Barcellona Capitale
Scissione, ricatto, corrente, minoranza, piattaforma
programmatica, dibattito assembleare. Questa settimana l’informazione è stata
monopolizzata dallo psicodramma interno al Partito Democratico, che eviterò di
commentare in quanto come ormai saprete questo Blog si occupa di Buone Notizie.
Ironia a parte, ritengo che tra una assemblea ed una
direzione, tra uno dei tanti goal di Dzeko e l’analisi sociologica della canzone
di Gabbani, siano passati sottotraccia due avvenimenti positivi, meritevoli di
riflessione ed approfondimento, che hanno come filo conduttore … le città di
Barcellona: dalla splendida Capitale della Catalogna ci sposteremo in Sicilia
nella cittadina di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina.
Pochi giorni fa quasi 200.000 persone sono scese in piazza a
Barcellona (Catalogna), manifestando rumorosamente tra le Ramblas. Non erano in
piazza per festeggiare una vittoria della squadra di Messi e Neymar (anzi, per
citare Lino Banfi, il titolatissimo Barca in settimana ha preso 4 pappine dal
Paris Saint Germain), una volta tanto non manifestavano chiedendo
l’indipendenza o una maggiore autonomia da Madrid, il motivo della
manifestazione era la richiesta di poter accogliere un numero maggiore di
rifugiati.
No, non avete letto male. Al grido di “Basta Scuse,
Accogliamo i Rifugiati”, i numerosi manifestanti hanno chiesto al Governo di
accogliere i circa 17.000 rifugiati previsti dagli accordi internazionali. In
testa alla marcia pacifica c'era la sindaca Ada Colau, con un passato come
leader dei movimenti di lotta per la casa. Già in passato la sindaca si era
fatta portavoce della disponibilità di una intera metropoli nei confronti dei
migranti. Gli abitanti di Barcellona, aveva detto, "non solo capiscono, ma
mi chiedono sforzi ulteriori". "Vedere i bambini morire in mare,
mentre le mafie si arricchiscono, non è sopportabile per i nostri concittadini.
Tanta gente qui spende le ferie per aiutare le Ong che operano in Grecia. Se la
gente non capisse, non avrebbe votato una come me" aveva aggiunto.
Potremmo pensare che in fondo i rifugiati “ufficiali” sono
una parte minimale degli immigrati che sbarcano in Europa, potremmo ipotizzare
che sotto sotto ci sia la solita querelle Catalogna/Spagna e la volontà da
parte della Colau di mettere in difficoltà il Governo di Madrid, ciò non toglie
che forse per la prima volta nella storia abbiamo assistito ad una
manifestazione pro e non contro l’accoglienza. Siamo talmente abituati agli
“aiutiamoli a casa loro”, al “non abbiamo spazio neppure per un immigrato”, a
politici che parlano di muri e barriere, che rinfranca il cuore il messaggio di
accoglienza ed integrazione proveniente dalla piazza di Barcellona.
Dalle splendide Ramblas di Barcellona scendiamo verso la zona
del Porto, prendiamo la nave, imbarchiamoci per Palermo, scendiamo e
dirigiamoci verso Barcellona Pozzo di Gotto, popoloso comune della Provincia di
Messina. La Buona Notizia che ci viene dalla Sicilia è, dopo anni di proroghe e
rinvii, la definitiva chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
Queste le parole del Ministro della Salute, Beatrice
Lorenzin: “Oggi è una giornata storica perché siamo arrivati al raggiungimento
di questo fondamentale obiettivo che è il superamento definitivo degli Ospedali
psichiatrici giudiziari (Opg), ormai realizzato in tutta Italia: abbiamo
infatti ancora solo sei pazienti che saranno trasferiti a giorni dall’ultimo
Opg rimasto che è quello di Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia”. Sempre il
Minstro ha sottolineato come le Residenze per l’esecuzione delle misure di
sicurezza (Rems), che sostituiscono gli Opg e hanno iniziato a funzionare in
modo scaglionato dal 2015, presentino “situazioni interessanti che dimostrano
come le Rems funzionino anche per l’integrazione delle persone col territorio”.
Inoltre, ha detto, “abbiamo deciso di continuare a mantenere attiva una cabina
di regia e di monitoraggio della riforma ed eventualmente anche di procedere
successivamente con dei passi che riguardano più aspetti attinenti alla
Giustizia che alla Sanità”. Gli Opg chiusi in tutta Italia, incluso quello in
chiusura in questi giorni di Barcellona Pozzo di Gotto, sono in totale sei, per
un totale di 1.500 pazienti. Al momento sono attive trenta Rems nelle regioni
ma, a regime, le Rems arriveranno a 32.
Senza nulla togliere al lavoro della Lorenzin, il percorso
per la chiusura degli Opg – un autentico orrore indegno di un paese appena
civile, così li ha definiti il Presidente Emerito Giorgio Napolitano –parte da
molto lontano: dalla Legge Basaglia del 1978 e relativa chiusura dei manicomi,
alle battaglie del Partito Radicale, alla accelerazione del percorso di
chiusura degli Opg voluto dall’ex Ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Chi vuole, può soffiare sul fuoco della demagogia e
dell’allarmismo, come fatto ad esempio in passato da Matteo Salvini, autore di
questo pregevole post su facebook:
“Domani chiudono gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Stiamo
parlando di 700 "folli" pericolosi, internati per omicidi, violenze
sessuali e aggressioni di ogni genere, 450 dei quali verranno
"ospitati" in nuove strutture, mentre più di 200 usciranno. Chi pensa
alle famiglie, lasciate sole, e alle vittime, passate e future? Una scelta
pazzesca, purtroppo siamo in tema.”
E’ banale ricordarlo, ma la chiusura degli Opg si accompagna
alla apertura delle Rems (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza),
ovvero strutture più piccole e più idonee al recupero sociale dell’individuo.
Un mondo più solidale verso i migranti ed i rifugiati, una
Società capace di garantire sicurezza ma allo stesso rispetto della persona e
tutela dei diritti umani, queste le notizie positive in arrivo dalle due
Barcellona.
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