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Visualizzazione dei post con l'etichetta Siria

I Corridoi Umanitari: Una Nuova Speranza Europea.

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Il ritorno del Commissario Montalbano ha incollato alla televisione 11 milioni di persone, altre erano occupate a seguire la sfida di alta classifica Fiorentina – Napoli, nei media si discute della paternità di Vendola, ai Tg le solite immagini del dramma dei migranti, nello specifico scontri alla frontiera Greco/Macedone e l’inizio dello sgombero della Giungla di Calais. Se anche siamo solidali col dramma dei profughi, se (tranne Salvini e pochi altri) proviamo dolore nel vedere bambini costretti a scappare dalla guerra, non ci nascondiamo: di fronte all’ennesimo naufragio o all’ultimo sgombero, prevale un sentimento di abitudine e/o rassegnazione, rispetto ad una questione troppo grande per noi: finito il Tg ognuno torna alle sue attività. Ma ieri 29 Febbraio 2016 è accaduto qualcosa di speciale, un evento che a mio parere potrebbe cambiare il corso della Storia Europea e fare di questa data uno spartiacque tra la Vecchia e la Nuova Europa; Con l’arrivo all’aeroporto di

2015 Germogli di Pace

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Gli attentati di Parigi, il dramma dei Migranti racchiuso nella morte del Piccolo Aylan, la Guerra in Siria che continua, la crisi economica nel nostro paese. Sembra difficile trovare posto per le buone notizie nel corso dell’anno che sta per finire. Eppure, senza voler minimizzare alcune realtà complesse e spesso drammatiche, è possibile scorgere alcuni Germogli di Pace seminati nel 2015 che speriamo possano effettivamente sbocciare nel 2016. Andiamo con ordine, partendo dagli scenari di guerra e del terrorismo, strettamente legati ai fenomeni migratori. E’ di pochi giorni fa la notizia della formazione di un Governo di Unità Nazionale in Libia : se ovviamente è prematuro sbilanciarsi e prevedere una pace stabile, va sottolineato che dopo anni di caos totale per la prima volta esiste una strada, abbastanza concreta, per portare Pace e Stabilità nella sponda Sud del Mediterraneo. Il Nuovo Governo Libico ha tra i principali obiettivi a medio termine il controllo del terri

L'Italia del Baobab e l'Italia di Salvini.

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Lo scorso 6 Dicembre, causa problematiche connesse alla proprietà dei locali, ha chiuso i battenti il Centro Baobab di Roma, una struttura che negli ultimi sei mesi è stata un luogo di accoglienza, solidarietà, condivisione del bene. Nella tempesta di Mafia Capitale, amplificata dalle problematiche della emergenza migranti e dalla pessima gestione della Giunta Marino, il Centro Baobab ha rappresentato una Oasi di Civiltà ed ha aiutato Roma ad essere una Città Migliore. Ho scelto di annoverare l’esperienza del Centro Baobab nelle mie storie di Buone Notizie anche in assenza del “lieto fine”, causa chiusura della struttura, perché ritengo in ogni caso che questi 6 mesi di attività siano stati e resteranno per sempre un modello di accoglienza e spirito di iniziativa. Onestamente non conosco i dettagli di tutta la vicenda, non so dire cosa fosse il Centro Baobab fino allo scorso mese di Maggio. Ricordo però distintamente, sia perché ne ho scritto su queste pagine, sia per la

Da Budapest a Fortapasc

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Tutti in questi giorni abbiamo visto le bruttissime immagini della polizia ungherese che caricava con una violenza inutile ed eccessiva dei poveri migranti inermi. In tanti ci siamo scagliati contro le dichiarazioni razziste ed inappropriate del Premier Ungherese Orban, capofila dei paesi dell’Europa dell’Est che alzano muri verso i profughi. Mentre la Germania ha aperto le porte e cambiato mentalità, l’Ungheria di Orban, in maniera sia teorica che concreta, ha alzato un muro di recinzione. Inutile dilungarsi, la questione è conosciuta, è in atto una discussione epocale tra una Europa che vuole accogliere ed una che alza barriere di protezione. Va detto che Orban non è un dittatore, un esaltato, ma un leader indubbiamente controverso che  ha vinto regolari elezioni e che ha dalla sua parte gran parte della opinione pubblica del suo paese. La Cattolica Ungheria vede con paura una ipotetica invasione islamica, ed anche parte della Chiesa Cattolica si è di fatto schierata con Orban

Sierra Leone, Germania, Albania.

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L’Estate sta finendo, e un anno se ne va... cantavano i Righeira. Torna Settembre, e torna il quotidiano tragico bollettino di morti in mare, omicidi, tensioni sociali, l’opinione pubblica è distratta dai goal di Dzeko e dalle solite polemiche tra maggioranza ed opposizione, e così via. Eppure, se oltrepassiamo la barriera della confusione quotidiana, scorgiamo alcune buone notizie che ci aiutano a guardare al futuro con speranza. Oggi parleremo di Ebola, Immigrazione e di Albania. Lo scorso 25 Agosto è stato dimesso dall’Ospedale l’ultimo paziente della Sierra Leone affetto dal Virus Ebola  e l’OMS ha iniziato il conto alla rovescia per dichiarare ufficialmente terminata l’epidemia nel paese. Aldilà dei dati che potete reperire in Rete, quella che sembrava una Epidemia feroce ed incurabile e che stava mettendo in pericolo gran parte del Continente Nero nonché lo sviluppato Occidente, oggi appare come un ricordo del passato. C’è ancora qualche caso isolato in Guinea Conakr