AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
Aggiungi un posto a tavola
che c'è un amico in più
se sposti un po' la seggiola
stai comodo anche tu,
gli amici a questo servono
a stare in compagnia,
sorridi al nuovo ospite
non farlo andare via
dividi il companatico
I miei lettori, specie quelli non di primissimo pelo,
ricorderanno il testo scritto nel 1973 per l'omonima commedia
musicale di Garinei e Giovannini. Parole semplici, emblematiche di una epoca
probabilmente più accogliente e con meno tensioni sociali, un tempo nel quale ancora non era radicata nella società la “paura del diverso e
dello straniero”. Potremmo dire che in queste strofe si percepisce l’eco di una Italia contadina che
inizia a conoscere il benessere, ma, memore dei tempi duri della Guerra, non si
fa problemi a “dividere il companatico” col nuovo ospite. L’Italia delle
Parrocchie, ma anche delle Sezioni di Partito, comunque la si pensi luoghi di
convivialità e socializzazione.
Nella nostra epoca moderna si parla sempre più spesso di
muri, di recinzioni, sempre più persone vivono nel mondo vivono in compound
blindati, chiusi al mondo esterno. Proprio per questo, spicca ancor di più come
una Buona Notizia il Pranzo organizzato per la Pasquetta dalla Comunità di
Sant’Egidio e dal Circolo Cra Acea di Roma.
Oltre 300 gli amici della strada che hanno partecipato
all'ormai tradizionale pranzo di Pasquetta: un ricco antipasto, lasagna e
arrosto misto con patate al forno hanno allietato il pasto in un clima
familiare e di grande amicizia e solidarietà. Tre enormi uova di pasqua offerte
dall'Arma dei Carabinieri, dal Rotary e dal Cra ACEA hanno assicurato la gioia
dei partecipanti, in particolare quella dei bambini. Canti e balli finali hanno
rallegrato la festa che ha avuto come protagonisti gli "amici di
strada" e parecchie persone che si sono presentate anche il giorno stesso
per dare una mano.
Ero presente come volontario, e “purtroppo” son stato
costretto a sedermi a tavola, e mangiare antipasto, primo, secondo, contorno e
dolce. Una nota “tecnica”, ma non troppo. C’è chi organizza un pranzo PER i
poveri, e quindi gli serve un pasto anche abbondante, scelta legittima, magari
ce ne fossero, un piatto di pasta per chi vive nel bisogno è sempre benvenuto.
A noi di Sant’Egidio però piace mangiare CON i poveri: il pranzo è un momento
intimo di convivialità, di scambio, di dialogo, a tavola si parla dei propri
problemi ma allo stesso tempo ci si distrae, la mente si libera per un paio
d’ore delle difficoltà della vita di strada. Proprio per questo, in ogni nostra
tavolata, qualcuno dei volontari siede accanto ai “poveri”, che sono poi
Antonio, Michele che ha perso il lavoro, Tony che si sta riprendendo da un
periodo buio, insomma i “poveri” sono persone in carne ed ossa, con una vita, una
storia, una umanità, e molto spesso sono persone che hanno con i volontari una
consolidata amicizia.
Son proprio i nostri amici a dirci che sì, ci ringraziano per
il pranzo, che hanno mangiato bene, ma soprattutto son stati felici di passare
due-tre ore “spensierate”, allegre, son felici di trovare uno “spazio amico” in
una città che spesso li mette alla porta. E davvero il Circolo Acea ha messo
loro a disposizione non solo “il pasto”, ma anche un ampio salone arieggiato,
la musica, il karaoke, Sant’Egidio ci ha aggiunto il tocco magico della
amicizia ed il risultato finale è stato ottimo!
In tanti mi dite, a me, o agli altri volontari, frasi del
tipo …siete degli eroi… non vi riposate neppure durante le feste … vi
sacrificate per loro …
Personalmente, ma credo di interpretare il pensiero di quasi
tutti i volontari, non faccio nessun sacrificio, anzi esco da queste giornate
riposato nell’anima e nel cuore. Sono momenti in cui incontro amici, in cui non
penso alle beghe lavorative (e vi posso garantire che, stranamente, c’è molta più tensione
nell’ambiente televisivo che in tanti luoghi di vero dolore), sono momenti
lieti che aspetto con gioia. Sono davvero contento di “sacrificarmi” ballando con
Rosa, Stefania, cantando con Marco, guardando l’espressione di Karel passare
dalla rabbia al sorriso.
Aggiungiamo tutti un posto a tavola, facciamo spazio nel
nostro cuore alla solidarietà che riempie di gioia la vita e riscalda il cuore.
Mario Scelzo
Commenti
Posta un commento