Badheea, dalla Siria in Italia con il Corridoio Umanitario
Migranti, richiedenti
asilo, persone che scappano dalla guerra, profughi… quante volte abbiamo
sentito usare questi termini, magari anche in maniera appropriata. Il libro di
cui vi parlerò oggi, Badheea, ha un enorme merito, quello di dare al “migrante
anonimo” un nome, un volto, una storia, aiutandoci a capire cosa spinge non “il
profugo” ma Ahmed, Florian, Sergej, a scappare dalla guerra per cercare la
fortuna in un nuovo mondo. Inoltre, mi sento di poter dire che le pagine di
questo libro danno voce e sostanza all’Italia migliore, quella del volontariato
(in collaborazione con la buona politica, che, sì, nascosta ma esiste), ovvero
una realtà che non urla e non resta indifferente al dolore altrui ma al
contrario, ogni giorno mette anima, cuore e cervello al servizio della
collettività e del bene comune.
Andiamo con ordine. Ho il
piacere di recensire per i miei lettori il libro “Badheea, dalla Siria in
Italia con il Corridoio Umanitario”, scritto da Mattia Civico per la Casa
Editrice “Il Margine”. Non mi dilungo sui Corridoi Umanitari, più volte ne ho
parlato su queste pagine, in estrema sintesi si tratta di visti umanitari che
consentono a persone vulnerabili provenienti da paesi in guerra di poter
raggiungere l’Italia in aereo, grazie ad un visto umanitario, evitando i
drammatici viaggi della speranza che troppe morti hanno causato.
Il libro racconta appunto
la storia di Badheea (e della sua grande famiglia), una donna siriana facente
parte del primo nucleo di persone arrivate in Italia con i Corridoi Umanitari,
esattamente il 29 Febbraio del 2016. L’autore non è un
semplice “intervistatore” ma un volontario della “Operazione Colomba”, il corpo
nonviolento di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, che ha avuto modo di
conoscere ed incontrare Badheea durante una sua missione in un campo profughi
del Libano. Oggi Mattia Civico è consigliere della provincia autonoma di
Trento, ma impegni permettendo resta un attivo volontario della associazione
nonché ormai un fedelissimo amico di Badheea e della sua famiglia.
Tante cose si potrebbero
dire, una la ritengo fondamentale: ripercorrendo la vita di Badheea, Mattia
Civico aiuta noi “distratti occidentali” a comprendere le motivazioni che
spingono, anzi direi costringono, milioni di persone a lasciare la propria
casa, la propria terra, le proprie abitudini per cercare di ricominciare una
vita nuova. Ed allora, ripercorro brevemente per i miei lettori alcuni passi di
questa storia.
“Sono Badheea e vengo da
Homs. Oggi sono in Italia e sono al sicuro. Ogni giorno chiudo gli occhi e
penso al giorno in cui potrò tornare in Siria”. Ogni guerra, oltre che mietere
vittime innocenti, ha il “potere maligno” di sradicare le persone dal proprio
vissuto quotidiano. Capiamo subito che Badheea e la sua famiglia, pur se oggi
felici in Italia, rimpiange la vita vissuta nella propria terra di origine.
Nella Siria di Assad,
quella di Badheea è una storia come tante, una vicenda che potrebbe ricordare
le realtà contadine del Sud Italia nel dopoguerra. Proveniente da una famiglia
contadina ma benestante, a 13 anni la nostra protagonista si sposa con un
cugino alla lontana. Una vita serena, 9 figli, i primi nipoti, una grande
famiglia allargata che vive le gioie e dolori comuni alla Siria negli ultimi
20-30 anni, ovvero un paese non certo ricchissimo, ma relativamente stabile,
con un tasso medio di cultura superiore alla media della zona, un paese ricco
di storia. A 42 anni Badheea resta vedova, ma soprattutto, poco dopo, nel 2011,
cominciano le prime avvisaglie della guerra civile siriana. L’autore è bravo a
renderci partecipe, grazie alle spiegazioni di Badheea, dell’intreccio perverso
tra ragioni dei “rivoluzionari”, ragioni di Assad, infiltrazioni esterne, poi
il Daesh, insomma quello della Siria diviene in breve tempo un conflitto feroce
ma allo stesso tempo di difficilissima lettura, dove diventa quasi impossibile
poter progettare il proprio futuro. Badheea,
ormai capofamiglia, matrona capace di coniugare la sua femminilità ed il suo
senso materno con uno spiccato senso pratico, decide ed organizza per tutto il
suo “clan” la fuga dalla Siria e l’approdo in Libano.
“Non c’è spazio per
neppure un altro straniero in Italia”, ci ha abituato ad ascoltare Salvini.
Bene, il Libano è un paese di circa 4 milioni di abitanti che ospita quasi 2
milioni di profughi, come se in Italia avessimo 30 milioni di profughi.
Ovviamente, la vita nelle tendopoli libanesi non è affatto semplice, la
famiglia di Badheea inizia a pensare e ad informarsi rispetto ai “viaggi della
speranza”.
Nel campo profughi
libanese di Tel Abbas avviene l’incontro che le cambia la vita, di ovvero
quello con i membri della “Operazione Colomba” e con i volontari della Comunità
di Sant’Egidio, che individuano nella famiglia di Badheea il nucleo di “persone
vulnerabili” con le quali sperimentare il progetto dei Corridoi Umanitari.
Tel Abbas, Beirut,
Fiumicino, ed in seguito, per i 30 componenti della famiglia allargata di
Badheea, l’accoglienza e l’inizio di una nuova vita nei dintorni di Trento, (vi
invito a leggere questo articolo che ne racconta gli sviluppi) protetta e
sostenuta dai volontari (anche se ormai sarebbe meglio chiamarli amici) delle
associazioni organizzatrici del Progetto.
Ad oggi attraverso i
Corridoi Umanitari sono arrivate in Italia 700 persone, 300 sono prossime a
farlo, 500 ne arriveranno grazie ad un accordo con la Cei, da poco si è firmato
un Protocollo d’Intesa col Governo Francese. Sono già nati alcuni bambini “italiani”,
qualcuno dei siriani ha trovato lavoro o si è iscritto all’università, per
mille e più “Badheea” è iniziata una nuova vita, una nuova storia, un nuovo
percorso. Salerno, La Maddalena, Bari, Trento, Brescello, Torino, e tanti altri
luoghi fanno da sfondo sereno ai nuovi percorsi di vita di famiglie protette
dalla guerra e sostenute dall’affetto di tanti volontari. Qualcuna di queste
storie l’ho raccontata sul mio Blog e vi invito a leggerle.
Chissà Matteo, nel tuo
prossimo libro, sarebbe bello poter leggere le storie di “accoglienza protetta
ed integrata” generate dai Corridoi Umanitari….
Mario Scelzo
Ps. potete trovare "Badheea" in alcune librerie di Roma, come la Minimum Fax di Piazza Santa Maria in Trastevere, oppure online attraverso questo link.
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