Buone Notizie contro il Terrorismo 2.0
Le Buone Notizie possono essere un antidoto al Terrorismo e
possono aiutarci a costruire un argine contro il Male, ed è anche una
responsabilità dei Media quella di tenere basso il livello di ansia della
opinione pubblica. Questa la tesi di fondo di quanto leggerete su queste pagine.
Luglio è stato un mese tragico. Dalla strage di Dacca,
all’incidente ferroviario in Puglia, passando per Nizza, Monaco, dal tentato
golpe in Turchia al barbaro attentato nella Chiesa di Saint-Etienne-Du-Rouvray
in Normandia (senza contare i numerosi falsi allarmi). I media hanno raccontato
quasi ogni giorno le ultime novità relative a questi cruenti fatti di sangue,
che hanno sempre più portato smarrimento e paura nella opinione pubblica.
A mio parere, siamo di fronte a quello che si potrebbe
chiamare Terrorismo 2.0. In pratica è come se attorno al terrorismo
“organizzato” dell’Isis si stessero coagulando tante personalità già di per se
fragili ed ai margini della società, che vedono nel richiamo alla Guerra Santa
una specie di giustificazione alle loro patologie. Dalla Germania alla Francia,
abbiamo visto in questi giorni come alcuni giovani abbiano compiuto atti di
terrorismo/follia senza una particolare preparazione, e questo è ancor più
preoccupante visto che la nostra società avanzata ed ipertecnologica è
potenzialmente in balia del primo matto che si sveglia con intenzioni
bellicose; pensiamo a quanto successo a Monaco di Baviera, un ragazzino
problematico, che magari andava aiutato e curato adeguatamente, ha tenuto in
scacco una nazione intera prima di togliersi la vita.
Ad Agosto, abbiamo bisogno di voltare pagina e di
riconquistare serenità e fiducia verso il futuro. Per fortuna, la fine di
Luglio ci ha regalato alcune buone notizie che possono aiutarci ad intravvedere
un periodo di maggiore serenità. Dalla GmG di Cracovia, alle comunità musulmane
in Chiesa, dalle prime Unioni Civili alle prossime Olimpiadi, credo siano
numerosi i fattori che ci donano speranza.
Vorrei prima di tutto dire una parola sui Media, tema a me
caro visto che ci lavoro. Ritengo di grandissima importanza le parole che il
Presidente Mattarella ha utilizzato durante la cerimonia di consegna del
“Ventaglio”.
«Talvolta – ha detto il presidente – i media cedono alla
tentazione di voler spiegare in tempo reale gli avvenimenti, in luogo di
narrarli, cercando nello smarrimento della gente, nei frammenti di immagine, in
testimonianze, rese talvolta sotto choc, conclusioni destinate sovente a
rivelarsi fallaci alla luce dei fatti. Conclusioni che comunque, conquistando
diritto di cittadinanza, nel moto, labile e perpetuo, dell’informazione,
incidono nella formazione delle opinioni. Non può valere in questo caso il
detto “the show must go on”, perché non si tratta di spettacolo bensì della vita
e del futuro delle persone. Forse sarebbe opportuno, peraltro, ricercare il
punto di equilibrio con l’esigenza di evitare che la ripetitività fuor di
misura di immagini di violenza possa provocare comportamenti emulativi. Quegli
stessi comportamenti che il web, pur tra tanti benefici, talvolta sembra
suggerire, offrendo una platea sterminata ai predicatori di odio». Parole che
condivido dalla prima all’ultima e che mi auguro siano una bussola per i Media.
Titoli del tipo “Bastardi Islamici”, frasi ad effetto ed offensive tipo quelle
che spesso usa Salvini (recentemente ha paragonato la Boldrini ad una bambola
gonfiabie) altro non fanno che amplificare il disagio e la conflittualità
sociale.
Torniamo alla attualità ed alla lettura dei segni dei tempi.
Nonostante il clima mondiale cupo, Papa Francesco è riuscito a radunare a
Cracovia un milione di giovani, ed a loro ha rivolto parole cariche di speranza
ed incoraggiamento. Abbiamo visto in televisione i volti di tanti giovani,
sereni, allegri, ma allo stesso tempo solidali, capaci di gioire ma anche di
sentire il dolore per i profughi siriani. Il Papa ha chiesto ai giovani di
alzarsi dal divano, di indossare scarpe comode per vivere in cammino per le
strade del mondo, ha esortato i giovani a costruire ponti ed abbattere i muri
di odio e di divisione. “Siamo venuti per lasciare una impronta, per essere
protagonisti della storia”. Ha continuato Bergoglio: “Se ci metti il meglio di
te, il mondo sarà diverso, è una sfida”. “Il tempo che oggi stiamo vivendo non
ha bisogno di giovani-divano ma di giovani con le scarpe, meglio ancora, con
gli scarponcini calzati. Accetta solo giocatori titolari, non riserve. Vi
chiede di essere protagonisti della storia perché la vita è bella sempre che
vogliamo viverla e lasciare un’impronta. La storia oggi ci chiede di difendere
la nostra dignità e altri non decidano il nostro futuro”.
Nel viaggio in aereo, sia all’andata che al ritorno, il Papa
ha poi affrontato con decisione il tema del terrorismo, chiarendo prima che “il
mondo è in guerra ma non è una guerra di religione”, e successivamente “non è
giusto né vero parlare di Islam violento”. Le parole di Bergoglio hanno
incorniciato, anche in maniera temporale, l’iniziativa promossa dalle comunità
islamiche in Italia ed in Francia, che hanno deciso di partecipare alla messa
della domenica per testimoniare vicinanza ed affetto ai cristiani nella comune
lotta al terrorismo. In sostanza, forse per la prima volta in maniera così
netta ed efficace, la grande massa del mondo islamico ha voluto mostrare con
nettezza la propria distanza dalla ideologia folle dell’Isis, che nulla ha a
che vedere con la predicazione di pace presente nel Corano.
Si è trattato a mio parere di un gesto storico che credo
possa segnare un prima ed un dopo nei rapporti tra mondo cristiano e mondo
musulmano, che ricordo (si veda la Tunisia, la Libia, la stessa Siria) è la
prima vittima dell’odio dell’Isis.
Sono prossime all’inizio le Olimpiadi in Brasile, stiamo per
essere contagiati dall’allegria del popolo brasiliano e, si spera, passeremo
l’estate a fare il tifo per la Pellegrini, Usain Bolt, Neymar, ma anche ci
prepariamo ad applaudire gli atleti della Palestina, delle isole sperdute del
Pacifico, di paesi che a volte non sappiamo riconoscere sulla cartina
geografica. Le Olimpiadi sono una sana competizione tra popoli, una festa dello
sport, mai come oggi abbiamo bisogno di un lungo momento di distensione, tra
popoli fratelli ed amici pronti a “combattersi” non militarmente ma solo per
far crescere il medagliere.
Per finire, è tutto pronto affinchè si possano celebrare in
Italia le prime Unioni Civili. Sono stati superati gli ultimi ostacoli
burocratici e già dalla prossima settimana in tutta Italia si avranno le prime
celebrazioni ufficiali. Ci sembra una buona notizia, un momento di festa ma
anche di riconoscimento dei propri diritti, che tantissime coppie aspettavano
da anni. Alle future coppie, i miei migliori auguri.
In conclusione, in tanti siamo o andremo in vacanza (anche
questo blog tornerà ad essere aggiornato a fine mese), giustamente troveremo
riposo, svago, serenità. Giusto, ma ricordiamoci anche di avere un pensiero per
chi, malato, anziano, senza possibilità economiche, resta nel caldo delle
grandi città. Ricarichiamo le pile per far sì che Settembre sia un mese ricco
di Buone Notizie. Buone Vacanze.
Mario Scelzo
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