel dettaglio, ci
appaiono come esempi positivi ma anche replicabili: se la diplomazia ha
ottenuto risultati in Iran, perché non potrebbe ottenerli in Siria? Se la
Danimarca produce il 40% del suo fabbisogno energetico grazie all’eolico,
perché non provare a fare lo stesso in altri paesi?
Partiamo dalla vicenda iraniana. Ad inizio 2016 è entrato in
vigore L'Accordo sul Nucleare raggiunto a Losanna lo scorso 14/07/2015 tra i
paesi del 5 + 1 (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Regno Unito – Paesi con
potere di veto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu – con in aggiunta la
Germania) e l’Iran, un Accordo che in sostanza prevede limitazioni al Programma
Nucleare Iraniano in cambio della fine delle sanzioni contro Teheran.
Semplificando, grazie ad un lungo e paziente lavoro diplomatico, le grandi
potenze mondiali hanno portato avanti la normalizzazione dei rapporti con
l’Iran, paese che fino a pochi anni fa era un “Nemico” per l’Occidente.
La
capacità diplomatica dei mediatori ha fatto sedere allo stesso tavolo “Il
Grande Satana” (termine col quale in Iran si parlava degli Stati Uniti) e gli
Ayatollah iraniani. Mesi di tensioni, trattative convulse, tra paesi che
comunque si continueranno a guardare inizialmente con sospetto, ma in sostanza
la diplomazia ha vinto, l’Accordo conviene a
tutti e potrebbe essere un passo importante per una futura
stabilizzazione del Medio Oriente. Ci fa piacere sottolineare il ruolo
dell’Italia, da sempre in prima linea nella ricerca del dialogo, ed in
particolare di Federica Mogherini, “Ministro degli Esteri” della Unione
Europea, che a detta di molti mediatori ha avuto un ruolo chiave nelle
trattative.
Come in molti hanno già notato, oltre alla prospettiva di un
Iran capace di essere un paese “stabilizzatore” nel complesso Risiko
MedioOrientale, l’Accordo permette ai Paesi Occidentali di tornare ad investire
nel ricco mercato Persiano. Enormi spazi di impresa si aprono ad esempio per
numerose realtà industriali italiane, dalle infrastrutture alla tecnologia,
dalla Moda allo Sport. Non a caso il Premier Iraniano Rohani è in questi giorni
a Roma, dove è pronto a stringere rapporti sia politici che commerciali.
La speranza che nutro, insieme ad altri autorevoli
osservatori, è che il “Modello Iran” possa essere ad esempio per la drammatica
questione Siriana. Russia, Europa, Stati Uniti, molti interlocutori sono gli
stessi e sembra di intravedere qualche piccolo spiraglio diplomatico per la
Siria. Manca ancora una proposta di accordo, non manca almeno a parole la
volontà dei leader internazionali di cercare una soluzione condivisa.
Spostiamoci in Danimarca. Mentre in Italia discutiamo delle
Trivelle Petrolifere che potrebbero distruggere il Paradiso Marino delle Isole
Tremiti, apprendiamo che la Danimarca ha prodotto nel 2014 il 39% della sua
energia tramite eolico, per passare addirittura al 42% nel 2015. Da
sottolineare la data del 2 Settembre 2015, giornata in cui tutto il fabbisogno
energetico danese è stato alimentato da energie rinnovabili. Tutti conosciamo
le drammatiche questioni connesse con l'inquinamento atmosferico, ai cambiamenti
climatici, basti solo pensare alla risonanza mondiale ed al dibattito innescato dalla Enciclica “Laudato Sì” che Papa
Francesco ha dedicato alle tematiche ambientali. L’esempio della Danimarca (ed
in misura minore di molti altri paesi del Nord Europa) ci mostra che è
possibile produrre energia pulita, che investire nella energia rinnovabile può
essere conveniente oltre che ecologico, che possiamo continuare a produrre
energia in maniera sostenibile.
Il mio augurio è che l’Accordo Iraniano e le Politiche
Energetiche Danesi possano essere dei modelli replicabili nel corso dei
prossimi anni. Diplomazia ed Ecologia possono cambiare il Mondo.
Mario Scelzo
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