Governo e Propaganda


Sarò breve. La riflessione di oggi è dedicata alla differenza tra fare opposizione e governare. Concentrandomi sulla questione Tap, con pochi ma significativi esempi, vorrei sottolineare la differenza (e la totale incoerenza tra parole e fatti) tra la propaganda quando si è forza di opposizione e la “prova dei fatti” del Governo.
Partiamo dalla fine.






·        26 Ottobre 2018, leggiamo su Avvenire: “È ufficiale: il Tap si farà. Il gasdotto (Trans-Adriatic Pipeline) che porterà il gas dall'Azerbaijan all'Italia "sbarcherà" in Puglia, nel Leccese, come previsto dal progetto. Parola del premier, Giuseppe Conte. Il M5s, ormai forza di governo ha alzato bandiera bianca ... Esulta invece l'alleata, la Lega. Matteo Salvini infatti afferma: "Avere l'energia che costerà meno a famiglie e imprese è fondamentale, quindi avanti coi lavori". «Ho ricevuto nella giornata odierna una comunicazione che riassume le ultime verifiche effettuate dai tecnici del Ministero dell'Ambiente sul progetto Tap. Ringrazio il Ministro Costa e i tecnici per il lavoro che hanno svolto e ringrazio gli altri Ministeri e uffici che pure hanno effettuato verifiche sulla piena regolarità delle procedure…    Insomma, il Governo GialloVerde ha dato il via libera ai lavori, il Tap si farà.

·        Leggiamo (è un po’ lungo, ma è interessante leggerlo per intero) però quanto scriveva “Il Blog delle Stelle”, organo ufficiale del Movimento, in un infuocato post datato 19 Marzo 2017 dal titolo "Fermiamo il Gasdotto e la Mattanza degli Ulivi".

di MoVimento 5 Stelle:
“Quello che sta accadendo in Puglia con il gasdotto TAP mostra il vero volto di una regione e di uno Stato che sacrificano la sostenibilità ambientale, e la tradizione locale legata al turismo, in nome dell'interesse di un colosso multinazionale, con la scusa dell'interesse strategico nazionale.Il progetto del gasdotto TAP, in relazione al suo impatto sul territorio, non ha mai ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni dagli enti competenti, dalla regione Puglia al ministero dell'Ambiente.
Eppure sulla costa di San Foca - Melendugno le ruspe sono già pronte per eradicare 211 ulivi, tra le proteste dei cittadini e degli amministratori locali, senza che siano chiari almeno un paio di passaggi.Primo: l'espianto degli ulivi è stato formalmente autorizzato in base all'ultima versione del progetto TAP oppure no? Secondo: quale Ente ha avuto il potere di emettere, in concreto, la dichiarazione di avvenuta ottemperanza? In sostanza: chi ha autorizzato TAP a procedere con i lavori?
Risposte per le quali il Movimento 5 stelle preme con insistenza, ma che ancora non arrivano.
In questa vicenda è evidente il gioco di rimpallo tra la Regione Puglia, guidata da Emiliano, e il Ministero dell'Ambiente. Fanno lo scarica barile delle responsabilità circa le procedure da seguire e le attribuzioni di potere, noncuranti delle conseguenze che ricadono sul territorio, sull'ambiente e sulla popolazione, dove è forte la mobilitazione in atto tra i cittadini.
Lo ha denunciato la portavoce salentina Donno che ha inviato, nel corso delle ultime ore, una missiva al Prefetto, alle Procure di Lecce e di Roma e a tutti gli organi competenti coinvolti nella vicenda, per avere chiarezza su quanto sta succedendo.
Per capire meglio l'iter amministrativo è stata inviata anche una richiesta di accesso agli atti, sia a livello regionale, sia a livello ministeriale, in cui viene chiesta la copia del documento con cui, formalmente, è stata dichiarata l'avvenuta ottemperanza della prescrizione A.44 in merito allo spostamento degli ulivi. Si tratta di una prescrizione indicata nel Decreto di compatibilità ambientale del progetto TAP che, negli ultimi giorni, è al centro di accesi dibattiti.
Si chiede anche quale sia l'Ente a cui è stato attribuito il potere di emettere la declaratoria di avvenuta ottemperanza. Solo così si può fare chiarezza in questa intricata matassa amministrativa, che si avvale della sua impenetrabilità per tenere nascosta la verità ai cittadini.
A chi giova tutto questo? Il timore è che vi sia l'intenzione di procedere alla desertificazione di un intero territorio, con un inestimabile pregiudizio ambientale: per questo motivo il Movimento 5 stelle non si fermerà e continuerà a vigilare affinché questo scempio si fermi subito #NoTap.






·        D’altra parte, il Dibba, leader dell’anima movimentista dei 5 stelle, era stato chiaro, queste le sue dicharazioni a San Foca nell’Aprile 2017: “Col M5S al Governo blocchiamo questo progetto in 15 giorni”

·        Come non sottolineare poi le parole della Ministra per il Sud Barbara Lezzi, salentina, da anni impegnata nella battaglia No-Tap. Così leggiamo su Repubblica dello scorso 2 Giugno:  Poco più in là un’altra neoministra grillina, Barbara Lezzi, titolare del Mezzogiorno, conferma uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5Stelle:«La chiusura del Tap». Il gasdotto in costruzione e che arriverà in Puglia, in provincia di Lecce. I lavori sono stati contestati dai grillini e anche da una parte della popolazione.

«Io prima voglio studiare tutte le carte, verificare se gli altri gasdotti europei sono pienamente sfruttati e poi decideremo definitivamente. Ma quando parlo di bloccare quel progetto, non dico niente di nuovo. Noi lo vogliamo chiudere, anche rapidamente. Stanno rovinando un territorio bellissimo. Del resto se un manager come Starace, l’ad di Enel che certo non è un grillino, dice che bisogna puntare sull’energia rinnovabile, perché dovremmo ancora insistere sul gas?». La Lezzi è anche sicura che non ci sia alcun problema occupazionale. «Vi posso assicurare che la maggior parte di quelli che lavorano a quel tubo – che poi tanto piccolo non è – sono albanesi, altro che italiani».

Giudicate da soli…..

Mario Scelzo

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